Iran, attacco Usa. "Obiettivi legittimi", chi finisce nel mirino di Teheran

domenica 22 giugno 2025
Iran, attacco Usa. "Obiettivi legittimi", chi finisce nel mirino di Teheran
29' di lettura

Gli Stati Uniti di Donald Trump attaccano. Nelle prime ore di domenica 22 giugno, intorno alle 2 del mattino in Italia, il presidente degli Usa ha comunicato ufficialmente l’esecuzione di un attacco contro tre strutture nucleari situate in Iran. Con questi raid, Washington ha preso parte attivamente al conflitto avviato da Israele contro Teheran, con l'obiettivo dichiarato di smantellare le capacità nucleari del Paese. Da parte sua, l’Iran aveva avvertito che qualsiasi offensiva americana avrebbe comportato una risposta diretta: tutte le installazioni e gli interessi statunitensi presenti nell’area sarebbero stati considerati bersagli legittimi. Sono stati colpiti tre siti nucleari e sono stati utilizzati i bombardieri B-2, decollati alla vigilia dal Missouri. Cina e Russia condannano. Di seguito la cronaca della giornata:

Ore 22.04 - Aiea, ingenti danni a centrale Isfahan
L'Agenzia internazionale per l'energia atomica (Aiea) ha stabilito che l'attacco americano ha provocato ingenti danni aggiuntivi alla centrale di Isfahan. Lo ha riferito il direttore generale, Rafael Grossi, in una nota.

Ore 22.oo - Netanyahu, vicini a distruggere nucleare e missili
Israele è vicino a distruggere il programma nucleare e i missili balistici iraniani. Lo ha assicurato il premier Benjamin Netanyahu in una conferenza stampa.

Ore 21.59 - Netanyahu: “L’Iran non ci trascinerà in una guerra di logoramento”
Israele non si lascerà intrappolare dall'Iran in un conflitto lungo. Lo ha assicurato il premier Banjamin Netanyahu. "Non ci lasceremo trascinare in una guerra di logoramento con l'Iran. Quando raggiungeremo i nostri obiettivi, i combattimenti cesseranno", ha assicurato.

Ore 21.14 - Netanyahu: grazie a Trump più vicini a obiettivo
Grazie all'intervento di Donald Trump. Israele è più vicino a raggiungere i suoi obiettivi in Iran. Lo ha dichiarato il premier israeliano, Benjamin Netanyahu.

Ore 20.47 - Consigliere Khamenei: basi Usa obiettivi legittimi
Le basi utilizzate dalle forze statunitensi per lanciare attacchi contro siti nucleari iraniani saranno considerate obiettivi legittimi. La minaccia è arrivata da un consigliere dell'ayatollah Ali Khamenei. "Qualsiasi paese della regione o altrove che venga utilizzato dalle forze americane per colpire l'Iran sarà considerato un obiettivo legittimo per le nostre forze armate", ha affermato Ali Akbar Velayati in un messaggio diffuso dall'agenzia di stampa ufficiale Irna.

Ore 20.46 - Macron mette in guardia contro “un'escalation incontrollata”
Il presidente francese Emmanuel Macron ha chiesto di evitare una "escalation incontrollata" in Medio Oriente dopo gli attacchi degli Stati Uniti contro il programma nucleare iraniano. "Nessuna risposta strettamente militare può produrre gli effetti desiderati" e "la ripresa delle discussioni diplomatiche e tecniche è l'unico modo per raggiungere l'obiettivo che tutti stiamo cercando, che è che l'Iran non possa acquisire armi nucleari, ma anche che non ci sia un'escalation incontrollata nella regione", ha detto il presidente francese all'inizio del Consiglio di difesa e sicurezza.

Ore 20.45 - Il presidente iraniano sente Macron: “Non ci arrenderemo ai bulli”
"La nostra nazione non si arrenderà mai a bullismo" ed è "naturale che reagisca in modo appropriato alle aggressioni". È quanto ha affermato il presidente iraniano, Masoud Pezeshkian, durante il colloquio telefonico con il presidente francese Emmanuel Macron, secondo le dichiarazioni pubblicate sul sito della presidenza iraniana.

Ore 20.13 - Trump convinto da Netanyahu ad allargare l’attacco a 3 impianti nucleari
Una volta deciso di attaccare l'Iran, Donald Trump voleva concentrarsi su Fordow, ma il premier israeliano Benjamin Netanyahu lo ha convinto a colpire anche Natanz e Isfahan. A rivelarlo è il Jerusalem Post.

Ore 19.42 - Iran, Meloni chiama Mattarella
La premier Giorgia Meloni, a quanto si apprende, ha chiamato il capo dello Stato Sergio Mattarella per fare il punto della situazione in Medio Oriente. La telefonata del presidente del Consiglio ci sarebbe stata alla luce della call di governo con i ministri competenti sull'Iran e il giro di contatti con i leader europei e della penisola arabica.

Ore 19.05 - Consigliere Khamenei avverte: scorte intatte, gioco non finito
La partita nucleare iraniana non è finita. Ad assicurarlo è stato Ali Shamkhani, consigliere del leader supremo iraniano, l'ayatollah Ali Khamenei. "Anche se i siti nucleari fossero distrutti, il gioco non è finito", ha scritto su X. "Restano i materiali arricchiti, la conoscenza e la volontà politica", ha avvertito.

Ore 19.04 - Francia, Germania e UK all’Iran: “Non reagisca, ora negoziati”
I leader di Francia, Germania e Regno Unito hanno invitato l'Iran a "non intraprendere ulteriori azioni che possano destabilizzare la regione" in risposta agli attacchi statunitensi contro i suoi siti nucleari. "Invitiamo l'Iran a impegnarsi in negoziati che portino a un accordo che affronti tutte le preoccupazioni relative al suo programma nucleare. Siamo pronti a contribuire a questo obiettivo in coordinamento con tutte le parti", hanno aggiunto Emmanuel Macron, Keir Starmer e Friederich Merz in una dichiarazione congiunta.

Ore 18.38 - Il presidente iraniano Pezeshkian: “Dimostreremo al mondo che siamo invincibili”
"Percorreremo questa strada insieme. Preserveremo insieme l'Iran. E mostreremo al mondo che questa grande nazione è invincibile. Il nostro essere insieme è la vittoria". Lo scrive su X Masoud Pezeshkian, presidente della Repubblica islamica dell'Iran.

