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Ucraina, la guerra in diretta. Joe Biden: "Li costruiremo al confine, anche in Polonia". Sfida senza precedenti a Mosca

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La guerra non accenna a fermarsi. Dopo più di tre mesi di combattimenti, l'esercito ucraino si ritrova a dover fare i conti con munizioni che scarseggiano e con una battaglia che logora sempre di più gli uomini di Kiev. Il presidente ucraino Volodomyr Zelensky ha chiesto alla Germania un intervento concreto sul fronte militare con l'invio di nuove armi più efficaci per la battaglia. Il braccio di ferro tra Kiev e Berlino dura ormai da giorni. Sul fronte armi è arrivato intanto il semaforo verde dagli Stati Uniti che si impegnano nuovamente ad inviare munizioni e tutto ciò che è necessario per la guerra. Intanto sullo scacchiere i russi proseguono l'avanzata verso Karkiv.  

Ore 21.40: Zelensky, "nessuna conferma sulla visita di Draghi-Macron-Scholz a Kiev"
In merito alla possibile visita a Kiev di Mario Draghi, Emmanuel Macron e Olaf Scholz "noi abbiamo visto solo degli annunci dei media. A oggi non ho nessuna conferma a riguardo". Lo ha detto a Porta a Porta Oleksiy Arestovich, consigliere del presidente ucraino Volodymyr Zelensky

Ore 21.17: Biden, "costruiremo silos ai confini con l'Ucraina"
Il presidente americano Joe Biden ha annunciato che gli Usa costruiranno silos temporanei ai confini dell'Ucraina per facilitare l'export di grano, aiutando il Paese e affrontando l'impennata dei prezzi provocata dall'invasione russa. "Costruiremo silos, silos temporanei ai confini dell'Ucraina, inclusa la Polonia. Così potremo trasferire (il grano) da quelle auto nei silos e in quelle europee per portarlo attraverso l'oceano in giro per il mondo. Ma ci vuole tempo", ha sottolineato Biden in un discorso a Philadelphia. 

Ore 20.46: Kuleba, "lasciare la Russia non è solo giusto ma anche redditizio"
"Lasciare la Russia non è solo moralmente giusto ma anche redditizio per gli affari. Una ricerca dell'università di Yale dimostra che le compagnie che lasciano la Russia sono generosamente ricompensate dai mercati mentre quelle che rimangono soffrono rischi finanziari e reputazionali. Esci dalla Russia, sentiti bene, fai profitti". Lo scrive su twitter Dmytro Kuleba, ministro degli Esteri di Kiev.

Ore 20.17: La Russia allunga la detenzione dell'americana Griner
La giocatrice di basket femminile americana Brittney Griner resterà ancora in carcere in Russia. Secondo i media statali locali, come riporta la Bbc, la 31enne si è vista infatti prolungare la sua detenzione preventiva fino al 2 luglio. La Griner è in custodia da febbraio dopo che i funzionari dell'aeroporto di Mosca hanno presumibilmente trovato olio di cannabis nel suo bagaglio. Stava tornando negli Stati Uniti dopo aver giocato in Russia, poco prima dell'invasione dell'Ucraina, mentre gli Stati Uniti esortavano i loro cittadini a tornare a casa. La Griner - considerata una delle migliori giocatrici del mondo - rischia fino a 10 anni di carcere se condannata. Gli Stati Uniti sostengono che sia stata imprigionata ingiustamente.

Ore 19.50: Kiev, "Mosca restituisce 64 corpi dei combattenti morti alla Azovstal"
Le forze russe hanno restituito all'Ucraina i corpi di 64 soldati morti nel corso della battaglia dell'acciaieria Azovstal a Mariupol. Lo riferisce il ministero dei Territori temporaneamente occupati di Kiev. Lo riporta Sky News. La modalità è stata quello dello scambio con alcuni cadaveri di militari russi. 

