Golpe a metà
Prigozhin, "qualcosa di molto brutto": la profezia su una fine orribile
Se Vladimir Putin dopo la rivolta di Prigozhin ne esce "molto indebolito", "ha però ha un punto a suo favore: ha guadagnato tempo", scrive Jacopo Iacoboni in un post pubblicato sul suo profilo Twitter. "Tempo in cui qualcosa di brutto può accadere a Prigozhin". Il capo delle milizie della Wagner, infatti, prosegue il giornalista de La Stampa, "Prigozhin ha mostrato che può fare il colpo, ma anche che non riesce a mettere d’accordo tutta la verticale del potere garantendo tutti".
Del resto, il golpe a metà di Prigozhin di sabato 24 giugno, infatti, ha dimostrato come il potere dello zar sia "attaccabile". E lo conferma la reazione dello stesso presidente russo: prima, per intimidire i soldati ribelli, li ha definiti traditori ordinando di "neutralizzare", cioè uccidere Prigozhin, quindi vista la malaparata pur di fermare la Wagner, arrivata a 200 chilometri dalla Capitale, ha dovuto trovare un accordo con il capo dei mercenari.
Dall'altra parte Prighozin, come ipotizza pure la Cnn, sognava di poter spingere Putin a cambiare i vertici dell’esercito. Ma il discorso di oggi 26 giugno del leader del Cremlino ha sepolto questa ipotesi. "Vi è ora una scelta esistenziale per l’elite russa, fra il vacillante regime del presidente" e il "Frankestein che si sta rivoltando contro i suoi creatori". Ed è anche il momento della scelta per militari, prosegue la Cnn, chiedendosi dove sono le forze speciali dell’Fsb: "Decimate dalla guerra o con poca voglia di affrontare i compagni armati ed esperti della Wagner?". Insomma, Prigozhin potrebbe non vincere, ma Putin ne uscirà indebolito e potrebbe agire in modo irrazionale per provare la sua forza, ed "è inevitabile che ci siano ulteriori tumulti e cambiamenti".