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Henry Kissinger, la frase che ribalta tutto: "Dovete saperlo, la Russia ha perso"

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La fine della guerra in Ucraina? Potrebbe essere già scritta. Intervistato da The Post Internazionale, l’ex segretario di Stato americano Henry Kissinger sostiene che, in merito alla crisi ucraina, "l’amministrazione Usa stia agendo correttamente. In sostanza, sono d’accordo con i provvedimenti adottati per opporre resistenza all’invasione russa, perché era indispensabile dimostrare che la Russia non ha il diritto o la possibilità di imporsi con la sola forza delle armi".

 

Per Kissinger, il vero quesito da porsi è come finirà il conflitto? "Dovrà concludersi con dei negoziati. Si potrebbe ritenere che la Russia continuerà a essere uno Stato e che anche l’Ucraina sarà uno Stato; quindi, la situazione potrebbe cambiare radicalmente perché l’Ucraina è stata armata dalla Nato, ha avuto rapporti strettissimi con l’Alleanza e alla fine della guerra qualche tipo di rapporto dovrà pur continuare. Immagino che offrire all’Ucraina di aderire alla Nato sia stato un errore, ma alla luce di quanto accaduto è comunque un fatto del passato. Ci dovrà essere un negoziato e vorrei mettere in guardia dal rischio di lasciare che la guerra si trascini all’infinito. Perché in questo caso diventerebbe come la Prima guerra mondiale, porterebbe a un’escalation, quanto meno a una possibile escalation. Quindi auspico che a breve, se i Paesi della Nato si metteranno d’accordo su un possibile esito finale, si possa iniziare a vedere dove possa portare un eventuale negoziato. In ogni caso, non si dovrà concedere nulla alla Russia di quanto ha conquistato in Ucraina. Ho suggerito, e la mia proposta è stata accolta, che i russi tornino al confine precedente allo scoppio del conflitto, il che significa che la Russia prima di un cessate il fuoco dovrebbe rinunciare al 15-20 per cento del territorio ucraino conquistato. Dopo di che, la Nato dovrebbe prendere in considerazione quale rapporto intende avere a lungo termine con la Russia e con chi è sopravvissuto. Da un certo punto di vista, Mosca ha già perso la guerra, è importante capirlo. L’ha persa nel senso che la vecchia idea che la Russia potesse semplicemente mettersi in marcia in Europa e penetrare ovunque volesse, beh, è finita, perché non è stata nemmeno in grado di sconfiggere l’Ucraina e tanto meno potrebbe prevalere sulla Nato".

 

Infine spiega quale scenario potrebbe delinearsi dopo la guerra: da un lato l'ipotesi di una Russia che si senta parte dell'Europa, dall'altro una Russia a stretto contatto con la Cina. "Punterei alla prima opzione. Come riuscirci non è qualcosa che si possa decidere parlandone adesso, ma questo sarebbe il mio obiettivo strategico".

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