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Omicron, Oms-choc: "Una nuova tempesta in Europa". E il mondo guarda alla Corea del Sud: un caso inquietante

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La variante Omicron sembra star prendendo piede in tutto il mondo. In modo brutale, spaventoso, netto. Forse anche in Italia: si pensi ai 31mila contagi della vigilia, record dell'anno, con 153 morti che si teme diventino molti di più nei prossimi 10-20 giorni. Ufficialmente, da noi Omicron ancora non è dominante, ma il timore è che questo tipo di percezione sia diretta conseguenza del basso numero di sequenziamenti che effettuiamo. Insomma, staremo a vedere ma come dimostrano le misure allo studio del governo e che saranno approvate domani, giovedì 23 dicembre, in Consiglio dei ministri, le prospettive sembrano essere assai negative.

 

Ed in questo contesto, una dose-extra di terrore e pessimismo, arriva direttamente dall'Oms, secondo cui "una nuova tempesta sta arrivando in Europa", testuali parole, ovviamente a causa di Omicron. E ancora, l'Oms aggiunge che "entro poche settimane la mutazione dominerà in più Paesi della regione, spingendo i sistemi sanitari, già sotto pressione, sull'orlo del baratro". Queste le parole direttore dell'Oms Europa, Hans Klug, il quale ha spinto tutta la comunità europea a fare terza dose di vaccino. 

Ma non solo Europa. Perché vanno lette anche le cifre che arrivano dalla Corea del Sud, da sempre uno dei Paesi a livello globale più stringenti e severi nella battaglia al Covid e dove la popolazione vaccinata con ciclo completo è pari all'81,4 per cento (le autorità hanno recentemente spostato la terza dose a soli tre mesi dalla seconda). Bene, la Corea del Sud ha segnalato oggi 7.456 nuove infezioni di coronavirus e un numero record di persone con sintomi gravi. I pazienti in condizioni critiche sono ora 1.063, un record nel Paese, secondo l'Agenzia coreana per il controllo e la prevenzione delle malattie. 

 

E ancora, le autorità sudcoreane hanno recentemente introdotto nuove misure per tentare di limitare i contagi. A tutti i cittadini maggiori di 18 anni è richiesto un certificato di quarantena, una prova di vaccinazione contro il Covid o un test Pcr negativo per accedere a eventi sportivi indoor, cinema e sale da concerto. Gli assembramenti sono limitati a non più di quattro persone, mentre ristoranti, locali e bar devono chiudere entro le 21, insomma un coprifuoco bello e buono (propedeutico al lockdown?).

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