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Israele e Hamas, la diretta. Libano: "Rischio guerra su più fronti". Putin, le telefonate

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Non allargare la guerra a Libano e Iran. E' questa la priorità in questo momento degli Stati Uniti, preoccupati che il conflitto tra Israele e Hamas diventi la miccia per una globalizzazione dello scontro, ben oltre il Medio Oriente. Anche per questo funzionari statunitensi e israeliani stanno discutendo la possibilità di una prossima visita in Israele del presidente americano Joe Biden su invito del primo ministro israeliano Benyamin Netanyahu. Lo riportano le agenzie Reuters e Axios, che parlando di una possibile "missione" alla fine di questa settimana. Nel frattempo, c'è un giallo sulle parole del presidente dell'Anp Abu Mazen ("Le azioni di Hamas non rappresentano i palestinesi"), poi smentite. E dalla Casa Bianca il presidente Biden ha scandito a chiare lettere che "l'occupazione militare di Gaza sarebbe un grosso errore", chiarendo comunque il diritto di Israele a reagire militarmente ai terroristi. 

Ore 15.06 - Premier Libano: siamo nell'occhio del ciclone
"Il Libano è nell'occhio del ciclone. La regione si trova in una situazione difficile e nessuno può prevedere cosa potrebbe accadere". Così il primo ministro libanese, Najib Mikati, secondo Al-Jazeera. "Il governo continua i contatti interni ed esterni per mantenere la calma e allontanare il Libano dalle conseguenze della guerra in corso a Gaza", ha aggiunto Mikati. Ma la minaccia rappresentata da Hezbollah, e dunque l'apertura di un secondo fronte, resta drammaticamente concreta.

Ore 15.00 - Consigliere Khamenei: Israele sparirà
"Israele sparirà e la Nazione palestinese uscirà vincitrice nella battaglia finale per liberare la Palestina". Così Ali Akbar Velayati, influente consigliere per la politica estera della Guida Suprema iraniana, Ali Khamenei, in un incontro con il rappresentante di Hamas nella Repubblica islamica, Khaled al-Qaddoumi. "Questo è un principio definito", ha aggiunto Velayati, elogiando i recenti risultati ottenuti dalla "resistenza palestinese" e sostenendo che Hamas "si sta muovendo sulla strada giusta verso la vittoria finale". Velayati, citato dall'agenzia Mehr, ha affermato che l'operazione su larga scala lanciata da Hamas, denominata Diluvio di Al-Aqsa, è stata "un passo importante che ha scioccato i nemici", aggiungendo che "l'Iran è al fianco del popolo palestinese oppresso e continuerà il suo sostegno spirituale".

Ore 14.49 - Putin, in agenda colloqui con Netanyahu e Abu Mazen
Il presidente russo Vladimir Putin ha in programma oggi - lunedì 16 ottobre - colloqui telefonici con il premier israeliano Benyamin Netanyahu e con il presidente dell'Autorità nazionale palestinese Mahmoud Abbas (Abu Mazen). Lo annuncia il suo consigliere per la politica estera, Yuri Ushakov, le cui parole sono state rilanciate da Interfax.

Ore 14.29 - "La Striscia di Gaza sta per rimanere senz'acqua"
"La Striscia di Gaza sta per rimanere senza acqua": questo il post pubblicato su X dall'agenzia Onu per i rifugiati palestinesi (Unrwa). L'agenzia spiega che "le persone in tutta Gaza hanno un accesso fortemente limitato all'acqua potabile pulita". Anche nelle scuole dell'agenzia Onu, dove hanno cercato rifugio le persone, "l'acqua pulita è di fatto finita". Da parte sua il portavoce del ministero dell'Interno di Gaza, Eyad al-Bozom, ha dichiarato che i servizi idrici non sono ripresi nell`enclave palestinese e che la popolazione sta bevendo "acqua malsana", con il rischio di una "grave crisi sanitaria".

Ore 14.19 - Iran: attacco a Gaza porterà a una lunga guerra su più fronti
In un colloquio telefonico oggi con il presidente Vladimir Putin, il presidente iraniano Ebrahim Raisi ha rimarcato che "l'assedio in corso, l'uccisione di donne e bambini e l'attacco di terra alla Striscia di Gaza porteranno a una lunga guerra su diversi fronti". Così su X Mohammad Jamshedi, vice capo di gabinetto della presidenza iraniana, citato da Interfax.

Ore 14.04 - Biden forse mercoledì in Israele
Secondo quanto riferito da una fonte israeliana, il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, potrebbe arrivare in Israele mercoledì prossimo. Lo riferisce Haaretz.