Ore 19.30: Zelensky, "consegne di armi a Berlino inferiori alle possibilità"
"Il cancelliere tedesco sa esattamente di cosa ha bisogno l'Ucraina. Ma le forniture (di armi) dalla Germania sono ancora inferiori a quelle che potrebbero essere". Lo ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky che in un'intervista rilasciata al settimanale tedesco Die Zeit è tornato a fare pressing su Berlino, sottolineando poi che anche con gli Usa si potrebbe fare di più. In merito a una possibile imminente visita del cancelliere tedesco Olaf Scholz, del premier italiano Mario Draghi e del presidente francese Emmanuel Macron, Zelensky ha detto: "Siamo aperti ad accogliere tutti i nostri amici a Kiev". 
 

Ore 19.05 Severodonetsk, il sindaco: abbiamo la forza per trattenere l’avanzata russa
"Abbiamo la forza per trattenere l’avanzata russa". Così il sindaco della città ucraina di Severodonetsk, Oleksandr Stryuk. "I bombardamenti non si fermano neanche un momento. Procedono 24 ore su 24. La situazione è molto difficile. Ma abbiamo ancora la forza per trattenere l’avanzata russa", ha aggiunto con orgoglio. Interrogato sulla resistenza, il primo cittadino ha detto: "Dobbiamo lottare con tutte le nostre forze. Certamente aspettiamo le armi. La città vincerà", ha concluso Stryuk.

Ore 18.52 Zelensky: combattiamo per proteggere tutta l’Europa
"La nostra intenzione in questa guerra è proteggere tutta l’Europa. Ne sono convinto. La Russia non ha mai voluto limitarsi all’Ucraina. I paesi baltici, la Polonia, la Moldavia, persino altri paesi dell’Europa centrale sono tutti minacciati. È più intelligente che tutti in Europa ci aiutino ora, in modo che altre nazioni non debbano essere difese in seguito". Queste le parole di Volodymy Zelensky in un'intervista concessa al settimanale tedesco Die Zeit, di cui parte del contenuto è stato anticipato online.

Ore 18.38 Mosca vieta l'ingresso a un elenco di giornalisti britannici
Il Cremlino ha annunciato un divieto d'ingresso nel suo territorio per ben 49 cittadini britannici, fra cui giornalisti e rappresentanti del settore della Difesa. Tra i soggetti colpiti dal divieto vi sono anche giornalisti e manager della Bbc, del quotidiano The Guardian e del canale Sky News. Le persone i cui nomi figurano sull'elenco "non sono più autorizzate a entrare nella Federazione russa", spiega il ministero degli Esteri russo in una nota. I 49 cittadini britannici vengono accusati di "divulgare false informazioni" sul conflitto in Ucraina.

Ore 18.05 Cremlino, summit Putin-Biden non in agenda
Lo schiaffo del Cremlino, che taglia corto: "Non è in agenda un incontro tra il presidente russo Vladimir Putin e quello americano Joe Biden". Così il consigliere del Cremlino Yuri Ushakov, secondo cui non è invece escluso un incontro tra Putin e Volodymyr Zelensky, "ma va preparato. E ancora: "Nessuno è contrario a questa opportunità, ma richiede condizioni appropriate e, ancora più importante, necessita di una preparazione molto attenta", ha concluso Ushakov.

Ore 17.34 Gazprom taglia gas alla Germania: innescato il disastro
Gazprom ha annunciato che taglierà di oltre il 40% la sua capacità di consegna giornaliera di gas alla Germania, tramite il Nord Stream. La riduzione ha effetto immediato ed è una sorta di ricatto ai tedeschi, arrivato il giorno dopo l’appello di Volodymyr Zelensky, che ha chiesto al consigliere Scholz di non venire meno al sostegno totale all’Ucraina. Subito dopo l’annuncio di Gazprom si è innestato il rialzo delle quotazioni, con il gas che è salito a 97 euro al megawattora (+9%).

Ore 16.37 Fonti Usa: "Putin vuole ancora conquistare tutta l'Ucraina"
Probabilmente Vladimir Putin è ancora intenzionato a prendere gran parte dell’Ucraina, se non tutta. Lo ha affermato il sottosegretario alla Difesa degli Stati Uniti, secondo cui la Russia potrebbe non farsi bastare il Donbass, provando a conseguire l’obiettivo originariamente fallito, quello della presa di Kiev. “Non credo però che i russi abbiano la capacità di raggiungere obiettivi più grandi”, ha dichiarato il sottosegretario Colin Kahl.

