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Il viaggio dell'inviato de La Stampa in Sierra Leone decimata da Ebola

Lucia Esposito
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Un viaggio dentro l'Ebola. L'inviato de La Stampa Domenico Quirico è arrivato in aereo a Freetown e ha raccontato cos'è Ebola vista da vicino. Te ne accorgi da quando in aereo le hostess controllano il biglietto con dei prudenti guanti gomma, te ne accorgi quando sbarchi e un'infermiera ti controlla la temperatura e ti sottopone un questionario in cui ti chiede se vomiti, se hai la febbre e poi ancora quando sali in auto e provi, per cortesia, dimenticando per un attimo la malattia, di stringere la mano all'autista e lui si ritrae. Quirico ha parlato con medici, volontari e sacerdoti. Gli hanno spiegato che di Ebola si muore con violente emorragie dal naso e la vita ti esce dalla bocca. In Sierra Leone i casi di contagio aumentano di giorno in giorno. Gli africani, abituati a stare tutti insieme, hanno cambiato le loro abitudini. I bimbi sui campi di calcio toccano la palla, ma non i compagni. Ci si guarda con sospetto e c'è un intero villaggio in quarantena dove la gente vive aspettando la morte, la prossima morte. 

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