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Vaticano, padre Georg: "Ecco perché Papa Ratzinger ha lasciato"

Giulio Bucchi
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"Ho provato a dissuaderlo da lasciare, ma immediatamente vidi e capii che non era possibile convincerlo". Padre Georg Ganswein, segretario di Joseph Ratzinger, racconta così a Repubblica i giorni tribolati in cui Benedetto XVI ha scelto di abbandonare il Soglio pontificio. "Era parecchio tempo prima dell'11 febbraio 2013 - ricorda Padre Georg -, era una decisione presa con una tale chiarezza e serenità che tutte le paure e preoccupazioni svanivano senza bisogno che lui dicesse nulla di più". Una tranquillità e una serenità "talmente sconvolgenti che la sua anima ne è ancora oggi pervasa".  "Ratzinger molto stanco" - Secondo Padre Georg a pesare maggiormente sulla scelta di Ratzinger, oggi Papa Emerito, è stata la stanchezza fisica: "Disse che il ministero petrino necessita di vigore sia del corpo, sia dell'animo. Parlò insomma di forze fisiche e anche di spirito. Negli ultimi mesi del suo pontificato si vedeva che per andare avanti doveva sforzarsi fortemente. Non poteva più scrivere, se avesse avuto la forza per farlo non si sarebbe dimesso". Certo, c'entrano anche i dolori per gli scandali vaticani, lo Ior e il "corvo": "Ovvio che tutto quello che è successo nei due anni precedenti l'11 febbraio consumò le sue forze, ma non fu motivo per la rinuncia. Non fu una fuga, ha semplicemente ammesso di non avere più la forza per reggere la Chiesa di Cristo". Quando Padre Georg lasciò il Vaticano insieme al Papa, pianse: "Ero consapevole che era l'ultimo giorno che facevo certe azioni, certi gesti. Il Papa invece era serenissimo". Nei giorni successivi, invece, Ratzinger "era stanco, molto stanco. Parlava pochissimo. Io passavo il giorno in Vaticano, in Prefettura, tornavo e gli raccontavo quello che facevo, che vedevo e che sentivo. Lui ne prendeva atto, ma non diceva né chiedeva nulla". 

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