Ore 13.50 - Media, sconsigliata a Zelensky visita in Israele
Il premier ucraino Volodymyr Zelensky chiede di effettuare una visita di solidarietà in seguito all'attacco di Hamas contro Israele, ma gli sarebbe stato risposto che "il momento non è quello giusto". Lo riferiscono i media in lingua ebraica, tra cui il Times of Israel. Zelensky ha difeso fortemente Israele dopo l'assalto, affermando che Israele ha il diritto indiscutibile di difendersi dagli attacchi dei terroristi palestinesi.

Ore 13.36 - Hezbollah, distrutte le telecamere di sorveglianza tra Israele e Libano
Il gruppo libanese sciita di Hezbollah rivendica di aver distrutto telecamere di sorveglianza poste dall'esercito israeliano al confine tra Israele e il Libano. In un video condiviso sui social da Hezbollah si vedono cecchini sparare contro le telecamere in cinque posti di osservazione lungo il confine israelo-libanesi, compreso uno vicino alla città di Metula. La mossa serve ad impedire ad israele di monitorare i movimenti sul lato del confine libanese.

Ore 13:33 - Iniziato l’incontro Blinken-Netanyahu a Gerusalemme
A Gerusalemme sono in corso i colloqui tra il segretario di Stato americano Antony Blinken e il primo ministro israeliano Benyamin Netanyahu. È il secondo incontro in pochi giorni, dopo la visita di Blinken nella regione a seguito dell’attacco di Hamas del 7 ottobre. Al centro dell’incontro anche la questione del valico di Rafah.

Ore 13.30 - Il Cairo: Israele che non ha ancora deciso su Rafah
È Israele che non ha ancora deciso nulla sull'apertura del valico di Rafah dal lato di Gaza: lo ha reso noto il ministro degli Esteri egiziano, Sameh Shoukry. Il Cairo, invece, sarebbe favorevole all'apertura del valico. 

Ore 13.15 - Decine corpi non identificati in una fossa comune a Gaza
Decine di corpi non identificati sarebbero stati trovati in fosse comuni a Gaza: a riferirlo il capo dell'ufficio stampa governativo - controllato da Hamas - Salama Marouf, citato dalla Cnn. "Poiché decine di altri martiri stavano arrivando, bambini, neonati, donne, uomini, anziani, eravamo inclini a compiere il nostro giusto e morale dovere verso quei martiri di seppellirli", ha affermato Marouf.  Alcuni video verificati dalla Cnn mostrano decine di corpi avvolti in plastica portati dall'ospedale di Gaza in un luogo di sepoltura.

Ore 13.00 - Iran: Hamas libererà gli ostaggi con stop raid a Gaza
Secondo quanto riferito dal ministero degli Esteri di Teheran, Hamas sarebbe pronto a rilasciare i circa 200 ostaggi se Israele fermerà i raid su Gaza. I funzionari di Hamas hanno sottolineato che i preparativi per la liberazione dei prigionieri sono "impossibili sotto i bombardamenti quotidiani dei sionisti contro varie parti di Gaza", ha detto il portavoce del ministero degli Esteri iraniano, Nasser Kanaani.

Ore 12.30 - La Germania all’Iran: non scherzi con il fuoco
La Germania avverte l’Iran: non scherzi "con il fuoco" e non contribuisca ad alimentare la tensione già alta nell’area medio-orientale dopo l’attacco di Hamas a Israele. A dirlo una portavoce del ministero degli Esteri tedesco in riferimento all’incontro di ieri a Doha tra il ministro degli Esteri iraniano Hossein Amirabdollahian e il leader di Hamas, Ismail Haniyeh. Domani il cancelliere Olaf Scholz è atteso in Israele.

Ore 12.23 - Iran, "Usa responsabili dei crimini di Israele"  
"Gli Usa devono essere ritenuti responsabili per i crimini del regime sionista, dal momento che hanno sostenuto il regime con tutto il loro potere contro la nazione palestinese". La dura denuncia arriva dal portavoce del ministero degli Esteri iraniano Nasser Kanani, secondo cui qualunque Paese sostenga Israele condivide lo stesso tipo di responsabilità a livello internazionale. "Oggi, vediamo l'ipocrisia dei falsi difensori dei diritti umani riguardo a Gaza in modo più chiaro che mai". 