Ore 15.55 Von der Leyen: Cremlino ci ha ricattati per sostegno a Kiev
"Il Cremlino ha sfruttato la nostra dipendenza dalle energie fossili russe per ricattarci. E dall'inizio della crisi la Russia ha tagliato intenzionalmente le forniture di gas alla Polonia, alla Bulgaria, alla Finlandia e a compagnie olandesi e danesi in ritorsione contro il nostro sostegno all'Ucraina": queste le dure accuse della presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, pronunciate oggi mentre riceveva un dottorato onorario alla Università di Beer Sheva, nel Negev. "Ma il comportamento del Cremlino non farà che rafforzare la nostra determinazione a liberarci dalla dipendenza dalle energie fossili russe", ha concluso.

Ore 15.31 Kiev: Lugansk un vero inferno
Le condizioni nel Lugansk, sotto pesanti attacchi di artiglieria russa, "sono un vero inferno". Queste le parole del governatore della regione Serhiy Gaidai. "I bombardamenti sono così potenti che la gente non riesce più a resistere nei rifugi. Ma non possiamo perdere, finché è possibile salvare almeno una vita, noi la salveremo", ha sottolineato Gaidai, le cui parole sono state rilanciate dalla Bbc. Il governatore ha riferito che altri 70 civili sono stati evacuati da Lysychansk e dagli insediamenti circostanti.

Ore 15.18 Ucraina a rischio default
Kiev dovrà tagliare drasticamente la spesa pubblica se non arriverà più assistenza finanziaria esterna, poiché le entrate di bilancio del paese coprono meno della metà delle spese successive all’invasione della Russia. Stando a quanto scrive il Guardian, il capo della commissione finanziaria del parlamento ucraino, Danylo Hetmantsev, ha affermato: "Dobbiamo prendere in prestito 4,1 miliardi di sterline al mese. Se non li otteniamo, dovremo tagliare la spesa". Nel dettaglio, il governo aveva raccolto 2,8 miliardi di sterline in tasse a maggio, ma ha dovuto spenderne 7 per finanziare l’esercito e sostenere i cittadini rimasti senza abitazione a causa dell'invasione russa.

Ore 14.59 Alexei Navalny è sparito
Alexei Navalny, il dissidente russo schierato contro Vladimir Putin, è stato trasferito dalla colonia penale di Pokrov, in cui dall’anno scorso sconta la sua pena, in un lungo sconosciuto. Le autorità carcerarie infatti non hanno fornito ai suoi avvocati alcun tipo di informazione: i legali nelle ultime ore si sono presentati per un colloquio con il loro assistito, che però non c'era. Le autorità carcerarie russe si sono limitate a dire che nella colonia penale non esiste alcun detenuto a nome Navalny, come denuncia la portavoce del dissidente, Kira Yarmish, in un tweet. "Non sappiamo dove si trovi, in quale colonia penale sia stato trasferito", ha concluso.

Ore 14.22 Cremlino: al momento non in agenda colloquio Putin-Erdogan 
Non è ancora in programma nel prossimo futuro un colloquio fra il presidente russo Vladimir Putin e il presidente turco Recep Tayyip Erdogan sul tema dell'esportazione di grano dai porti dell'Ucraina. Lo ha detto il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, parlando con i giornalisti, e lo riporta l'agenzia Tass.

Ore 13.33 Filorussi chiedono a Russia di usare più missili Iskander
I separatisti filorussi di Donetsk chiedono alla Russia di utilizzare più missili Iskander e caccia per distruggere l’artiglieria ucraina: lo ha annunciato il vice capo del dipartimento della Milizia popolare della sedicente Repubblica Popolare del Donetsk Eduard Basurin, citato dalla Tass.