Ore 18.19 - Grossi (Aiea): “Poco chiari i danni a Ferdow, ma Natanz è distrutta"
I danni sotterranei nel sito di Fordow sono poco chiari, ma Natanz è stata "completamente distrutta". Lo ha detto il direttore generale dell'Aiea, Rafael Grossi, alla Cnn sottolineando che "ci sono chiare indicazioni di impatti, ma per quanto riguarda la valutazione del grado di danno nel sottosuolo, non possiamo pronunciarci". Lo riporta Sky News.

Ore 18.17 - Pressing Rubio su Cina per non far chiudere Hormuz
Il segretario di Stato americano Marco Rubio ha invitato la Cina a incoraggiare l'Iran a non chiudere lo Stretto di Hormuz dopo gli attacchi di Washington contro i siti nucleari iraniani. I commenti di Rubio al programma "Sunday Morning Futures with Maria Bartiromo" di Fox News sono arrivati dopo che l'emittente iraniana Press TV ha riportato che il Parlamento iraniano ha approvato una misura per chiudere lo stretto attraverso il quale scorre circa il 20% del petrolio e del gas globali. "Incoraggio il governo cinese a Pechino a contattarli in merito, perché dipendono fortemente dallo Stretto di Hormuz per il loro petrolio", ha dichiarato Rubio. 

Ore 18.15 - Proteste contro Usa a Teheran: c’è anche il presidente iraniano
Il presidente iraniano, Masoud Pezeshkian, ha partecipato a una manifestazione di protesta a Teheran dopo i raid Usa contro i siti nucleari di Fordow, Natanz, e Isfahan. Le immagini sono state diffuse dalla tv di Stato iraniana. "Vendetta", hanno intonato i manifestanti radunati a a piazza Enghelab, nel cuore della capitale iraniana.

Ore 17.54 - Netanyahu al muro del pianto: “Trump si è assunto la responsabilità contro il male”
"Possa il presidente degli Stati Uniti essere elevato per essersi assunto la responsabilità di espellere il male e l'oscurità dal mondo". E' quanto, secondo il sito di notizie israeliano Ynet, si legge nel testo per la preghiera definito per la visita di Benjamin Netanyahu al Muro del Pianto, dove il premier israeliano ha pregato per il "successo della guerra contro l'Iran e per Trump" dopo i raid Usa contro tre siti nucleari in Iran. Israele ha avviato il 13 giugno operazioni militari contro "obiettivi militari" in Iran.
 

Ore 17.14 - Rubio, al momento non sono in programma altri raid su Iran
"Al momento non sono previste operazioni militari contro l'Iran". Lo ha detto il segretario di Stato americano Marco Rubio in un'intervista alla Cbs.

Ore 17.09 - Iran: Idf conferma attacco a citta' portuale Bushehr 
 Israele ha confermato di aver colpito la citta' iraniana di Bushehr, dopo che i media iraniani avevano riferito di esplosioni nella citta' sud-occidentale. Bushehr ospita l'unica centrale nucleare iraniana funzionante e la citta' portuale e' vicina a diverse capitali della regione del Golfo, situate intorno al Mar del Golfo Persico. Le Forze di Difesa Israeliane (Idf) non hanno menzionato l'attacco alla centrale nucleare ma hanno dichiarato in un comunicato di aver effettuato l'attacco a Bushehr e di aver colpito anche i lanciamissili iraniani nelle citta' di Isfahan, Ahvaz e Bushehr. Le IDF hanno anche affermato di aver colpito, per la prima volta, un sito strategico a Yazd che, a loro dire, avrebbe lanciato oltre 60 missili contro Israele.

Ore 17.07 - Rubio, non sapremo per giorni se Iran ha spostato l'uranio
Nessuno saprà per giorni" se Teheran abbia spostato parte del suo materiale nucleare prima degli attacchi americani sui siti iraniani. Lo ha detto il segretario di Stato americano Marco Rubio in un'intervista alla Cbs.

Ore 17.05 - Media, 3 pasdaran uccisi in attacco aereo Israele
Un attacco aereo israeliano ha ucciso tre membri della Guardia Rivoluzionaria paramilitare iraniana, secondo quanto riportato dalle agenzie di stampa semiufficiali della Repubblica Islamica. Le agenzie di stampa Mehr e Tasnim hanno riferito che l'attacco è avvenuto nella provincia di Zanjan.

Ore 16.00 - Vance, chiusura Stretto di Hormuz sarebbe suicida per Teheran
La decisione di chiudere lo Stretto di Hormuz, una delle principali rotte commerciali, sarebbe un’azione “suicida” per l’Iran. Lo ha detto il vicepresidente degli Stati Uniti JD Vance in un'intervista a Nbc News. "La loro intera economia passa attraverso lo Stretto di Hormuz. Se vogliono distruggere la loro economia e causare disordini nel mondo, credo che sarebbe una loro scelta", ha spiegato. “Ma perché dovrebbero farlo? Non credo abbia alcun senso", ha aggiunto. 

Ore 15.36 - Guardie Rivoluzionarie: nostra risposta farà pentire gli Usa
Il Corpo delle Guardie Rivoluzionarie iraniane (Irgc) ha promesso una dura reazione ai recenti attacchi condotti dagli Stati Uniti contro le strutture nucleari del Paese. Secondo quanto riportato dall’agenzia di stampa statale Tasnim, l’Irgc ha definito l’intervento americano un’aggressione, dichiarando che la risposta iraniana "causerà profondo rammarico". "L'atto di aggressione odierno da parte del regime terrorista americano ha concesso alla Repubblica Islamica dell'Iran il legittimo diritto di agire per autodifesa, anche attraverso opzioni che vanno oltre i calcoli deliranti dell'aggressore", si legge nella nota ufficiale delle Guardie.

Ore 15.30 - Iran: sviluppo nucleare andrà avanti nonostante i danni
L’Iran conferma che alcune delle sue installazioni nucleari hanno subito danni a seguito degli attacchi americani, ma assicura che il programma nucleare continuerà. Lo ha dichiarato il portavoce dell’agenzia iraniana per l’energia atomica, Behrouz Kamalvandi, durante un intervento alla televisione nazionale. "L'industria nucleare è profondamente radicata nel nostro Paese e le sue radici non possono essere distrutte", ha affermato Kamalvandi.
"Ci sono danni inflitti ai siti, ma non è la prima volta che la nostra industria nucleare viene danneggiata e la nasconderemo di nuovo", ha aggiunto.

