Duplice attentato in Iraq
Venti morti, decine di feriti
Non si ferma l'ondata di attentati in Iraq: almeno 20 persone, tra cui donne e bambini, sono stati uccisi e altre 21 sono rimaste ferite in un duplice attentato compiuto contro due autobus a sud-est di Baghdad. Lo riferisce l'agenzia irachena Aswat al Iraq citando fonti della polizia, secondo cui la prima esplosione, nel quale sono morte 11 persone, ha investito un autobus di linea nei pressi di Dabuni, nella provincia meridionale di Wassit, circa 150 km a sud-est della capitale. Il secondo attentato, compiuto nella stessa regione e, come il primo, tramite un ordigno magnetico posto all'interno del veicolo, ha ucciso almeno sei persone e ne ha ferite circa 10. Arrestati colpevoli degli attacchi di mercoledì - Nel frattempo, tutti i soggetti coinvolti nell'attentato di mercoledì scorso al ministero degli Esteri iracheno “sono stati arrestati”, come ha dichiarato il portavoce del ministero dell'Interno, Abd al-Karim Khalaf. Quelli di una settimana fa si erano rivelati come gli attentati più sanguinosi da quando gli Stati Uniti hanno annunciato e programmato il progressivo ritiro delle truppe dall'Iraq. Le esplosioni avevano causato un centinaio di morti e oltre 500 feriti. “Le indagini sono ancora in corso e non è possibile rivelare i dettagli fino a che non saranno completati e conclusi tutti gli aspetti dell'inchiesta”, ha spiegato Khalaf in un'intervista ad Aki – Adnkronos International, annunciando che “presto riveleremo i nomi e mostreremo le confessioni” dei responsabili del sanguinoso attacco. Khalaf ha ricordato che “è stata formata una commissione d'inchiesta sotto la sovrintendenza del ministro dell'Interno Jawwad al-Bulani incaricata di seguire tutto quel che riguarda nel dettaglio gli attentati terroristici”. L'attentato al ministero delle Finanze - La televisione semiufficiale Al-Iraqiya aveva mandato in onda la confessione di un individuo ritenuto responsabile di un altro attentato avvenuto lo stesso giorno, quello al ministero delle Finanze, che si dichiarava membro dell'ex partito Baath, fazione di Muhammad Yunus al-Ahmad, in Siria. L'uomo ha detto di essere ufficiale di polizia a Miqdadiya, a est di Baghdad, e di aver pianificato l'attentato circa un mese prima con l'aiuto di altre persone.