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Clima, Cina si rivolge a Obama:

"Piu tagli ai gas inquinanti"

Eleonora Crisafulli
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Pechino rilancia con gli Stati Uniti e chiede al presidente Barack Obama di aumentare l'offerta di tagli alle emissioni inquinanti, strada obbligata perché il vertice sul clima di Copenaghen partorisca una vera svolta verde. In cambio, offre un ruolo «costruttivo» nelle trattative del summit, il cui esito dipende in larga misura proprio da Cina e Stati Uniti che, insieme, emettono il 40% del totale dei gas serra. Ad assicurarlo è il capo negoziatore cinese al vertice in Danimarca, Xie Zhenuha: «Spero che il presidente Obama possa portare a Copenaghen un contributo concreto». Per Pechino i «Paesi più ricchi devono tagliare i gas serra di almeno il 25-40% entro il 2020». Se ciò dovesse accadere, la Cina «prenderà in considerazione» l'obiettivo globale di dimezzare le emissioni entro il 2050. Rispetto, poi, al contributo per i Paesi più poveri per rinnovare le proprie tecnologie, il capo negoziatore di Pechino si è detto sicuro che «10 miliardi di dollari all'anno per il triennio non bastano fino al 2012». Per la Cina, ha spiegato Xie Zhenuha «occorre risolvere il problema immediato». Pur non negando, ha precisato, «l'importanza di un obiettivo a lungo termine».

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