Parlano le urne

Donald Trump, sorpresa nei flussi elettorali: i latinos hanno votato per lui. Ma non era un razzista?

I latinos no, Joe Biden non li aveva considerati. La più consistente minoranza etnica degli Stati Uniti, quella latino-americana, ha votato per Donald Trump alle presidenziali del 3 novembre. Ad averli convinti, come scrive Repubblica, sarebbe stata l'attenzione che il presidente ha rivolto alla loro cultura e alle loro canzoni in particolare. Basti pensare che tre giorni prima delle elezioni, il capo della Casa Bianca ha concluso la sua giornata di comizi in un luogo strategico, l'aeroporto di Opa-locka, vicino a Miami, che in passato ospitava gli esuli sbarcati da Cuba. Lì la folla, formata da anti-castristi, immigrati venezuelani, colombiani e portoricani, è stata intrattenuta soprattutto con la musica. Prima Los Tres de la Habana con La canciòn de Trump e poi Macho Man dei Village People. Inoltre - riporta Repubblica - Trump ha incarnato il lìder ideale dei latinos. Perché non è un politico in senso stretto, come Joe Biden per esempio. E' un imprenditore ricco, ma soprattutto è un macho, uno che dice sempre quello che pensa. E, considerato che è stato votato dai latinos, forse non è neppure quel "puzzone razzista" che hanno cercato di venderci in tutti i modi. Da anni a questa parte.

 

 

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Ad aver avvantaggiato il presidente tra i latino-americani è stata anche la campagna elettorale dell'avversario dem, che si è mosso tardi e male. Biden, infatti, ha puntato di più sul voto afroamericano, anche se spesso negli spot e negli appelli è stato percepito più pietista che solidale. Fece meglio di lui Obama, che conquistò oltre due terzi del voto latino. Ma in quel caso la storia del candidato era totalmente diversa.