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Schumacher, incidenti sugli sci: "In coma, non si sa se sopravviverà"

Micheal Schumacher

Dopo la Valle d'Aosta, a Claviere un'altra vittima: sciava fuoripista, travolto e ucciso da una valanga un ragazzo di 15 anni

Andrea Tempestini
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Una vita al massimo. A braccetto con la velocità: amata, sfidata, vissuta. Quasi vent'anni in Formula 1, sette titoli mondiali a renderlo uno dei piloti più grandi di tutti i tempi. Per alcuni il più grande. Diversi incidenti, quella gamba spezzata a Silverstone, ma se l'è sempre cavata. Come se l'era cavata dopo un brutto botto in moto. Ora, però, la vita di Michael Schumacher è appesa a un filo. A tradirlo è stata quell'amante di una vita, la velocità, che stava sfidando, come sempre, impegnato in una delle sue altre grandi passioni: lo sci. Una caduta, la testa contro un sasso, il coma, l'edema cerebrale, l'operazione. Se Schumi non avesse avuto in testa il casco, ora non ci sarebbe più. Ma adesso, la sua sfida, è con la vita. "Le sue condizioni sono critiche, non possiamo fare previsioni sul futuro", spiegano i medici dell'ospedale di Grenoble, nell'ultima conferenza stampa. "Presenta lesioni cerebrali diffuse". "E' giovane, in buona salute - aggiungono -, ci sono fattori che aiutano, ma il trauma iniziale è stato grave, chi ha avuto un trauma del genere non torna esattamente come prima". Parole che pesano come macigni, in attesa del prossimo bollettino medico, atteso per le 12 di martedì. Il luogo dell'incidente di Schumi Guarda le foto nella gallery Il dramma - Schumacher è stato operato nella notte per ridurre i traumi riportati in seguito alla caduta dagli sci avvenuta domenica mattina a Meribel, in Alta Savoia. Da subito si era capito che la situazione, nonostante alcune dichiarazioni rassicuranti, era grave: l'ex Ferrarista è stato trasportato via con l'elisoccoroso. Dopo il botto, riferiscono, era cosciente. Poi la situazione è precipitata. Ora, i medici escludono altri interventi. Michael è in coma artificiale: gli è stato indotto per ridurre gli stimoli e la pressione all'interno del cranio. "Non sappiamo se sopravviverà", ammettono i dottori. E tutto il mondo che ha sempre amato, o ammirato, vive queste ultime ore del 2013 in angoscia, con un groppo sullo stomaco, "tifa" più che mai per il sette volte campione del mondo. Vicino all'ex Ferrarista la moglie Corinna, i figli Gina Maria e Mick, che sciava con lui al momento dell'incidente. La famiglia si stringe nel silenzio e chiede che venga rispettata la loro privacy. Forza Schumi - Nel frattempo sono iniziate le prime ricostruzioni sulla dinamica dell'incidente: un impatto violento, violentissimo. Il casco si è spezzato contro la roccia. Schumi ha perso il controllo sulla neve fresca, è caduto, fuori controllo per diversi metri. La procura di Albertville ha aperto un'inchiesta sull'incidente: c'è da capire se la caduta è avvenuta in un tratto fuoripista, oppure nel raccordo di congiunzione tra due piste diverse. Ma questo, ora, conta poco, pochissimo. Il mondo si stringe attorno a Schumi. I social network sono invasi dai messaggi di solidarietà, questa volta molto meno scontati di tante altre. L'intera Formula 1, idealmente, dà forza al suo super campione, al suo "kaiser". Seb Vettel ha detto che Schumi è il suo "secondo padre", Felipe Massa invoca l'aiuto di Dio, Giancarlo Fisichella è sicuro: "E' la gara più difficile, sono sicuro che vincerai anche questa". Alonso e Barrichello, ex compagni sul Cavallino, pregano per Michael, come prega la Ferrari. Luca Cordero di Montezemolo è in costante contatto con la famiglia: "La speranza è quella di avere presto notizie migliori". E, nel nostro piccolo, è anche la nostra speranza. Forza Schumi.

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