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Vaticano, Papa Francesco e l'incubo dello scisma: la spaccatura dei cardinali, il segnale della fine?

Giulio Bucchi
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Doveva essere il "gabinetto di pace" di Papa Francesco, ma ora il C9 rischia di diventare un'altra bomba sotto il Vaticano. La scissione non è solo tra cardinali del Nord America e quelli sudamericani, perché, come spiega Massimo Franco sul Corriere della Sera, la frase di Bergoglio sui monsignori sospettati di pedofilia (da non condannare in mancanza di evidenza di colpevolezza) non ha solo provocato la irrituale, per certi versi sconcertante lettera pubblica di critica alle parole del Pontefice da parte del cardinale di Boston Patrick O'Malley, ma ha svelato in mondovisione il totale fallimento del consiglio ristretto che doveva riformare la Curia. Per approfondire leggi anche: "La malattia e il polmone mancante", l'orrore dei cardinali sul Papa Di fatto il C9 si riunisce 4 sole volte all'anno, per tre giorni (spesso anche meno) e non ha finora sintetizzato alcuna linea-guida per cambiare il volto del Vaticano e della Chiesa nel mondo. E proprio gli scandali legati agli abusi sessuali hanno portato al congedo "temporaneo" de cardinale australiano George Pell. Alla sua defezione si aggiunge la brutta inchiesta per soldi in nero che ha coinvolto Óscar Rodríguez Maradiaga, arcivescovo di Tegucigalpa in Honduras e coordinatore del Consiglio. Per approfondire leggi anche: Il Papa e il cardinale, un altro passo verso lo scisma Le ultime parole di O'Malley, sottolinea Franco, sono "il sintomo di un malessere covato silenziosamente per mesi" e arriva, non a caso, dopo vari atti di resistenza alle scelte di Francesco, a cominciare dalla bocciatura dell'arcivescovo di Chicago e cardinale Blase Cupich come capo del comitato per le attività "pro life". Al suo posto è stato scelto un conservatore.

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