Ore 11.56 - Egitto, "Israele non ha autorizzato l'apertura del valico di Rafah" 
Israele non ha permesso l'apertura del valico di Rafah tra l'Egitto e la Striscia di Gaza, che avrebbe permesso la consegna di aiuti umanitari alla popolazione assediata. Lo ha detto il ministro degli Esteri egiziano Sameh Shoukry, spiegando che il governo israeliano deve ancora dare l'autorizzazione necessaria all'apertura del valico. Secondo il capo della diplomazia del Cairo è "pericolosa" la condizione dei palestinesi nella Striscia di Gaza. 

Ore 11.35 - Cina, "cessate il fuoco a Gaza"  
La Cina, attraverso il suo ministro ministro degli Esteri Wang Yi, ha chiesto un cessate-il-fuoco in Israele e a Gaza. In un punto stampa congiunto a Pechino con l'omologo russo Sergey Lavrov, come riportato da Reuters, Wang Yi ha sottolineato che "il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite deve intervenire e le grandi potenze devono svolgere un ruolo attivo. È imperativo che sia messo in atto un cessate-il-fuoco, che le due parti tornino al tavolo dei negoziati e che venga istituito un canale umanitario di emergenza per scongiurare un ulteriore disastro umanitario". "Si è svolto un approfondito scambio di opinioni su un'ampia gamma di questioni internazionali e regionali, compresa la drammatica escalation della situazione in Medio Oriente", ha fatto sapere da parte sua in una nota il ministero degli Esteri di Mosca. Il comunicato ha aggiunto che Lavrov e Wang hanno affrontato inoltre la questione della crisi ucraina, compresi gli sforzi per risolvere il conflitto con mezzi politici e diplomatici. 

Ore 11.28 - "Hamas impedisce ai palestinesi di evacuare"  
Hamas sta obbligando i palestinesi a restare nella Striscia di Gaza. La denuncia arriva dal principale portavoce dell'esercito israeliano, contrammiraglio Daniel Hagari, secondo cui i terroristi islamici al potere nella Striscia starebbe impedendo ai palestinesi di fuggire verso sud, scampando così all'annunciato, imminente attacco israeliano. "Hamas impedisce agli abitanti di Gaza di spostarsi nel sud della Striscia - ha detto Hagari -, dopo aver dimostrato la sua crudeltà verso i residenti di Israele ora sta facendo lo stesso con i residenti di Gaza City".

Ore 11.18 - Vaticano, "disponibili a ogni mediazione" 
La Santa Sede si dice "sempre disponibile a qualsiasi mediazione. Cerchiamo di fare tutto il possibile per trovare una soluzione a questa situazione". Intervistato da Tg2000, il segretario di Stato vaticano cardinale Pietro Parolin, a margine delle celebrazioni per Papa San Pio X a Riese, ha spiegato: "Oggi ci troviamo in una situazione in cui il mondo è lacerato da conflitti crudelissimi come quello che sta avvenendo in Palestina e Israele. Bisogna credere nella pace".

Ore 10.57 - "Attacchi Hezbolla? Risposta mortale"
Il portavoce dell'esercito israeliano, il contrammiraglio Daniel Hagari, ha avvertito che i miliziani libanesi di Hezbollah dovranno affrontare una risposta "mortale" se continueranno a effettuare attacchi contro Israele. "Ieri Hezbollah ha effettuato una serie di attacchi per cercare di deviare i nostri sforzi operativi, sotto la direzione e il sostegno dell'Iran, mettendo in pericolo lo Stato del Libano e i suoi cittadini", ha detto Hagari in una conferenza stampa. "Abbiamo aumentato le nostre forze al confine settentrionale e rispondiamo in modo aggressivo a qualsiasi attività contro di noi", ha aggiunto. "Se Hezbollah osa metterci alla prova, la reazione sarà mortale. Gli Stati Uniti ci stanno dando il pieno appoggio", ha concluso. 

Ore 10.49 - La Cina a Lavrov: "Serve una tabella di marcia per la Palestina" 
"Attivare la `soluzione dei due Stati´ il prima possibile, lottare per un consenso più ampio e promuovere la formazione di calendario e tabella di marcia per ripristinare i diritti legittimi della nazione palestinese". Questa, secondo il ministro degli Esteri Wang Yi, è la strategia fondamentale per risolvere il conflitto tra Hamas e Israele. Il ministro cinese lo ha confermato nel colloquio con la controparte russa Serghei Lavrov, aggiungendo che Pechino condanna "tutte le azioni che danneggiano i civili e si oppone a qualsiasi violazione del diritto internazionale: è necessario che il Consiglio di Sicurezza dell'Onu agisca e che le grandi potenze svolgano un ruolo attivo". 

