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Igor il russo, nuova accusa dalla Spagna: il sospetto sull'omicidio di una coppia di fidanzati

Benedetta Vitetta
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Spunta il nome di Norbert Feher, più noto come "Igor il russo", per il duplice omicidio di una coppietta - due ragazzi appena ventenni - Paula Mas, 21 anni, e Marc Hernandez (23), trovati nudi vicino a Girona. "Lei" racconta Il Giorno, "aveva un foro di proiettile alla testa e uno alla schiena. Uccisi chissà da chi, al pantano di Susqueda, in una zona boschiva vicino Girona" lo scorso agosto. Igor, l' altra mattina, ha dichiarato al giudice di Madrid di essere arrivato in Spagna solo a settembre. "Ma" aggiunge l'articolo, "le parole di un assassino vanno sempre soppesate. E le piste di un delitto tutte tentate. Le voci, che in questi giorni si rincorrono incontrollate in una Aragona sconvolta dall'odore di morte, parlano anche di Girona come prima tappa del viaggio spagnolo di Igor, mentre le tracce concrete, quelle raccolte dai carabinieri in otto mesi di indagini, raccontano di una possibile presenza del killer serbo già a giugno in Spagna. Da quel mese, i militari dell'Arma sono volati tre volte in Spagna, tra Madrid, Valencia e la Costa del Sol, per altrettante missioni tese a monitorare una ventina di soggetti, in qualche modo legati al latitante". Intanto, la procura della Repubblica di Bologna e i carabinieri hanno richiesto di acquisire le risultanze degli accertamenti su schede e tabulati, oltre che degli esami balistici. Questi ultimi, infatti, serviranno a chiarire se le armi usate per ammazzare José Luis Iranzo, Victor Romero e Victor Caballero siano le stesse che hanno ucciso Davide Fabbri e Valerio Verri. È stato lo stesso killer serbo ad ammettere al giudice che due delle pistole trovate in suo possesso le aveva portate dall'Italia. Anche ora che è rinchiuso in un carcere Igor fa paura. E' in isolamento. E' guardato a vista, un'intera ala del penitenziario è stata liberata per fargli spazio. Il serbo è troppo pericoloso per essere tenuto a contatto con gli altri detenuti. La polizia fa turni speciali davanti alla sua cella: ci sono sempre almeno due agenti a sorvegliarlo, quattro durante l'ora d'aria, che passa da solo. Un predatore feroce, che fa paura persino dietro le sbarre.

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