Ore 15.26 - Vance: dialogo con l’Iran, non siamo in guerra
Il vicepresidente americano JD Vance ha ribadito che non vi è alcuna intenzione, da parte degli Stati Uniti, di intraprendere un’operazione di terra in Iran, sottolineando la linea dell’amministrazione. "Non abbiamo alcun interesse a mettere 'boots on the ground'", ha dichiarato in un’intervista a Nbc News. Vance ha precisato che l’attacco è stato deciso in base a informazioni fornite dall’intelligence: "Le valutazioni della nostra intelligence ci hanno spinto ad agire contro l'Iran". Nonostante l’azione militare, il vicepresidente ha espresso la volontà di intraprendere un percorso diplomatico: "Vogliamo parlare con l'Iran di una soluzione a lungo termine". Guardando alle prospettive future, ha aggiunto: "Ora lavoreremo per smantellare in modo permanente il programma nucleare iraniano nei prossimi anni", escludendo però un’escalation su larga scala: "Non temo che questo si trasformi in un conflitto prolungato". E ancora, ha aggiunto: "Gli Stati Uniti non sono in guerra con l'Iran".

Ore 15.15 - Iran: nessuna radiazione rilevata dopo gli attacchi americani
Nonostante i raid aerei condotti dagli Stati Uniti, le autorità iraniane rassicurano circa l’assenza di dispersione radioattiva nei pressi delle strutture nucleari colpite. A confermarlo è stato Behrouz Kamalvandi, portavoce dell’agenzia per l’energia atomica iraniana:
"Non sono state segnalate radiazioni intorno ai siti nucleari dopo l'attacco statunitense di questa mattina".

Ore 15.02 - Usa in allerta, rafforzate le misure di sicurezza
In seguito all’operazione militare contro l’Iran, le autorità statunitensi hanno attivato misure straordinarie di sicurezza su tutto il territorio. Le principali città americane, da New York a Los Angeles passando per Washington, sono in stato di allerta per possibili minacce.
"Le nostre risorse sono pienamente impegnate. Rimaniamo vigili. Dio benedica l'America e tutti coloro che la difendono", ha scritto su X il vice direttore dell’Fbi, Dan Bongino. Anche la segretaria alla sicurezza interna, Kristi Noem, ha assicurato l’impegno delle istituzioni: "Lavoreremo incessantemente per proteggere la patria americana". Governatori, sindaci e forze dell’ordine locali hanno incrementato la sorveglianza e le misure preventive nelle aree sensibili.

Ore 14.58 - Hegseth: pronti ad affrontare un conflitto duraturo
Il segretario alla Difesa, Pete Hegseth, non ha escluso che gli Stati Uniti possano dover affrontare una guerra di lunga durata. "Il presidente (Donald Trump, ndr) - ha dichiarato Hegseth - potrebbe non volere un conflitto senza fine. Gli iraniani potrebbero non essere d'accordo, noi pronti a uno scontro prolungato".

Ore 14.50 - Il Pentagono: Trump ha rispettato le regole sul potere di guerra
Secondo quanto affermato da Pete Hegseth durante una conferenza stampa al Pentagono, l'amministrazione Trump ha agito nel rispetto del War Powers Act. L’attacco è stato notificato al Congresso "immediatamente dopo che gli aerei erano decollati in sicurezza".

Ore 14.38 - Il generale Caine: impiegati sette bombardieri B-2
Il capo di Stato maggiore congiunto, generale Dan Caine, ha riferito che un sottomarino statunitense ha lanciato oltre duemila missili Tomahawk contro obiettivi strategici iraniani. “Sette bombardieri B-2 sono stati utilizzati negli attacchi contro l'Iran", ha precisato Caine. Complessivamente, hanno preso parte all’operazione più di 125 velivoli, inclusi caccia di quarta e quinta generazione, numerosi aerei da rifornimento e un sottomarino.

Ore 14.23 - Il nome della missione: “martello di mezzanotte”
L’azione militare statunitense contro i siti nucleari iraniani è stata denominata “Midnight hammer”, ovvero “martello di mezzanotte”. A comunicarlo, durante una conferenza al Pentagono, sono stati Pete Hegseth e il generale Dan Caine. "Poche persone a Washington ne erano a conoscenza", ha specificato Hegseth.

Ore 14.12 - Hegseth: “Abbiamo devastato il programma nucleare iraniano”
Nel corso della stessa conferenza stampa, Hegseth ha affermato con fermezza: "Abbiamo devastato il programma nucleare iraniano". Ha inoltre precisato che l'operazione americana "non ha preso di mira civili o truppe iraniani". "E' stato un successo schiacciante", ha concluso.

Ore 14.08 - "Esplosione massiccia a Bushehr"
Fonti iraniane riportano una potente esplosione avvenuta nella provincia di Bushehr, situata nel sud-ovest dell'Iran, dove si trova anche un impianto nucleare. Intanto, nella città di Yazd, nel cuore del Paese, si registrano presunti attacchi israeliani contro una base appartenente ai Pasdaran.

Ore 14.03 - Iran: Tajani, rischi per l’Italia? Non ci sono segnali diretti ma allerta massima
Il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha affrontato il tema della sicurezza dell’Italia dopo l’attacco statunitense in Iran, durante un’intervista al Tg5. "Potrebbero esserci, ma non abbiamo segnali diretti", ha affermato. Secondo Tajani, "l’Iran ha sempre considerato l’Italia un Paese non particolarmente ostile, pur nella nostra posizione di condanna verso il nucleare e la produzione di armamenti atomici". Ha poi aggiunto: "Non abbiamo segnali di questo tipo, però i rischi ci sono, ovviamente, perché ci sono presenze americane e israeliane. Le ambasciate di Israele, come sapete, sono chiuse, ma c'è massima sicurezza anche per quanto riguarda i luoghi di culto ebraici, e anche i luoghi americani. Quindi – ha aggiunto – la nostra intelligence, le nostre forze dell’ordine, carabinieri, polizia, guardia di finanza e polizia penitenziaria, sono al lavoro, in massima allerta, per evitare che ci siano attacchi che possano colpire obiettivi israeliani, americani o anche italiani. Anche dal punto di vista della sicurezza cibernetica siamo mobilitati".

Ore 13.54  Il capo dei Pasdaran: "L’operazione continua, Israele non avrà pace"
Il nuovo comandante delle forze speciali iraniane dei Pasdaran, Mohammad Pakpour, ha lanciato un duro avvertimento, riportato da diversi media panarabi: "Le nostre operazioni continuano e Israele non avrà pace".