Ore 10.33 - Netanyahu riunisce stasera gabinetto di sicurezza
Netanyahu riunisce stasera - lunedì 16 ottobre - il gabinetto di sicurezza, convocato per le 20, le 19 in Italia. Come riferiscono i media israeliani, lo ha annunciato l'ufficio del primo ministro Benjamin Netanyahu, mentre l'esercito dello Stato ebraico prepara il lancio di un'operazione di terra nella Striscia di Gaza. 

Ore 10.24 - Pechino, 4 cinesi uccisi e due dispersi
Sono quattro i cittadini cinesi che sono stati uccisi e due quelli che risultano dispersi dopo l'attacco lanciato da Hamas contro Israele e la successiva rappresaglia. Lo conferma il ministero degli Esteri di Pechino spiegando che altri sei cinesi sono rimasti feriti. Al momento, aggiunge il ministero, i voli commerciali tra la Cina e Israele sono operativi.

Ore 10.12 - Netanyahu nega il cessate il fuoco
L'ufficio del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha negato che sia stato raggiunto un accordo per il cessate il fuoco mediato da Egitto e dagli Usa per la riapertura del valico di Rafah, in modo da consentire l'arrivo di aiuti umanitari nella Striscia di Gaza. "Al momento non esiste un cessate il fuoco per gli aiuti umanitari nella Striscia di Gaza e per l'uscita degli stranieri", si legge in una breve nota dell'ufficio di Netanyau. 

Ore 10.08 - Scholz domani in Israele
Il cancelliere tedesco Olaf Scholz andrà domani, martedì 17 ottobre, in Israele. Lo rivela la Bild, aggiungendo che successivamente Scholz andrà in Egitto. La settimana scorsa la ministra degli Esteri tedesca Annalena Baerbock si era in Israele.

Ore 09.55 - Onu: non ci sono abbastanza sacchi per i morti di Gaza
"Non ci sono abbastanza sacchi per i morti a Gaza". Questo è quanto riferisce l'Agenzia dell'Onu per i rifugiati palestinesi (Unrwa) nel suo ultimo report sulla situazione a Gaza e in Cisgiordania. Per il quinto giorno consecutivo "Gaza è rimasta senza elettricità, portando sull'orlo del collasso i servizi vitali, compresi quelli sanitari, idrici e igienici, e aggravando l'insicurezza alimentare", concludono dall'Onu.

Ore 09.49 - Israele evacua 28 insediamenti a 2 chilometri dal confine col Libano
L'Idf predispone l'evacuazione degli abitanti di 28 villaggi a due chilometri dal confine con il Libano. Lo confermano esertico e ministero della Difesa israeliano alla luce degli attacchi provenienti dal Libano. L'Autorità nazionale per la gestione delle emergenze (Nema) del ministero della Difesa israeliano afferma che i residenti saranno portati in pensioni finanziate dallo stato dopo che il piano sarà stato approvato dal ministro della Difesa Yoav Gallant. Le autorità locali sono state informate del piano dell'Idf. Ad essere coinvolte nell'evacuazione saranno le comunità di Ghajar, DishonKfar Yuval, Margaliot, Metula, Avivim, Dovev, Ma'ayan Baruch, Bar'amManara, Yiftah, Malkia, Misgav Am, Yir'on, Dafna, Arab al-AramsheShlomi, Netu'a, Ya'ara, Shtula, Matat, Zar'it, Shomera, BetzetAdamit, Rosh Hanikrah, Hanita e Kfar Giladi.

Ore 09.38 - Aperto il valico di Rafah fra Gaza ed Egitto
Il valico di Rafah fra Gaza ed Egitto è stato aperto. Lo riferiscono fonti locali secondo cui al suo interno sono adesso in corso i preparativi logistici per introdurre a Gaza aiuti umanitari e per consentire l'uscita di cittadini stranieri e di palestinesi con doppia nazionalità. Nelle ultime ore sul versante egiziano sono stati rimossi gli sbarramenti che ostruivano il valico. 

Ore 09.32 - Paura negli Usa: Iran, bisogna essere pronti
Jake Sullivan, il consigliere per la sicurezza nazionale Usa, in un’intervista alla Cbs, afferma riferendosi all'Iran : "La minaccia è reale. C’è il rischio di escalation di questo conflitto, dell’apertura di un secondo fronte nel nord e ovviamente del coinvolgimento dell’Iran. Dobbiamo prepararci a ogni evenienza". E ancora, i generali Usa esprimono preoccupazione che l’America possa essere trascinata nel conflitto, scrive il New York Times.

