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Russia, la fase due dell'invasione: Putin cambia strategia, arriva al "martello di Stalin"

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Per la fase due dell'invasione dell'Ucraina i russi sono tornati ai vecchi metodi di guerra. Quindi, riporta La Repubblica nel punto militare, vanno avanti più lentamente, spianando tutto con l'artiglieria. ll "Martello di Stalin" è il simbolo di questa tattica: si tratta delle batterie semoventi da 203 millimetri che sparano su Kharkiv e Sumy.

 

In sostanza, i blindati entrano nelle strade dopo i razzi e le cannonate. Quindi le fanterie entrano nelle case in cerca dei nemici: a Mariupol i miliziani ceceni mitragliano ogni finestra che può nascondere un cecchino. Tattica usata durante la campagna cecena. È la fase due dell'invasione, che rischia di misurarsi non in giorni ma in settimane. 

Uno stallo che a breve potrebbe trasformarsi in paralisi. Come reagirà Putin davanti a questo scenario? L'Occidente è terrorizzato. Il generale Scott Berrier, capo della Dia, l'intelligence militare americana, traccia uno scenario inquietante: "Poiché questa guerra e le sue conseguenze diminuiscono lentamente la forza convenzionale, Mosca farà progressivamente affidamento sul deterrente nucleare per mostrarsi forte in patria e all'estero".

 

 

L'incubo è che Putin "possa prendere in considerazione l'impiego di una testata atomica tattica: un ordigno di potenza limitata, molto inferiore alle bombe di Hiroshima e Nagasaki, ma comunque terribile". Uno scenario davvero inquietante

 

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