Ore 13.44 - Teheran: "53 spie di Israele arrestate nel sud"
Le autorità iraniane hanno annunciato l’arresto di 53 individui accusati di collaborare con Israele. Secondo quanto riportato dalla polizia di Teheran e rilanciato da fonti panarabe, i sospettati sarebbero stati sorpresi mentre utilizzavano droni e filmavano installazioni militari nella provincia meridionale di Fars.

Ore 13.33 - Cina condanna i raid Usa: "Violato il diritto internazionale"
Attraverso un comunicato ufficiale, il ministero degli Esteri cinese ha espresso una dura condanna nei confronti dell’azione militare americana contro l’Iran e i suoi impianti nucleari, sottoposti al monitoraggio dell’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica. "La Cina condanna fermamente l'attacco americano all'Iran e agli impianti nucleari sotto la supervisione dell'Agenzia Internazionale per l'Energia Atomica. Questa mossa degli Stati Uniti viola gravemente gli scopi e i principi della Carta delle Nazioni Unite e del diritto internazionale e aggrava le tensioni in Medio Oriente". Pechino ha quindi rivolto un appello alle parti coinvolte, in particolare a Israele, "a cessare il fuoco il prima possibile, a garantire la sicurezza dei civili e ad avviare il dialogo e i negoziati".

Ore 13.24 - Macron parla con leader Oman e convoca Consiglio Difesa
A Parigi, il presidente francese Emmanuel Macron ha deciso di riunire il Consiglio di Difesa del Paese, alla luce degli sviluppi legati ai raid statunitensi contro le strutture nucleari iraniane. L’Eliseo ha reso noto che Macron ha avuto colloqui con il principe ereditario dell’Arabia Saudita e con il capo di Stato dell’Oman. La presidenza ha infine fatto sapere che "intende proseguire i contatti con i partner e i leader europei della regione nelle prossime ore".

Ore 13.02 - Iran: Mosca accusa gli Usa di irresponsabilità, cresce il timore di escalation
Secondo il ministero degli Esteri russo, il recente attacco degli Stati Uniti contro siti nucleari iraniani ha fatto aumentare sensibilmente le possibilità di un’escalation nel già fragile scenario mediorientale. Mosca punta il dito direttamente contro Washington, affermando che “il rischio di un'escalation del conflitto in Medio Oriente, già travolto da molteplici crisi, è aumentato in modo significativo”. La Russia non ha risparmiato critiche agli Stati Uniti per l’operazione, accusandoli di aver agito “in modo irresponsabile e violato il diritto internazionale”.

Ore 12.52 - Iran, Araghchi atteso a Mosca nel pomeriggio, incontro con Putin previsto domani
Durante una conferenza stampa tenutasi a Istanbul, il ministro degli Esteri iraniano Abbas Araghchi ha annunciato che si recherà a Mosca nel corso del pomeriggio. Araghchi ha anche fatto sapere che domani mattina è previsto un faccia a faccia con Vladimir Putin, definito da Teheran “un amico dell’Iran” con il quale il Paese “si consulta sempre”.

Ore 12.44 - Araghchi: chiudere lo Stretto di Hormuz? Le opzioni non ci mancano
Interrogato su una possibile chiusura dello Stretto di Hormuz o su un’eventuale risposta contro basi militari americane nella regione, il capo della diplomazia iraniana ha risposto con fermezza: “Abbiamo diverse opzioni a nostra disposizione”. Araghchi ha poi aggiunto che “non scenderemo mai a compromessi sulla sovranità e l’indipendenza delle nostre terre e del nostro popolo. La violazione del diritto internazionale da parte americana non può essere tollerata”.

Ore 12.30 - Israele: Abbiamo altri obiettivi in Iran, li perseguiremo
Il portavoce delle Forze di Difesa Israeliane (Idf), generale di brigata Effie Defrin, ha chiarito che Israele non intende fermarsi qui. “Abbiamo più obiettivi e ci stiamo impegnando costantemente per raggiungerli. Continueremo ad agire per raggiungerli”, ha dichiarato, secondo quanto riportato dal Times of Israel.

Ore 12.24 - Fonti: Arabia Saudita in stato di massima allerta
Secondo quanto riferiscono diversi media panarabi, le autorità saudite hanno elevato al massimo livello lo stato di allerta per la sicurezza. Il provvedimento è stato adottato alla luce della crescente tensione nella regione e del timore di possibili ritorsioni.

Ore 12.12 - Idf conferma: operazione americana coordinata con Israele
Il generale Effie Defrin ha confermato ufficialmente che l’attacco statunitense contro le strutture nucleari iraniane è stato pianificato in collaborazione con l’esercito israeliano. Durante una conferenza stampa, Defrin ha spiegato che “la nostra cooperazione con gli Stati Uniti si è intensificata nelle ultime settimane. Abbiamo ancora diversi obiettivi da raggiungere e continueremo ad agire per conseguirli”. Ha aggiunto che il capo di Stato maggiore israeliano, generale Eyal Zamir, è in contatto diretto con i vertici militari americani fin dall’inizio del conflitto.

Ore 12.01 - Teheran agli Usa: risposta illimitata se colpite Khamenei
L’Iran ha lanciato un durissimo monito agli Stati Uniti in merito alla sicurezza della Guida Suprema, ayatollah Ali Khamenei. Secondo quanto riportato da Reuters, un alto funzionario iraniano – rimasto anonimo – ha avvertito che se Washington dovesse prendere di mira l’86enne leader, la risposta iraniana sarebbe “senza limiti e senza restrizioni”. Ha inoltre definito l’eventualità come “la più rossa delle linee rosse”, affermando che “qualunque mossa contro il supremo leader chiuderebbe la porta a ogni negoziato e innescherebbe una risposta senza limiti e senza restrizioni”.

Ore 11.48 - Iran: Araghchi, Trump "bullo fuorilegge", ha tradito promessa di porre fine a conflitti
Il vice ministro degli Esteri iraniano, Abbas Araghchi, ha espresso una dura condanna nei confronti degli Stati Uniti, criticando apertamente il presidente Donald Trump per aver disatteso le promesse fatte durante la campagna elettorale, in particolare quella di porre fine al coinvolgimento americano nei conflitti internazionali. Intervenendo in una conferenza stampa a margine dell'incontro dei ministri dell’Organizzazione per la cooperazione islamica a Istanbul, Araghchi ha affermato: "Mentre il presidente Trump è stato eletto con il presupposto di porre fine al costoso coinvolgimento degli Stati Uniti in una guerra perpetua nella nostra parte del Mondo, ha tradito non solo l'Iran abusando del nostro impegno alla diplomazia, ma ha anche ingannato i suoi stessi elettori", ha dichiarato, definendo sia Trump che gli Stati Uniti come un "bullo fuorilegge". Il rappresentante iraniano ha poi sollecitato il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite a prendere una posizione netta contro gli attacchi sferrati da Washington tra il 21 e il 22 giugno, che hanno colpito installazioni nucleari iraniane. Ha inoltre avvertito: "Il silenzio farà precipitare il mondo in un livello di pericolo e caos senza precedenti", chiedendo una condanna più esplicita e globale delle azioni statunitensi.