Ore 09.29 - Biden: Possiamo aiutare sia Kiev e sia Israele
"Siamo gli Stati Uniti d'America, per l'amor di Dio, e l'America è la nazione "più potente nella storia del mondo". Così Joe Biden, che ha sottolineato come "possiamo occuparci di entrambi e mantenere comunque la nostra difesa a livello internazionale".

Ore 09.21 - Colombia invia aiuti umanitari a Gaza
Altissima tensione diplomatica tra Colombia e Israele, dopo le dichiarazioni fortemente critiche del presidente Gustavo Petro sulle azioni di Tel Aviv nel conflitto con la Palestina. Il capo dello Stato ha assicurato che il suo Paese invierà aiuti umanitari a Gaza, cercando di ottenere in proposito "l'appoggio egiziano". Dunque ha rimarcato come "il diritto internazionale vieta l'attacco sistematico ai civili. Sono vietati i genocidi. Il personale sanitario e ospedaliero deve essere protetto. I requisiti minimi per vivere devono essere protetti", ha concluso Petro sui social.

Ore 09.12 - Ifd: Uccisi sei alti esponenti di Hamas
La difesa di di Tel Aviv afferma di aver ucciso sei alti esponenti di Hamsa, precisando che tra questi figurano membri dell'ala militare e di quella politica dell'organizzazione. Nella dichiarazione si fa riferimento in particolare a due comandanti del movimento che sarebbero stati coinvolti nel massacro compiuto nel sud di Israele il 7 ottobre, oltre al responsabile per la sicurezza nel sud della Striscia di Gaza. 

Ore 08.44 - Israele smentisce la tregua a sud di Gaza
"Non c'è per il momento un cessate il fuoco né l'ingresso a Gaza di aiuti umanitari in cambio della fuoriuscita di cittadini stranieri": così l'ufficio del premier Benyamin Netanyahu commentando notizie diffuse in precedenza circa l'apertura del valico di Rafah (fra Egitto e Gaza) alle 9 del mattino ora locale, le 8 in Italia.

Ore 8.23 - Israele evacua gli insediamenti al confine con il Libano  
Israele ha deciso di evacuare gli insediamenti a Nord, al confine con il Libano. Potrebbe essere il segnale dell'imminente invasione di Gaza: l'evacuazione preventiva punterebbe a mettere in sicurezza i cittadini israeliani in vista delle probabili reazioni di Hezbollah.

Ore 6.04 - L'ambasciatore israeliano all'Onu: "Nessun interesse a occupare Gaza" 
Israele "non ha alcun interesse" a occupare Gaza, ma farà "tutto il necessario" per eliminare Hamas. Lo ha dichiarato l'ambasciatore di Israele presso le Nazioni Unite Gilad Erdan. "Non abbiamo alcun interesse a occupare Gaza o a rimanere a Gaza, ma poiché stiamo combattendo per la nostra sopravvivenza e l'unico modo, come lo stesso presidente" Biden "ha definito, è quello di annientare Hamas, dovremo fare tutto ciò che è necessario per annientare le loro capacità", ha detto l'ambasciatore alla Cnn.  

Ore 1.34 - Biden: "Occupare Gaza un grosso errore" 
"Occupare Gaza penso che sarebbe un grosso errore", afferma il presidente americano Joe Biden in risposta a una domanda del giornalista Scott Pelley sulla Cbs, nel corso del programma 60 minutes. "Hamas e gli elementi estremi di Hamas non rappresentano tutto il popolo palestinese", spiega il presidente Usa. Biden ribadisce che Hamas deve essere completamente eliminato, ma che deve esserci anche una strada verso uno Stato palestinese. Il presidente afferma che non pensa tuttavia che Israele perseguirà questa strada in questo momento. "Ma credo che" lo Stato ebraico "capisca che una parte significativa del popolo palestinese non condivide le opinioni di Hamas e Hezbollah".

Ore 00.03 - Abu Mazen, "Hamas non rappresenta i palestinesi" 
Abu Mazen assicura che le azioni di Hamas "non rappresentano il popolo palestinese". Lo riporta The Times of Israel, che cita l'agenzia palestinese Wafa. Il presidente dell'Autorità palestinese afferma, nel corso di un colloquio con il presidente venezuelano Nicolas Maduro, che l'Olp è l'unico rappresentante legittimo del popolo palestinese. Abu Mazen (Mahmoud Abbas) chiede inoltre il rilascio di "prigionieri e detenuti" da entrambe le parti e ribadisce la sua affermazione secondo cui lo sfollamento degli abitanti di Gaza costituirebbe una "seconda Nakba" (l'esodo dei palestinesi nel 1948 dai territori occupati da Israele).

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