La verità sulla guerra

Sergej Shoigu "non ha raccontato tutto a Putin e ora ha paura". Il retroscena

Cos'ha nascosto Sergej Shoigu a Vladimir Putin? La risposta a questa domanda potrebbe spiegare la caduta in disgrazia del ministro della Difesa russo, un fedelissimo del presidente che ha guidato le prime fasi della guerra in Ucraina salvo poi sparire misteriosamente per alcune settimane. Ora è ricomparso, ma la sua posizione e il suo potere paiono visibilmente limitati dal Cremlino, che non può permettersi però di defenestrare definitivamente uno dei volti più famosi del regime all'estero. Si tratterebbe, infatti, di una rovinosa ammissione di colpa.

 

 



A fornire qualche dettaglio in più sul mistero di Mosca sono stati alcuni funzionari americani, a colloquio con il New York Times. Secondo il portavoce del Pentagono John Kirby "il signor Putin non è stato completamente informato dal suo ministero della Difesa, ad ogni turno nell'ultimo mese". In altre parole, secondo Pentagono e Casa Bianca Putin non sarebbe stato messo a conoscenza del fatto che la Russia in Ucraina usasse coscritti al posto di militari di professione ed esperienza, e che alcuni di loro erano stati uccisi con evidenti rischi per la tenuta del consenso interno, a fronte di un numero sempre crescente di giovanissimi morti sul fronte. "Ora c'è una tensione persistente" tra Putin e il ministero di Shoigu, ha detto la fonte del NY Times.

 

 

 

 

Sparito l'11 marzo e riapparso 12 giorni dopo, senza spiegazioni ufficiali, Shoigu resta un giallo. I funzionari statunitensi ritengono che i vertici militari russi abbiano paura di riferire a Hitler "informazioni veritiere sulla guerra in Ucraina poiché sentono che saranno ritenuti responsabili". Stessa ipotesi fornita da Sir Jeremy Fleming, capo dell'agenzia di intelligence GCHQ del Regno Unito: "I consiglieri di Putin hanno paura di dirgli la verità".