Ore 11.39 - Araghchi, "ci riserviamo tutte opzioni per difenderci"
Nel corso del suo intervento, Araghchi ha ribadito l’illegalità dell’azione americana e ha sottolineato che l’Iran si prepara a rispondere in ogni modo necessario. Il ministro ha affermato che Teheran considera l'attacco come una grave violazione e che "si riserva tutte le opzioni" per tutelare "il diritto alla difesa del suo popolo". Le dichiarazioni sono arrivate a seguito dell’offensiva americana contro tre impianti nucleari situati nel territorio iraniano.

Ore 11.29 - Pasdaran, "risposta sarà dura, faremo pentire gli Usa"
Anche i Guardiani della Rivoluzione iraniana hanno rilasciato un messaggio ufficiale, promuovendo una linea dura nei confronti di Washington. In un comunicato diffuso dai media del mondo arabo, i Pasdaran hanno annunciato: "Risponderemo a questa aggressione con una risposta dura che li farà pentire".

Ore 11.17 - Medvedev, arricchimento uranio proseguirà anche dopo attacchi Usa
Dmitrij Medvedev, vicepresidente del Consiglio di sicurezza della Federazione Russa, ha definito inefficaci gli attacchi americani, sostenendo che questi abbiano solo peggiorato la stabilità della regione. In un messaggio pubblicato su Telegram, ha criticato con forza l'operazione voluta da Trump. Secondo Medvedev, "l'infrastruttura critica del ciclo nucleare sembra aver subito pochi o nessun danno" e "l'arricchimento di materiali nucleari e la futura produzione di armi nucleari continueranno".
L’ex presidente russo ha inoltre lanciato un’allerta sulle dinamiche internazionali: "Alcuni Paesi sono pronti a fornire direttamente all'Iran le loro testate nucleari". Nel suo messaggio, ha inoltre aggiunto: "Israele è sotto attacco, le esplosioni rimbombano, la gente è nel panico" e "gli Stati Uniti sono coinvolti in un nuovo conflitto con la prospettiva di un'operazione di terra".

Ore 10.59 - Media, Usa hanno avvisato Teheran prima degli attacchi
Secondo quanto riportato da Amwaj.media, l'amministrazione americana avrebbe avvisato Teheran in anticipo rispetto agli attacchi. Una fonte iraniana di alto livello, rimasta anonima, ha riferito che il 21 giugno gli Stati Uniti hanno comunicato di non avere intenzione di innescare una guerra su vasta scala, specificando che gli obiettivi dell’operazione sarebbero stati esclusivamente i siti nucleari di Fordow, Isfahan e Natanz. La stessa fonte ha poi aggiunto che tali strutture sono state evacuate prima dei raid e che "la maggior parte" delle scorte di uranio arricchito è al sicuro in depositi protetti.

Ore 10.58 Qatar: dall'attacco Usa al nucleare conseguenze devastanti
Il Qatar ha espresso forte preoccupazione per l’escalation delle tensioni in Medio Oriente, definendo "catastrofiche" le possibili conseguenze a livello regionale e globale in seguito all’attacco americano ai siti nucleari iraniani. Lo ha dichiarato il ministero degli Esteri di Doha attraverso un post pubblicato su X, in cui ha denunciato le “pericolose tensioni” attualmente in corso nell’area.

Ore 10.50 - Lavrov avverte: il mondo rischia il caos
Il ministro degli Esteri russo, Serghei Lavrov, ha lanciato un monito sul rischio di un collasso dell’ordine internazionale. In un’intervista alla televisione di Stato, riportata da Ria Novosti, ha affermato che se ciascun Paese inizierà a interpretare il diritto all'autodifesa a proprio piacimento, ci sarà il pericolo concreto di un “caos completo”. Le sue parole si riferivano agli attacchi condotti da Israele contro l’Iran, senza però menzionare ancora quelli statunitensi.

Ore 10.31 - Appello della Ue: evitare escalation, servono passi indietro
Kaja Kallas, capo della diplomazia dell’Unione Europea, è intervenuta con un appello urgente alla de-escalation dopo i recenti attacchi americani ai siti nucleari in Iran. In un messaggio pubblicato su X, ha chiesto un impegno condiviso per tornare al dialogo. “Esorto tutte le parti a fare un passo indietro, a tornare al tavolo dei negoziati e ad evitare qualsiasi ulteriore escalation”, ha scritto l’Alto rappresentante per gli Affari esteri dell’UE.

Ore 10.23 - Herzog: la fase non è chiusa, giorni delicati davanti a noi
Il presidente israeliano Isaac Herzog ha parlato dell’attuale crisi, avvertendo che “la campagna non è finita: i prossimi giorni potrebbero essere delicati, complessi e impegnativi”. Secondo quanto riferito dalla BBC, Herzog ha anche definito “storico” l’attacco ordinato da Donald Trump contro l’Iran. Il presidente ha poi ribadito la “profonda e coraggiosa alleanza” tra Israele e Stati Uniti, esortando i cittadini a seguire scrupolosamente le direttive di sicurezza.

Ore 10.12 - Washington Post: camion in movimento a Fordow prima dei raid
Secondo il Washington Post, nei giorni precedenti all’attacco degli Stati Uniti a tre strutture nucleari iraniane, il sito di Fordow ha registrato un’insolita attività logistica. Immagini satellitari avrebbero documentato movimenti sospetti: “un’insolita attività di camion e veicoli” è stata rilevata nell’impianto di arricchimento di Fordow, come riferisce un analista senior della società Maxar. Il 19 giugno, 16 camion erano schierati lungo la strada che porta al sito sotterraneo. “Le immagini scattate il giorno successivo mostrano che la maggior parte dei camion si era spostata di circa un chilometro a nord-ovest, più lontano dalla struttura, secondo l’analisi. Altri camion e bulldozer erano posizionati vicino all’ingresso del sito, incluso un camion proprio accanto”.

