Una vendetta?

Zelensky, scandalo-hot in Urcaina: il video-choc del ministro Reznikov

Volodymyr Zelensky alle prese con nuovi cambiamenti. Il presidente ucraino sostituisce il ministro della Difesa Oleksij Reznikov con Rustem Umerov. Alla base le tangenti interne all'ufficio del primo e l'arresto del suo mentore oligarca. Così ecco che Zelensky fa spazio al miliardario tartaro nonché simbolo della lotta per riconquistare la Crimea. Eppure per Umerov, a nomina formale arrivata, sono giunti anche i primi problemi. Sui social è riapparso un vecchio video a luci rosse "di otto anni" fa in cui il protagonista. Nel filmato, stando a chi lo pubblicava, il miliardario vantava le gioie dell’autoerotismo dandone un esempio estremamente disinibito. Pochi secondi, corredato da un paio di altre foto altrettanto private diventati ben presto virali.

Al momento - precisa Repubblica - non vi sono né conferme né smentite ufficiali sull’autenticità. E a Kiev ecco che già si parla di "propaganda russa". "Nulla - precisa il giornalista d’inchiesta ucraino Igor Mosiychuk - che comprometta il ministro in quanto tale. Ma certo non giova all’immagine del futuro ministro della Difesa. I nemici ci si accaniscono e umiliano l’Ucraina. Diffondono, commentano... per ridicolizzarci".

 

 

Il sospetto è che dietro al filmato riemerso ci siano i servizi segreti: "L’unica cosa certa è che dietro l’addio di Reznikov e l’arrivo di Umerov c’è stata una feroce battaglia sul portafogli enorme legato all’incarico, e Reznikov - afferma il politologo ucraino Ruslan Bortnik - quella battaglia l’ha persa. Umerov è un ottimo manager e si parlava di lui per qualsiasi ministero perché è abilissimo a procacciare i fondi e a gestirli, cioè esattamente quello che ci vuole per il bilancio del 2024 e per sostenere la controffensiva. Lo scandalo a luci rosse non avrà alcuna influenza". Per di più Umerov rappresenta una vera e propria grana per Mosca. D'altronde è il finanziatore, sostenitore e ispiratore della battaglia per la liberazione della Crimea. Deputato, all’inizio dell’invasione fu tra i partecipanti agli incontri segreti con la delegazione russa, in Bielorussia e a Istanbul, per tentare un accordo di pace con Mosca.