Ore 13.07 Ue, su ingresso Ucraina la Commissione non ha deciso nulla
"La Commissione Europea ieri non ha deciso nulla, ha solo avuto un dibattito orientativo per permettere ai membri del collegio di scambiare le loro opinioni e la decisione si prenderà venerdì". Lo ha detto un portavoce della Commissione Ue

Ore 13.03 Il destino di Kherson: "Tornerà ucraina". "No, russa per sempre"
L’esercito ucraino si trova a 18 km da Kherson, "temporaneamente occupata dai russi" e sta lanciando un massiccio attacco di artiglieria contro le posizioni nemiche. Lo ha detto oggi il consigliere del capo dell’ufficio del Presidente Alexei Arestovich. Sul fronte opposto, il numero due dell’amministrazione filorussa della regione ucraina di Kherson si è detto convinto che quel territorio "rimarrà per sempre russo". Citato dall’agenzia russa Ria Novosti, cui fa riferimento il Guardian, Kirill Stremousov ha affermato: "Siamo già irrevocabilmente nella Federazione russa. Dobbiamo ricordarcelo, ricostruire, emettere passaporti per i cittadini della Federazione russa e pensare che ci sentiremo davvero a casa, che staremo bene".

Ore 12.01 Azovstal, dove stanno trasferendo i prigionieri
Novità sugli 88 combattenti ucraini che lo scorso 20 maggio si sono arresi, lasciando l’acciaieria Azovstal a Mariupol. Stando a quanto riporta l’agenzia russa Tass, i prigionieri di guerra sono stati trasferiti nella colonia penale di Sukhodolsk, nella regione di Lugansk. Il motivo del trasferimento risiederebbe nella necessità per i russi che i prigionieri svolgano dei lavori.

Ore 11.48 Kherson, città contesa: giorni decisivi
L’esercito ucraino - riporta il Corriere della Sera - si trova a 18 chilometri da Kherson, "temporaneamente occupata dai russi" e sta lanciando un massiccio attacco di artiglieria contro le posizioni nemiche. La conferma arriva dal consigliere del capo dell’ufficio del Presidente Alexei Arestovich. Ma i russi, per bocca del numero due dell’amministrazione filo-Mosca della regione ucraina di Kherson, si dicono certi che quel territorio "rimarrà per sempre russo". Citato dall’agenzia russa Ria Novosti, rilanciata dal Guardian, Kirill Stremousov ha dichiarato: "Siamo già irrevocabilmente nella Federazione russa. Dobbiamo ricordarcelo, ricostruire, emettere passaporti per i cittadini della Federazione russa e pensare che ci sentiremo davvero a casa, che staremo bene", ha concluso.

Ore 10.38 Kiev, appello all’Occidente: “Basta compromessi con Mosca”
Alla vigilia della riunione a Bruxelles della ‘lega per l’Ucraina’, Andriy Yermak, capo dello staff di Volodymy Zelensky, ha rilasciato alcune dichiarazioni: “Dovrebbe essere il giorno in cui la comprensione dell’importanza della forze per raggiungere la pace e costruire un nuovo ordine mondiale sostituisce il desiderio di trovare un compromesso con coloro che ricorrono alla violenza”. Infine la solita richiesta: “Più armi pesanti e addestramento operativo per le nostre forze armate”.

09.50 Kiev: "Morti 32.500 soldati russi, distrutti 1.434 tank"
Ammonterebbero a 32.500 le perdite fra le fila russe dal giorno dell'attacco di Mosca all'Ucraina, lo scorso 24 febbraio. Lo rende noto il bollettino quotidiano dello Stato Maggiore delle Forze Armate ucraine, appena diffuso su Facebook, che riporta cifre che non è possibile verificare in modo indipendente. Secondo il resoconto dei militari ucraini, a oggi le perdite russe sarebbero di circa 32.500 uomini, 1434 carri armati, 3503 mezzi corazzati, 721 sistemi d'artiglieria, 229 lanciarazzi multipli, 97 sistemi di difesa antiaerea. Stando al bollettino, che specifica che i dati sono in aggiornamento a causa degli intensi combattimenti, le forze russe avrebbero perso anche 213 aerei.

Ore 08.55 I soldati ucraini nel Donbass: "Possiamo ancora vincere la guerra"
I soldati ucraini non si perdono d’animo e sono convinti di poter battere i russi, come spiega un ufficiale di Kiev che combatte nel Donbass dal 2014, all’inviato del Corriere Lorenzo Cremonesi. "Possiamo ancora vincere questa guerra, noi siamo più motivati, difendiamo nostre case e le nostre famiglie, non abbiamo scelta" dice nella videointervista.

