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Germania, Angela Merkel controlla i tedeschi con gli psicoesperti

Andrea Tempestini
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La notizia di un governo che voglia reclutare un trio di strizzacervelli per «orientare meglio le decisioni della popolazione», secondo una nuova tecnica persuasiva definita «paternalismo morbido» ovvero «libertario», dovrebbe essere archiviata tra le assurdità di fine estate se non fosse che quel governo è presieduto da Angela Merkel, e che, in mano ai tedeschi, viene il dubbio che nulla possa restare morbido, figurarsi il paternalismo. È lo stesso quotidiano Bild a ironizzare sulla vicenda raccontando l'annuncio, voluto dai consiglieri della Merkel deputati a «sviluppare stili di governo alternativi» per «arruolare gli psico-trainer»: uno psicologo, un antropologo e un economista comportamentale. E già ci immaginiamo i tre sapientoni alle dipendenze della cancelliera, con l'incarico di mettere in pratica l'ultima bestialità psico-sociologica in arrivo dai campus americani: la teoria del “Nudge”, della spintarella, divulgata nell'omonimo libro pubblicato nel 2008 da Richard Thaler, economista dell'università di Chicago, e Cass Sunstein, docente di diritto a Harvard. Secondo i due luminari, molte scelte dei cittadini sono contrarie ai loro interessi, sono come animali male addestrati che non sanno comprendere finalità a lungo termine, ci vuole una spintarella dall'alto, un “nudge” appunto, che li rimetta in riga e insegni loro a scegliere il Bene supremo. Qualche nullafacente alle spese dei contribuenti tedeschi ha messo la pulce nell'orecchio della cancelliera e così è nata l'idea di reclutare i tre consulenti psicologici per sviluppare politiche di “nudging”, di orientamento morbido delle scelte. Ad esempio donare o no i propri organi dopo il decesso? Sottoscrivere o no una seconda pensione privata? In tutti i questi casi il governo presume di sapere esattamente qual è la scelta razionalmente più giusta (donare sempre gli organi a meno di esplicito rifiuto; sì, sottoscrivere una seconda pensione privata), quindi non resta che irrorarla dolcemente nei cittadini come innaffiando i gerani stenterelli sul davanzale. Di fronte alle accuse di lavaggio del cervello il portavoce del governo tedesco se la cava con una battuta: «Posso assicurare che non arrederemo con divanetti la Cancelleria», riferendosi alla famosa chaise-longue di Le Corbusier che si trova negli studi degli psicoanalisti. Freddura fuori bersaglio perché il timore non è che i tedeschi vengano convocati dalla cancelliera federale per raccontarle i sogni, ma che in primo luogo siano trattati come un branco di stolti che prendono costantemente decisioni errate e dunque incapaci di concepire e perseguire la propria felicità e, in secondo luogo, che l'unica felicità prevista per loro sia quella già elaborata dagli esperti del governo, cui devono morbidamente accondiscendere, invitati a mettere la crocetta sulla casella giusta. Va precisato che il governo tedesco non è il primo a farsi incantare dalla teoria del “Nudge”, già il premier britannico Cameron nel 2010 ha installato la “Nudge Unit”, il governo danese il “Mind Lab”, e l'amministrazione Obama ha un analogo gruppo di esperti per sollecitare «minimi spostamenti decisionali». Certamente siamo ben lontani dalle agenzie di propaganda che imperversavano nei regimi totalitari del secolo scorso, stavolta è più probabile che tutto finisca in barzelletta con i tre saggi riconsegnati alle inutili cattedre accademiche da cui verranno prelevati e l'ossimoro demente del “paternalismo libertario” cestinato tra gli esempi più alti di ridicolaggine politologica. di Giordano Tedoldi

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