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Israele, allerta per le portaerei americane: "Siamo a due ore da lì"

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Gli Stati Uniti di Joe Biden al fianco di Israele: se da una parte garantiscono sostegno a Tel Aviv nel suo "diritto alla difesa", dall'altra vogliono assicurare anche che "non ci siano più vittime civili", come sottolineato dal portavoce del Consiglio per la Sicurezza nazionale John Kirby. Washington starebbe provando a dialogare sia con l'Egitto che col Qatar (vicino ad Hamas), con l'obiettivo di aprire dei corridoi umanitari che consentano ai civili di lasciare Gaza.

Su un altro fronte, gli Usa starebbero lavorando anche per la liberazione degli ostaggi. Sarebbero 17 gli americani che mancano all’appello ma "solo una piccola parte" si ritiene siano "ostaggi". Il bilancio, comunque, non è certo: i numeri cambiano di ora in ora. Intanto, come riporta La Stampa, alcune fonti militari hanno riferito al sito The Messenger che le truppe speciali americane per la liberazione degli ostaggi sarebbero già state messe in allerta. Secondo quanto trapelato, a entrare in azione sarà la Delta Force o il Navy’s Seal Team Six, già impiegato in passato contro Bin Laden. Al momento si troverebbero in Europa "in un posto a due ore di volo". 

 

 

 

Nel frattempo una seconda portaerei americana, la USS Eisenhower, potrebbe essere inviata da Biden al largo dello Stato ebraico nelle prossime ore. Sarebbe in partenza dalla Virginia per "una lunga missione". In zona è già presente la USS Ford, arrivata al largo di Israele martedì 10 ottobre insieme a quattro caccia torpedinieri, un incrociatore, F-15 e F-35. A Tel Aviv sono stati inviati pure munizioni e missili.

 

 

 

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