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Cina, paura nucleare: fuga radioattiva dal reattore francese, Pechino e Macron insabbiano. Poi Joe Biden...

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Una anomalia è stata riscontrata nella centrale nucleare cinese di Taishan, nella provincia meridionale del Gaungdong. Le valutazioni variano da "problema di prestazione" a "imminente minaccia di fuga radioattiva". La notizia segue una peculiare asse Parigi-Washington, per poi essere smentita dalla Cina. All'interno dell'impianto gestito da Électricité de France e dalla sua controllata Framatome, l'azienda energetica francese ha installato due reattori di ultimissima generazione e che gestisce in cooperazione con la CGN di Pechino. A segnalare il problema riscontrato a fine maggio nell'impianto situato tra Shenzhen e Hong Kong, proprio Framatome con una comunicazione inviata l'8 giugno agli Stati Uniti. 

 

 

Il messaggio riferiva di una fuga radioattiva. Immediatamente sono state indette una serie di riunioni d'urgenza dal National Security Council di Washington, in concomitanza con Parigi e Pechino, senza inizialmente diffondere la notizia. Poi nella giornata del summit Nato di ieri, lunedì 14 giugno 2021, l'informazione è stata inoltrata alla Cnn con la precisazione dell'Amministrazione Biden secondo la quale la situazione al momento non sarebbe "a livello di crisi". In base ai trattati sul nucleare, gli Stati Uniti sarebbero tenuti a dare l'allarme internazionale in caso di pericolo. Secondo quanto riportato dalle fonti televisive americane, i tecnici francesi impegnati a Taishan hanno riferito che le autorità avrebbero innalzato i parametri di accettabilità del livello di radiazioni intorno alla centrale, onde evitare di dover arrestare la centrale a causa della perdita.

 

 

Il 30 maggio il livello delle radiazioni sarebbe poi schizzato al 90% della nuova soglia. Secondo Le Monde, il governo francese sarebbe stato informato della vicenda, ma avrebbe taciuto la notizia fino all'annuncio ufficiale di Washington. Il contratto per Taishan ha già fruttato 2,4 miliardi di euro alla Francia. Secondo gli esperti di Électricité de France, è stato notato "un aumento della concentrazione di gas rari nel circuito primario del Reattore 1". Secondo la ricostruzione dei tecnici, i "gas rari o nobili", radioattivi, si sono ammassati nell'acqua e nel vapore attorno alle barre di combustibile nucleare, nel cuore del reattore. "Un fenomeno noto, previsto e studiato in tutto il mondo". 

Secondo EDF (Électricité de France), nelle dichiarazioni riportate dal Corriere della Sera, i cinesi hanno "effettuato scarichi atmosferici dei gas in conformità con i limiti normativi definiti dall'autorità di sicurezza di Pechino". La posizione francese è al momento quella di un semplice "problema di prestazione" e la situazione sarebbe sotto controllo, ma EDF ha indetto una riunione per visionare tutti i dati. Secondo Wang Yigang, membro dell'Istituto dell'economia industriale di Pechino, le voci sarebbero "l'ennesima prova dell'imperialismo americano che cerca di frenare l'ascesa nucleare della Cina". 

 

 

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