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Tsipras, senza accordo con la Troika l'Italia dovrà accollarsi un debito extra

Nicoletta Orlandi Posti
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"C'è una volontà comune di trovare per la Grecia una soluzione duratura e non frettolosa, che poi è anche la soluzione per l'Europa. Sì, sono fiducioso: tutti quanti insieme possiamo trovarla. Sia di breve termine, sia di lungo termine». Così Pier Carlo Padoan, in un'intervista su Avvenire, in merito alla situazione greca e sullo stop della Bce ai bond greci come garanzia. "Draghi ha fatto bene. Il suo messaggio serve per dire che le istituzioni europee sono pronte a fare la loro parte ma nell'assoluto rispetto delle regole che impediscono alla Bce di concedere finanziamenti, se non a certe condizioni". Il nostro ministro dell'economia ben sa che senza un accordo sarà l'Italia a rimetterci. E ci rimetterà più di tutti. Debito extra - Come spiega Stefano Lepri su La Stampa, il braccio di ferro tra Europa e Grecia rischia di costarci un debito extra di 22 euro a testa annui. Per i tedeschi sarebbero invece solo 17. I conti sono presto fatti. Gli aiuti concessi alla Grecia sono pari a 623 euro per ogni cittadino italiano; il nostro Stato ha dovuto contrarre un debito aggiuntivo per quell'importo, con un onere per interessi stimabile, sempre a persona, in circa 22 euro annui (per i tedeschi, che tanto se ne lamentano, il costo è più basso: 17 euro). Secondo gli accordi attuali la Grecia dovrebbe lentamente ripagarci a partire dal 2020 fino al 2057. Se si troverà un'intesa, puntualizza Lepri, potrà consistere nel ritardarne ancora la restituzione. In caso di rottura invece rischieremmo di perderli tutti quanti, e per giunta di subire una nuova fase di instabilità finanziaria, più grave per l'Italia che per altri. Orgoglio nazionale - Tutto dipenderà dall'attegiamento dei greci. Stefano Lepri sostiene che un atteggiamento di sfida può compiacere l'orgoglio nazionale, però se la tensione si prolunga può anche mettere paura. Qualora il ritiro di depositi dalle banche greche si accelerasse, potrebbe essere inevitabile ricorrere a controlli temporanei sui movimenti di capitale. A Cipro la mossa è riuscita, ma non sono escluse reazioni di panico, dopo le quali tenere la Grecia nell'euro diventerebbe sempre più difficile. Tempi - Per trovare l'accordo i tempi non sono certo infiniti. Entro la fine del mese occorre un temporaneo compromesso o, avverte Lepri, la situazione greca potrebbe cominciare a deteriorarsi in modo irrimediabile. Si parla di un "programma ponte" che consenta alla Banca centrale europea di fornire liquidità; un accordo completo potrebbe poi essere negoziato con più calma, forse entro tre mesi.

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