Stando agli exit poll dei voti in Europa, con l’ultradestra che trionfa in Francia e in Austria e i comunisti di Tsipras che si prendono la Grecia, e i liberisti che hanno avuto un’ottima affermazione in Gran Bretagna, una cosa sembra assolutamente evidente: l’Europa vuole voltare pagina e dire basta all’austerità imposta dalla Germani e all’Unione delle banche e degli eurocrati. E quindi né il Kapo Schultz né il valletto della Merkel, Juncker, rispettivamente candidati presidenti alla Commissione Europea dal Pse e dal Ppe possono essere insediati legittimamente al governo dell’Unione. Schultz ha aumentato i voti ma resta dietro la Merkel, prima in Germania ma a cui quasi tutti gli Stati Ue hanno spedito un vaffa gigantesco. Considerato che metà europei non sono andati a votare per l’Europa delle banche e di quelli che hanno votato una metà ha detto basta Europa a guida tedesca, l’unica risposta che possono dare gli euro burocrati, x dimostrare di aver imparato la lezione e di voler tener conto del volere degli elettori è cambiare strada e nominare un presidente Ue il cui progetto sia basta austerity e basta Germania. I dati parlano chiaro i partiti di centrosinistra perdono in tutta Europa e adesso è difficile che il Pse possa prendersi la presidenza della Commissione Europea.