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Chavez sbotta contro gli Usa

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L'Impero ci spinge alla guerra

Michelangelo Bonessa
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 “Noi non vogliamo la guerra, ma dobbiamo prepararci adessa, ci obbligano l'Impero e la borghesia colombiana”, ha detto oggi ilpresidente venezuelano, Hugo Chavez denunciando nuovamente l'accordo per ilquale gli Usa potranno usare basi militari in territorio colombiano, il cherappresenta a suo avviso “una minaccia diretta” contro il suo paese. Nel suoconsueto programma radiotelevisivo della domenica, «Alò presidente», Chavez hadetto che “il Venezuela è il primo della lista, il primo obiettivo dell'Impero”che “userà la Colombia e le basi di Araba e Curazao” che “stanno circondando lapatria di Bolivar”. Laminaccia delle armi - Di fronte questa minaccia, ha aggiunto ilpresidente venezuelano, è bene che si sappia che qualsiasi aggressione controil suo paese scatenerebbe la reazione del “movimento anti-imperialista” che nonavrebbe indugi ad “impugnare le armi per difendere la rivoluzione bolivariana”.Chavez ha anche confermato che si recherà in Russia a metà settembre, pernegoziare nuovi acquisti di armamento “che servano a rafforzare la nostracapacità militare operativa, i nostri sistemi di difesa, e la nostra antiaerea”. Ilgolpe venezuelano - Gli ordini per lanciare il golpe delloscorso 28 giugno contro Manuel Zelaya “sono venuti dalla base yankee diPalmerola, a pochi chilometri” da Tegucigalpa, dove il deposto presidentehonduregno è stato portato prima di essere espulso verso il Costa Rica, hadetto oggi il presidente venezuelano, Hugo Chavez, aggiungendo ironicamente: “questaè una cosa grave, non crede, presidente Obama?”.  “Ciò che le stiamo chiedendo è che ritiri la basedi Palmerola, e quella che mantiene a Cuba, a Guantanamo, dove si tortura e siuccide: Obama, fratello mio, si renda conto che deve essere coerente con il suodiscorso!”, ha aggiunto il presidente venezuelano. Chavez ha sottolineato chevede Obama “piuttosto confuso” e “perso in un labirinto terribile, per dargliil beneficio del dubbio” riguardo alla crisi honduregna e alla situazionenell'intera America Latina.

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