Ore 10.09 - Teheran minimizza i danni a Fordow: nessun rischio di fuoriuscite
Fonti iraniane affermano che l’attacco americano non avrebbe compromesso in modo significativo il sito nucleare di Fordow. “Contrariamente a quanto affermato dal presidente Donald Trump” il sito nucleare di Fordow “non ha subito gravi danni”, ha dichiarato Mohammad Manan Raisi, deputato della regione di Qom, dove si trova l’impianto. Ha inoltre precisato che “non si è verificata alcuna emissione di materiale pericoloso dal sito nucleare dopo l’attacco, poiché il materiale a rischio era stato evacuato dal sito”. Anche il vicegovernatore di Qom, Morteza Heidari, ha confermato che solo una parte dell’impianto è stata colpita, grazie all’attivazione del sistema di difesa aerea nella zona.

Ore 10.00 - Israele: 86 feriti dopo l'attacco missilistico iraniano
Il ministero della Salute israeliano ha reso noto che sono 86 le persone rimaste ferite e ricoverate negli ospedali israeliani a seguito dell’attacco missilistico lanciato dall’Iran. La notizia è stata riportata dal Times of Israel.

Ore 09.58 - Meloni convoca vertice con ministri e servizi segreti
La Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, segue con particolare attenzione gli sviluppi della crisi in Iran e ha convocato una riunione in videoconferenza nella mattinata, alla quale partecipano i ministri competenti, il sottosegretario Alfredo Mantovano e i vertici dei servizi di intelligence. La notizia arriva da fonti di Palazzo Chigi.

Ore 09.44 - Iran: uranio di Fordow spostato prima del raid americano
Un’importante fonte iraniana ha rivelato a Reuters che la maggior parte dell’uranio altamente arricchito contenuto nell’impianto nucleare di Fordow è stato trasferito in anticipo in un luogo segreto, prima dell’attacco sferrato dagli Stati Uniti nella notte. "La maggior parte del materiale è stata rimossa in anticipo e trasferita in un sito non rivelato", ha riferito la fonte, senza però precisare né la quantità né la destinazione esatta del materiale.

Ore 09.40 - Crosetto: attacco Usa cambia lo scenario.
Il ministro della Difesa, Guido Crosetto, durante un’edizione straordinaria del Tg1, ha commentato l’attacco americano in Iran, sottolineandone la portata: "Questo bombardamento cambia completamente lo scenario, si apre una crisi molto più grande" e ha aggiunto che ci si deve aspettare "una risposta molto più forte che rischia di allargarsi a tutti gli obiettivi americani» anche «da parte dell'Iran". Crosetto ha poi osservato: "Nessun governo informato dell'attacco ma tutti lo davano per scontato".

Ore 09.38 - Aiea convoca il consiglio dei governatori per un incontro urgente
L'Agenzia internazionale per l'energia atomica (Aiea), organismo dell’ONU per il monitoraggio del nucleare, ha indetto una sessione straordinaria del proprio consiglio dei governatori, che si terrà domani. A comunicarlo è stato il direttore generale Rafael Mariano Grossi con un post sui social: "Alla luce dell'urgente situazione in Iran, ho convocato una riunione d'emergenza del consiglio dei governatori dell'Aiea per domani".

Ore 09.30  Iran, usati per la prima volta i missili Kheibar contro Israele
L’Iran ha dichiarato di aver utilizzato per la prima volta il nuovo missile balistico Kheibar durante l’attacco di stamattina contro Israele. La notizia è stata diffusa dall’agenzia Mehr, che cita un comunicato ufficiale del Corpo delle Guardie della Rivoluzione Islamica (IRGC): "Il missile Kheibar è stato lanciato per la prima volta verso Israele nel corso di questa operazione", si legge nella nota. Questo missile appartiene alla più recente famiglia dei Khorramshahr, progettati per colpire bersagli a lungo raggio con maggiore precisione e capacità distruttiva.

Ore 09.13 - Iran, Araghchi minaccia: "Conseguenze irreversibili" per gli Stati Uniti
Il ministro degli Esteri iraniano Abbas Araghchi ha diffuso un messaggio sui social in cui condanna fermamente l’azione americana, sottolineando che Teheran non esiterà a difendere la propria sovranità. “L’Iran si riserva il diritto di utilizzare tutti i mezzi per proteggere la propria sovranità, i propri interessi e il proprio popolo, in conformità con le disposizioni della Carta delle Nazioni Unite, che consentono una legittima risposta per autodifesa”, ha scritto Araghchi. Il ministro ha inoltre definito “oltraggiosi” gli eventi delle ultime ore, aggiungendo che “avranno conseguenze irreversibili”. Ha poi lanciato un appello alla comunità internazionale, dichiarando che “ogni membro delle Nazioni Unite deve essere allarmato da questo comportamento estremamente pericoloso, illegale e criminale” degli Stati Uniti.

Ore 09.07 - Teheran: "Washington ha dato inizio a una guerra pericolosa"
Duro il giudizio del Ministero degli Esteri iraniano sugli ultimi raid statunitensi: secondo la nota ufficiale, gli Stati Uniti avrebbero attaccato tre impianti nucleari in Iran, scatenando una crisi senza precedenti. “Ora, completando la catena di violazioni e crimini commessi dal regime sionista, gli Stati Uniti hanno lanciato una guerra pericolosa contro l’Iran”, si legge nella dichiarazione diffusa da Teheran.

Ore 08.56 - Tensione crescente: Israele si prepara a un coinvolgimento di Hezbollah
Le Forze di Difesa Israeliane (IDF) hanno annunciato di essere in stato di massima allerta di fronte al possibile ingresso di Hezbollah nel conflitto attualmente in corso tra Israele e Iran. Secondo fonti militari citate da Haaretz, l’organizzazione libanese sarebbe già mobilitata dall’inizio dell’offensiva israeliana, anche se finora non avrebbe compiuto attacchi diretti. L’esercito israeliano ha rafforzato il fronte settentrionale e continua a monitorare con attenzione i movimenti delle milizie filo-iraniane, in vista di un possibile ampliamento del conflitto su più fronti.

Ore 08.36 - Washington prevede ritorsioni iraniane entro due giorni
Secondo quanto riportato dall’emittente americana NBC, l’amministrazione Trump sarebbe in allerta per possibili azioni di ritorsione da parte di Teheran nelle prossime 48 ore, considerate particolarmente critiche. Due funzionari della Difesa e un alto esponente della Casa Bianca hanno affermato che le risposte iraniane potrebbero colpire sia obiettivi all’estero sia all’interno del territorio statunitense. Già nei giorni scorsi, fonti esperte di strategia militare avevano indicato che l’Iran stava pianificando attacchi a basi e infrastrutture statunitensi in Medio Oriente, in risposta all’inasprirsi del conflitto iniziato il 13 giugno.

