Morto il sergente americano Jenkins, disertore in Corea del Nord
È morto su un'isola nel mar del Giappone Charles Robert Jenkins, il sergente americano che disertò per evitare la guerra in Vietnam e trascorse la sua vita in Corea del Nord. Il suo progetto era quello di tornare a casa, in Nord Carolina, ed elaborò un piano: si sarebbe consegnato al nemico nordcoreano convinto di venire poi usato come merce di scambio per qualche soldato sovietico così da finire a Mosca e poi tornare in America. Ovviamente non avrebbe evitato la punizione, ma sarebbe riuscito a tornare a casa. "Ho fatto la più grande stupidata che un uomo possa mai compiere, lo capii subito": queste furono le sue parole pochi anni dopo la decisione presa. L'uomo si ritrovò a trascorrere sette anni in una cella con altri tre soldati americani, tutti costretti a studiare lezioni di filosofia e politica di Kim Il Sung. Dopo questi anni venne rilasciato e ottenne il permesso ad iscriversi all'Università di Pyongyang ma la democrazia comunista esigeva anche un matrimonio: una 21enne giapponese, reclutata dal regime nordcoreano per trasformarla in spia contro il governo nipponico, divenne sua moglie. Molti anni dopo la moglie riuscì a tornare in Giappone e nel 2004 Jenkins riuscì a raggiungerla, prima tappa per tornare in Nord Carolina. Ma gli americani non avevano dimenticato quanto successo: perse tutti i suoi gradi e ogni arretrato e compenso previsto, fu condannato inoltre a 30 giorni di prigione. L'ormai ex sergente decise quindi di non tornare a vivere in America, si trasferì sull'isola di Sago in Giappone e qui visse fino alla morte.