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Intelligence, Cina pronta a vendere missili terra-aria alla Russia: svelata la farsa di Xi Jinping?

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«I conflitti non sono nell'interesse di nessuno», e poi «pace e sicurezza sono i tesori più preziosi della comunità internazionale». Le parole del presidente cinese Xi Jinping sembrano quelle del più convinto e onesto pacifista della Terra, così motivato che a Biden durante la tanto attesa telefonata sulla guerra in Ucraina ha perfino detto che gli eventi mostrano ancora una volta che le relazioni tra gli Stati «non possono arrivare alla fase dello scontro». Dopo tali parole ci si può solo aspettare che chi le ha proferite si adoperi perché cessino le ostilità, che si offra come paciere non solo tra la Russia e l'Ucraina ma anche tra Putin e Biden, tra Mosca e l'Occidente. E invece, mentre presunto miele colava sulla linea Pechino-Washington, i cinesi discutevano con l'alleato russo per una fornitura di armi, così come Putin aveva richiesto nei giorni scorsi.

 

 

Secondo i leader Ue ci sono prove molto affidabili che la Cina stia seriamente prendendo in considerazione l'assistenza militare alla Russia. Tali motivati sospetti confermano peraltro le voci segnalate nei giorni scorsi dal Financial Times secondo cui la richiesta di Mosca verte più che altro su una fornitura di missili terra-aria. Stavolta è Politico a segnalare quella che per i leader dell'Unione è quasi una certezza: «Tutti i leader sono molto consapevoli di quello che sta succedendo», ha detto un alto funzionario Ue in condizione di anonimato in quanto non autorizzato a parlarne pubblicamente. L'Europa peraltro avrebbe già pronto un piano di ritorsioni nei confronti di Pechino qualora davvero dovesse passare ai fatti. Non sanzioni in questo caso, ma barriere commerciali, perché «questa è l'unica lingua che Pechino comprende».

Tra l'altro per il primo d'aprile è previsto un vertice tra la Ue e la Cina e per il momento non ci sono segnali che debba saltare. Insomma, la Cina sta prendendo in giro l'Occidente rinsaldando con forniture militari, oltre che con aiuti economici e finanziari, la sua giovane alleanza con la Russia oppure sta tentennando cercando l'occasione per svincolarsi quanto prima da un'amicizia imbarazzante e assolutamente controproducente per la politica di espansione economica del Dragone? Come abbiamo visto i segnali più importanti propendono per la prima ipotesi, anche se i cinesi ovviamente hanno smentito a vari livelli, sottolineando come ha fatto ieri Xi a Biden l'importanza «di assumersi le dovute responsabilità internazionali per compiere gli sforzi per la pace e la tranquillità del mondo».

Qualche ora prima della telefonata peraltro il portavoce del ministero degli Esteri Zhao Lijian aveva attaccato gli Usa: la Cina, ha detto, fornisce all'Ucraina «cibo, latte in polvere, sacchi a pelo, trapunte e materassini impermeabili, ma gli Usa offrono armi letali». Ci sono però anche timidi segnali che fanno pensare che qualcosa potrebbe non andare come Putin vorrebbe. Le tv cinesi ad esempio hanno iniziato a trasmettere immagini di distruzioni in Ucraina, anche se esitano a chiamare quello che sta succedendo «invasione» o «guerra». È comunque un passo avanti visto che all'inizio il conflitto veniva ignorato. Mentre il quotidiano tedesco Bild segnalava qualche giorno fa di uno strano dietro front dell'aereo diretto a Pechino sul quale si trovava a bordo il ministro degli Esteri russo Lavrov. Che la Cina voglia "minimizzare" le manifestazioni pubbliche di amicizia tra i due Paesi?

 

 

In ogni caso nella telefonata di ieri durata due ore Biden ha esortato Xi a fare il possibile usando la sua influenza su Putin per porre fine alla guerra. Ma così come la Ue anche gli Usa avrebbero già pronto un pacchetto di ritorsioni economiche nei confronti di Pechino qualora fosse provata la fornitura di missili alla Russia. Lo ha detto chiaro e tondo il segretario di Stato americano Blinken sottolineando che anche la Cina potrebbe essere punita con una serie di sanzioni. «Crediamo che la Cina abbia la responsabilità di usare la sua influenza con il presidente Putin e per difendere le regole e i principi internazionali che dichiara di sostenere», ha affermato, «e invece, sembra che si stia muovendo nella direzione opposta». 

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