Ore 08.24 - La Nato: "Stiamo seguendo la situazione con attenzione"
Un funzionario dell’Alleanza Atlantica ha dichiarato che la Nato sta osservando con grande cautela l’evolversi degli eventi in Medio Oriente, dopo i bombardamenti americani ai danni delle strutture nucleari iraniane. “Naturalmente stiamo monitorando attentamente la situazione”, ha affermato il rappresentante, citato da Sky News tramite un’intervista rilasciata a Reuters.

Ore 08.18 - Israele: salgono a 27 i feriti dopo gli attacchi iraniani
Dopo il bombardamento condotto dall’Iran, il bilancio delle vittime in Israele continua a salire. Secondo quanto riportato dal portale Ynet, sono almeno 27 i feriti, tra cui tre bambini, ricoverati in diversi ospedali nel centro e nel nord del Paese.

Ore 08.12 - Pasdaran: "Le basi Usa saranno ridotte in cenere"
Un canale vicino alle Guardie Rivoluzionarie iraniane ha lanciato un duro avvertimento agli Stati Uniti, affermando che "gli Stati Uniti dovranno sopportare le conseguenze dell'attacco all'Iran. Le loro basi in Medio Oriente saranno ridotte in cenere". In riferimento al lancio missilistico verso Israele avvenuto questa mattina, le Guardie hanno precisato di aver impiegato "missili a lungo raggio a combustibile solido e liquido, con testate distruttive e l'impiego di nuove tattiche per aggirare le difese nemiche". Gli obiettivi sarebbero stati l’aeroporto israeliano, un centro di ricerca biologica e diverse basi logistiche e di comando.

Ore 08.03 - L’Iran rivendica: "Colpiti Ben Gurion e altri obiettivi strategici"
Secondo quanto riportato dall’agenzia di stampa Tasnim, l’Iran ha dichiarato di aver preso di mira l’aeroporto Ben Gurion, strutture per la ricerca biologica, basi logistiche e centri di comando in Israele. L’azione rappresenta il ventesimo attacco aereo di Teheran contro obiettivi israeliani, in risposta al raid condotto da Israele il 13 giugno scorso.

Ore 07.49 - Netanyahu: "Raid Usa pienamente coordinato con Israele"
In un video diffuso dai media israeliani, il primo ministro Benjamin Netanyahu ha dichiarato che l’operazione americana contro le installazioni nucleari iraniane è stata "pienamente coordinata" con Israele. Netanyahu ha elogiato il presidente Donald Trump, definendolo "un enorme amico di Israele". Ha poi aggiunto che l’intervento degli Stati Uniti si inserisce nel quadro delle azioni congiunte con Israele e il Mossad contro il programma nucleare iraniano, che "minacciava la nostra stessa esistenza e metteva in pericolo la pace nel mondo". Ha concluso sottolineando: "Il presidente Trump sta guidando il mondo libero con forza. È un grande amico di Israele, un amico come nessun altro".

Ore 07.36 - Gli Houthi minacciano l’escalation: "Il conflitto si allargherà"
Un esponente del Consiglio politico supremo degli Houthi yemeniti ha annunciato che il gruppo intende "ampliare la portata del conflitto" finché non cesseranno le offensive contro l’Iran. La dichiarazione è stata riportata dall’agenzia russa Tass.

Ore 07.24 - Missili su Tel Aviv: gravi danni e diversi feriti
I soccorritori riferiscono di pesanti danni causati dai missili iraniani che hanno colpito diverse aree di Tel Aviv. Gli edifici colpiti hanno subito distruzioni significative e, secondo le prime informazioni, almeno 11 persone sarebbero rimaste ferite.

Ore 07.12 - Aiea: "Nessun aumento delle radiazioni rilevato"
L’Agenzia internazionale per l’energia atomica ha comunicato che, per il momento, non sono stati registrati segnali di incremento delle radiazioni nei siti colpiti dai bombardamenti statunitensi. In un aggiornamento pubblicato sul social X, l'Agenzia ha assicurato che "non appena saranno disponibili maggiori informazioni, procederemo a una nuova valutazione della situazione".

Ore 07.05 - Tel Aviv e Gerusalemme, forti esplosioni
Forti esplosioni si sentono nel centro di Tel Aviv e a Gerusalemme. Poco fa l'Idf aveva emesso l'allerta per il lancio di missili dall'Iran. ​Non si hanno, al momento, notizie certe sulle conseguenze dell'attacco missilistico iraniano.

Ore 06.55 - Cnn, 12 bombe "bunker buster" sganciate da 6 B-2 contro Fordow
Secondo quanto rivelato da una fonte statunitense alla Cnn, sei bombardieri B-2 hanno lanciato un totale di 12 bombe bunker buster contro l’impianto nucleare iraniano di Fordow. L'operazione, parte di un attacco coordinato, ha incluso anche il lancio di 30 missili cruise Tlam da sottomarini statunitensi verso i siti di Natanz e Isfahan. Inoltre, un altro B-2 avrebbe colpito anche Natanz con due ulteriori bombe bunker buster.

Ore 06.50 - Consigliere Khamenei: "Ora missili contro navi Usa e chiusura Hormuz"
L’Iran minaccia una dura reazione all’offensiva americana sui siti nucleari. Hossein Shariatmadari, direttore del giornale conservatore Kayhan, ha invocato una risposta immediata, citando direttamente l’Ayatollah Ali Khamenei: "Dopo l'attacco americano all'impianto nucleare di Fordow, ora tocca a noi". Un messaggio su Telegram del quotidiano ha riportato le sue parole: "Senza esitazioni o ritardi, come primo passo dobbiamo lanciare attacchi missilistici contro la flotta navale americana basata in Bahrein e contemporaneamente chiudere lo Stretto di Hormuz alle navi americane, britanniche, tedesche e francesi". Il messaggio si chiude con un versetto del Corano: "Uccideteli ovunque li troviate".

Ore 06.48 - Trump: "Se l'Iran risponderà agiremo con più forza di oggi"
Il presidente Donald Trump ha lanciato un chiaro avvertimento a Teheran attraverso un post sulla piattaforma Truth: "Ogni rappresaglia dell'Iran contro gli Stati Uniti sarà contrastata con una forza nettamente superiore a quella vista stasera".

