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Russia, pioggia di fuoco su Kiev nelle ore del G20: cosa sta colpendo Putin

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Eccolo, il colpo di coda di Vladimir Putin. A pochi giorni dal ritiro delle forze russe da Kherson, e nelle stesse ore in cui al G20 di Bali si cerca di tenere aperti complicatissimi spiragli di tregua, il Cremlino reagisce scatenando una tempesta di fuoco contro l'Ucraina e la capitale Kiev. "La Russia ha lanciato almeno 85 missili contro l'Ucraina, soprattutto contro infrastrutture dell'energia", ha denunciato il presidente Volodymir Zelensky in un video pubblicato sui social. "E' chiaro quello che vuole il nemico. Non lo otterrà", ha aggiunto anticipando il possibile arrivo di altri 20 missili e invitando quindi i suoi connazionali a rimanere nei rifugi. "Quello effettuato oggi dalla Russia corrisponde al più grande bombardamento del sistema energetico ucraino dall'inizio della guerra", ha quindi sottolineato il ministro dell'Energia ucraino Herman Galushchenko, come riporta Unian. Secondo Galushchenko, questo attacco può colpire non solo il sistema energetico dell'Ucraina ma anche i sistemi energetici di alcuni paesi vicini. 


"Gli attacchi della Russia non faranno altro che far aumentare le preoccupazioni del G20 per l'impatto destabilizzante della guerra di Putin", denuncia il consigliere per la Sicurezza Nazionale americano Jake Sullivan, esprimendo "la forte condanna degli Stati Uniti dei nuovi attacchi missilistici russi in Ucraina, che pare abbiamo colpito edifici civili a Kiev ed altre zone del Paese". "Non sfugge - aggiunge il consigliere di Joe Biden - che mentre i leader del mondo sono riuniti nel G20 a Bali per discutere questioni di importanza significativa per le vite delle persone nel mondo, la Russia di nuovo minaccia queste vite e distrugge infrastrutture cruciali ucraine". Ribadendo il sostegno "al coraggioso popolo ucraino", Sullivan conclude che Washington e gli alleati "continueranno a fornire a Kiev il necessario per difendersi, compresi sistemi di difesa aerea, e che saremo al fianco dell'Ucraina fino a quando sarà necessario". 

A Bali, la premier italiana Giorgia Meloni ha incontrato il presidente americano Biden confermando, in un colloquio durato quasi un'ora, la "solidità" dell'alleanza transatlantica e il "sostegno continuo all'Ucraina" da parte di Palazzo Chigi. La nota italiana non fa riferimento esplicito all'impegno per l'invio di armi a Kiev, mentre gli americani sottolineano più apertamente che i due leader hanno concordato sulla necessità di "fornire all'Ucraina il supporto di cui ha bisogno per difendersi" dall'aggressione russa. A Bruxelles, anche il ministro della Difesa italiano Guido Crosetto a margine del Consiglio dei ministri della Difesa Ue ha ribadito la linea filo-ucraina: "Abbiamo parlato di addestramento (dei soldati, ndr), al quale l’Italia parteciperà perché da mesi sta portando avanti con Kiev una loro richiesta in modo bilaterale con informazione specifiche che verrà fatta in Italia, mentre invece saranno mandati nella missione di addestramento che ci sarà in Germania degli ufficiali per implementare gli staff". 

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