Ore 8.25 Peskov: sanzioni un boomerang per l'Occidente
Dmitry Peskov, portavoce del Cremlino, sottolinea che la Russia è "un Paese troppo grande perché la guerra economica e le sanzioni occidentali contro di essa non si trasformino in un boomerang". Secondo il portavoce del Cremlino, le restrizioni e le sanzioni introdotte contro la Russia stanno influenzando i prezzi di energia e cibo. «Vediamo i risultati degli errori di molti Paesi, che si manifestano nell’inizio della crisi alimentare», ha sottolineato Peskov.

Ore 7.30 Kiev: esercito russo cerca di sfondare
"In direzione di Severodonetsk, nella regione di Luhansk, le truppe russe hanno rafforzato la propria presenza, trasferendo nell’area degli insediamenti Kreminna - Rubizhne due gruppi tattici di battaglione. Con il supporto dell’artiglieria, l’esercito russo ha effettuato operazioni d’assalto a Severodonetsk, cercando di prendere piede nella parte centrale della città", fa sapere lo Stato Maggiore ucraino.

Ore 7.10  Battaglia aerea nel sud dell'Ucraina
Secondo il comando militare di Kiev - citato dal Kyiv Independent - i russi hanno sferrato un attacco con elicotteri negli oblast di Mykolaiv e Kherson ma "sono stati respinti dalle forze ucraine".

Ore 7.05 Zelensky chiede armi moderne all’Occidente
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha esortato l’occidente a inviargli armi "moderne per arginare il terrificante costo umano inflitto dalle truppe russe, poiché la città chiave di Severodonetsk da martedì è isolata dal resto dell’Ucraina, dopo la distruzione dell’ultimo ponte di collegamento". Zelensky ha ribadito òa necessità di ricevere armamenti, mentre Kiev riporta che dai 100 ai 300 dei suoi uomini vengono uccisi ogni giorno. "Solo l’artiglieria moderna garantirà il nostro vantaggio" ha aggiunto, dicendosi fiducioso nella capacità del suo esercito di "liberare il territorio, comprese Mariupol e Crimea".

Ore 3.30 Austin, impegno Usa per fornire armi necessarie
Gli Stati Uniti sono impegnati sia sul fronte dell’Indo-Pacifico, per garantire che sia libero e aperto, sia per garantire che l’Ucraina abbia tutte le armi necessarie "per difendersi da una guerra non provocata". Lo ha detto, secondo quanto riferisce il Pentagono, il segretario alla Difesa Usa, Lloyd J Austin, durante la sua visita a Bangkok. A Bruxelles, dove parteciperà alla riunione dei ministri Nato della Difesa, "il mio primo punto sarà la convocazione della terza riunione del gruppo di contatto sulla difesa dell’Ucraina: un’occasione importante per riunire il nostro gruppo di partner di tutto il mondo, sempre di più, per assicurare che stiamo fornendo all’Ucraina ciò di cui ha bisogno in questo momento. Ascolteremo direttamente i leader ucraini, guidati dal mio buon amico e omologo Oleksii Reznikov, e lavoreremo per intensificare i nostri sforzi condivisi per soddisfare i requisiti prioritari dell’Ucraina per difendersi", ha dichiarato Austin.

Ore 02.40 Kiev, russi avanzano verso Kharkiv
I russi stanno avanzando, anche se lentamente, nella regione di Kharkiv, la seconda città dell'Ucraina che si trova nel nord del Donbass. A constatarlo è il capo dello staff del presidente Volodymyr Zelensky, Oleksiy Arestovych, durante un intervento televisivo. 

Ore 00.30 Zelensky: costo umano battaglia Severodonetsk è terrificante
"Il costo umano della battaglia per Severodonetsk è molto alto, è semplicemente terrificante» per gli ucraini. Lo ha dichiarato nel suo discorso quotidiano su Telegram il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky. "Abbiamo a che fare con il Male assoluto, non abbiamo altra scelta se non andare avanti e liberare il nostro territorio", ha esortato rinnovando l’appello all’Occidente per la fornitura di armi.

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