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Yemen, la modella Entisa al Hammadi posa senza velo: in carcere per questa foto

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La modella Entisar Al-Hammadi è stata rapita e rinchiusa in carcere dalle milizie Houthi, un gruppo armato prevalentemente sciita zydita dello Yemen. Il motivo? La ragazza avrebbe pubblicato, secondo le "autorità" delle foto troppo spinte sul proprio profilo Instagram. I fatti sono avvenuti a inizio febbraio del 2021, da allora Al-Hammadi non è più comparsa in pubblico. Le milizie yemenite stanno ora esercitando forti pressioni sull'avvocato della ragazza, Khaled Al-Kamal, con l'obiettivo di portare il legale alla rinuncia del caso e continuare a tenere la modella in prigionia sulla base di un dossier contenente accuse inventate nei suoi confronti. 

 

 

 Secondo quanto riportato dall'organizzazione umanitaria Gulf Centre for Human Rights (GCHR), l'avvocato è stato sospeso dall'attività con una decisione arbitraria decisa dall'organo legale ed emessa il 26 maggio 2021. Secondo quanto riportano le fonti locali - si legge sul sito di GCHR - il motivo per cui Khaled Al-Kamal sia stato sospeso risiede proprio nel fatto che abbia deciso di prendere le difese della giovane modella.

 

 

 

 

 

Prima della sospensione ufficiale, Al-Kamal sarebbe stato minacciato di morte da un miliziano armato che, il 27 aprile 2021, si era presentato davanti alla sua porta di casa. Intimandogli di lasciare il caso. Cosa che il  legale non ha coraggiosamente fatto dichiarando che: "Non ci sono prove tangibili che mostrano un reato della ragazza. Va rilasciata subito". Poco dopo è quindi giunta la sospensione dall'attività legale. 

 

 

La decisione di sospendere Kamal è arrivata in seguito ad una visita alla sua assistita. Accompagnato da una delegazione di personalità note, Kamal ha così accertato le condizioni di Entisar reclusa nel carcere centrale di Sana, gestito dagli Houthi. In una dichiarazione del 3 giugno 2021, l'organizzazione umanitaria che ha reso conto dei detenuti della prigione, ha riferito di una testimonianza di alcuni detenuti che parlavano di come diverse donne venivano costrette a compiere atti sessuali.  Tra le accuse mosse dalle istituzioni di Sana nei confronti di Al-Hammadi ci sarebbero l'uso di sostanze stupefacenti e la pratica di prostituzione. Entrambe accuse infondate, dice il legale, che sono state sferrate senza alcuna prova. Entisar ha quindi iniziato uno sciopero della fame, sperando di riuscire ad ottenere attenzione mediatica sul caso.

 

 

 

 

 

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