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Berlusconi, la verità di Prodi sul golpe del 2011: "Cav fatto cadere per i suoi rapporti con Putin"

Giovanni Ruggiero
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Dietro alla tempesta perfetta del 2011 che ha colpito l'economia italiana, oltre a buona parte di quella europea, più che un complotto c'è stata una "convergenza internazionale di interessi geopolitici - ha scritto Roberto Napoletano nel suo libro Il cigno nero e il Cavaliere bianco, edito da La nave di Teseo - lo snodo della Libia con la folle guerra voluta da Sarkozy sempre nel marzo del 2011 e gli appetiti tedeschi sul gas russo che Putin e il Cavaliere hanno 'consacrato' all'Italia, ha contribuito di sicuro all'isolamento di Berlusconi dentro un quadro di politica interna". Si aggiungono tasselli clamorosi su quel periodo storico cruciale per l'Italia, mentre il governo Berlusconi cadeva sotto i colpi dello Spread impazzito. Lo stesso Romano Prodi, consultato dall'ex direttore del Sole 24 ore, ha confermato: "Io credo che la nostra situazione di debolezza politica sia anche stata utilizzata a scopo di potere dei nostri cari amici, daio nostri cari alleati". A chi rimproverava a Berlusconi un rapporto fin troppo stretto con il Cremlino, è lo stesso Prodi a rispondere: "Ho sempre pensato che dovevamo avere un rapporto strettissimo con l'America, ma altrettanto con la Russia. Il rapporto con la Russia è stato praticato in modo positivo fino alla guerra in Iraq - ha aggiunto l'ex premier - Rompere il rapporto tra Russia ed Europa è stato un errore strategico enorme, anche perché la Russia è stata poi costretta a vedere nella Cina la spalla per attuare la riforma industriale di cui ha vitale bisogno".

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