Usa, media choc: "Trump vuole decuplicare le bombe nucleari"
Washington, 11 ott. (AdnKronos) - Espandere di quasi 10 volte l'attuale arsenale nucleare degli Stati Uniti. E' stata questa la richiesta choc avanzata da Donald Trump durante una riunione, lo scorso 20 luglio, con la sua squadra di Sicurezza e i vertici militari. Lo rivela oggi la Nbc, specificando che è stato al termine di quella "lunga" e "in alcuni momenti tesa" riunione per la revisione delle forze e delle operazioni militari Usa nel mondo che Rex Tillerson avrebbe detto, ascoltato dai funzionari e ufficiali rimasti, che Trump è "un idiota". Secondo quanto rivelato ora dall'emittente americana, due degli ufficiali presenti alla riunione hanno raccontato che Trump, dopo la presentazione di un grafico che mostrava la riduzione costante da 50 anni a questa parte dell'arsenale atomico Usa, ha detto di volere un'inversione di tendenza per la realizzazione di un arsenale più grande. Per il presidente si dovrebbe tornare alle 32mila testate atomiche che gli Stati Uniti - che ora secondo la Federation of American Scientist ne hanno 4mila - avevano alla fine degli anni Sessanta. Argomentazioni che hanno lasciato Tillerson e gli altri presenti di stucco, con alcuni che non hanno preso sul serio quello che diceva il comandante in capo, e altri che si sono preoccupati del fatto che non avesse alcuna cognizione delle questioni relative alla strategia nucleare. A questo punto è stato spiegato al presidente come un'espansione dell'arsenale nucleare, che violerebbe gli attuali trattati e accordi sul disarmo firmati dai presidenti americani da Ronald Reagan in poi, non sarebbe legale e neanche nell'interesse nazionale. Senza contare che riaprirebbe una pericolosissima corsa al riarmo. Le fonti citate dalla Nbc hanno raccontato ancora che nel corso della riunione Trump in più occasioni ha ripetuto di voler aumentare il numero delle truppe e dei mezzi delle Forze Armate americane. Era stata sempre la Nbc a rivelare dell'ormai famoso "moron" pronunciato dal segretario di Stato, e ora questi nuovi dettagli sulla riunione di luglio gettano nuova luce sulla portata delle tensioni tra il comandante in capo, membri della sua amministrazione e i vertici militari del Pentagono.