Ore 06.03 - Teheran: "Lo sviluppo nucleare non si fermerà"
In seguito all’attacco, l’Organizzazione per l’Energia Atomica iraniana ha diffuso una dichiarazione ufficiale nella quale riafferma la prosecuzione del programma nucleare nonostante l’attacco: "L'Organizzazione per l'Energia Atomica dell'Iran assicura alla grande nazione iraniana che, nonostante le malvagie cospirazioni dei suoi nemici, con gli sforzi di migliaia di scienziati ed esperti rivoluzionari e motivati, non permetterà che lo sviluppo di questa industria nazionale, frutto del sangue dei martiri nucleari, venga fermato".

Ore 05.23 - Netanyahu: "Trump ci garantisce futuro di prosperità"
Il premier israeliano Benyamin Netanyahu ha espresso soddisfazione per l’attacco condotto da Washington, celebrando la leadership di Trump in un videomessaggio: "Nell'azione di stasera contro gli impianti nucleari iraniani, l'America è stata insuperabile. Ha fatto ciò che nessun altro Paese al mondo avrebbe potuto fare. La storia ricorderà che il presidente Trump ha agito per negare al regime più pericoloso del mondo, le armi più pericolose del mondo". E ha aggiunto: "La leadership di Trump ha scritto una pagina di storia che può aprire al Medio Oriente un futuro di prosperità - ha aggiunto -. Presidente, il popolo di Israele la ringrazia. Le forze della civiltà le sono grate. Dio benedica l'America, Dio benedica la nostra incrollabile alleanza".

Ore 05.01 - Il discorso di Trump: "Sponsorizzano il terrorismo. Possiamo colpire in pochi minuti"
Donald Trump ha tenuto un discorso alla Casa Bianca durato poco più di tre minuti. Ecco le sue parole: "Abbiamo colpito i siti di Fordow, Natanz e Esfahan. Tutti conoscono questi nomi, li abbiamo sentiti da anni perché l’Iran sta costruendo un’attività distruttiva. L’obiettivo del nostro attacco è porre fine alla minaccia nucleare dal primo Stato che sponsorizza il terrorismo". Ha definito l’operazione "una operazione militare di successo spettacolare", aggiungendo: "Le postazioni nucleari iraniane sono state quasi completamente distrutte. E ora è giunta l’ora per l’Iran di fare la pace. Per quarant’anni ha detto “morte all’America, morte a Israele”. Hanno ucciso la nostra gente, hanno fatto esplodere le loro gambe, le loro braccia, messo in pericolo migliaia di persone. Molte persone sono morte. Io ringrazio Netanyahu e voglio congratularmi con lui, abbiamo lavorato come una squadra, come mai una squadra aveva lavorato prima. Voglio dire grazie all’esercito israeliano per il grande lavoro che hanno svolto, ma soprattutto ai grandi patrioti americani che hanno portato queste macchine magnifiche sui cieli iraniani. Abbiamo bisogno della loro capacità e competenza. Voglio ringraziare tutti gli elementi brillanti coinvolti in questo attacco. Non si può continuare così, adesso c’è bisogno della pace. Ci sono ancora molti obiettivi da colpire, ma se non si arriverà alla pace andremo avanti. Gran parte di questi obiettivi possono essere distrutti in pochi minuti. Non c’è esercito al mondo che possa fare quello che abbiamo fatto noi stanotte".

Ore 04.11 - Netanyahu: "Decisione coraggiosa, cambierà la storia"
Netanyahu ha ribadito il proprio appoggio alle scelte di Trump, affermando che l’azione americana avrà un impatto storico: "La coraggiosa decisione di Trump di attaccare l'Iran cambierà la storia. Gli Stati Uniti hanno agito con grande forza".

Ore 03.12 - Le sei superbombe sulla "montagna" di Fordow
Fordow, il sito nucleare iraniano costruito sotto una montagna, è stato il principale bersaglio del raid. Secondo quanto riferito da Sean Hannity di Fox News, basandosi su una telefonata avuta con il presidente Trump, sei bombe bunker buster da 14 tonnellate sono state sganciate dai B-2. Per gli altri impianti, come Natanz e Isfahan, sono stati impiegati 30 missili Tomahawk lanciati da sottomarini americani posizionati a circa 650 chilometri di distanza.

Ore 02.32 -Fonti Usa: "Bombardieri B-2 coinvolti nell'attacco all'Iran...". Decollati dal Missouri
Secondo quanto riportato da Reuters, una fonte americana ha confermato il coinvolgimento dei bombardieri stealth B-2 nell’attacco ai siti nucleari. Gli aerei, in tutto sei, sono partiti dalla base di Whiteman, nel Missouri, per poi raggiungere la base Usa situata nell’isola di Guam. I B-2 sono gli unici velivoli capaci di trasportare la potente bomba Mop (Massive Ordnance Penetrator), progettata per penetrare strutture fortificate e siti sotterranei di massima protezione.

Ore 02.00 - Il blitz degli Stati Uniti, Trump su Truth: "Abbiamo attaccato i siti nucleari"
Con un post pubblicato su Truth, Trump ha reso noto l’attacco americano: "Abbiamo completato con successo il nostro attacco ai tre siti nucleari in Iran, tra cui Fordow, Natanz ed Esfahan. Tutti gli aerei sono ora fuori dallo spazio aereo iraniano. Un carico completo di bombe è stato sganciato sul sito principale, Fordow. Tutti gli aerei stanno rientrando sani e salvi. Congratulazioni ai nostri grandi guerrieri americani. Nessun altro esercito al mondo avrebbe potuto fare questo. ORA È IL MOMENTO DELLA PACE! Grazie per l'attenzione a questa questione".

Ore 01.44 - "Attacchi nel Sud-Ovest dell'Iran per aprire le rotte ai B-2 americani"
Ray Takeyh, esperto del Council on Foreign Relations, ha dichiarato al New York Times che i raid israeliani condotti nel sud-ovest dell’Iran avrebbero potuto servire a creare un corridoio aereo per il passaggio sicuro dei B-2 americani: "Quello è probabilmente il corridoio ottimale". Ali Vaez, responsabile del dossier iraniano per l’International Crisis Group, ha invece suggerito che Israele stia mostrando a Trump che i costi di un coinvolgimento americano nel conflitto sono "davvero minimi, perché abbiamo già fatto il grosso del lavoro", concludendo: "Lo stanno presentando come un colpo di grazia a basso costo al programma nucleare iraniano, di cui il presidente Trump potrebbe prendersi il merito".

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