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Russia, terroristi ceceni in Italia? L'ultima frontiera dell'orrore, cosa rischiamo

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La guerra in Ucraina va avanti da quasi tre settimane, ma è soprattutto il “dopo” a spaventare gli analisti, soprattutto quelli americani. L’alleanza militare occidentale ha ripetuto a più riprese che non intende intervenire direttamente per difendere l’Ucraina dall’aggressione della Russia, dato che così facendo si ritroverebbe costretta ad affrontare la terza guerra mondiale. Fatto sta che se la Russia prevarrà in Ucraina, si apriranno tempi molto duri per tutti.

 

 

Secondo gli analisti una nuova “cortina di ferro” potrebbe scendere sull’Europa orientale, creando due blocchi contrapposti, con l’Ucraina e altri paesi nell’orbita russa - come Bielorussia e Moldavia - che sarebbero quindi schierati contro l’Ue e le nazioni della Nato. Ian Bremmer, presidente di Eurasia Group, ha evidenziato che per Vladimir Putin l’aiuto indiretto offerto finora a Kiev è un atto di guerra preso dagli Stati Uniti e dagli alleati della Nato contro la Russia e quindi “meritevole di ritorsioni”. Secondo Bremmer, ciò significa che la Russia potrebbe ricorrere ad attacchi più indiretti: “Rimane altamente improbabile che la Russia lanci attacchi militari diretti contro le forze Nato”.

 

 

C’è però la possibile arma del terrorismo all’interno e contro i paesi della Nato: “Il sostegno agli attacchi terroristici ceceni negli stati Nato coinvolti in prima linea e che consegnano le armi all’Ucraina è un’altra questione. È improbabile che la Nato risponda direttamente con attacchi militari contro una potenza nucleare, l’unico modo per prepararsi sono maggiori sforzi di intelligence”.

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