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Israele-Hamas, la giornata. “Prima volta che succede”, si muovono gli Usa: cosa hanno imposto a Israele

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La guerra tra Israele e Hamas prosegue. All'interno della Striscia di Gaza la battaglia divampa tra le unità dell'Idf e i terroristi. Intanto gli Stati Uniti temono seriamente che il conflitto possa allargarsi: in giornata c'è stato il contatto telefonico tra Biden e Netanyahu, il primo dall'inizio dell'operazione via terra. Inoltre gli Usa hanno preteso che Israele ripristinasse le comunicazioni all'interno della Striscia di Gaza. 

Ore 21.22 - Israele: “Risposto ai razzi lanciati dalla Siria”
L’Idf ha fatto sapere che diversi razzi sono stati lanciati dalla Siria verso il nord di Israele: sono caduti in zone aperte e non hanno causato feriti né danni importanti. Inoltre l’esercito israeliano ha reso noto che sta rispondendo al fuoco con colpi di artiglieria. 

Ore 20.52 - Zelensky: “Incidente non isolato”
Volodymyr Zelensky ha commentato quanto accaduto all’aeroporto di Makhachkala: “Incidente non isolato: è parte della diffusa cultura russa antisemita e di odio verso le altre nazioni, propagata dalla televisione di stato, dagli esperti e dalle autorità”. 

Ore 20.36 - Aeroporto assalito dai pro-Palestina
Una folla inferocita pro-Palestina ha preso d’assalto l’aeroporto di Makhachkala: non appena è atterrato un volo proveniente da Tel Aviv è partita la “caccia agli ebrei”. Le autorità sono riuscite a riportare la situazione sotto controllo, evitando che degenerasse. Lo scalo è stato temporaneamente chiuso.

Ore 18.26 - Prima telefonata Netanyahu-Biden
L’ufficio del premier israeliano ha confermato la telefonata tra Netanyahu e Biden. Si tratta del primo contatto ufficiale tra i due, da quando venerdì 27 ottobre l’esercito israeliano ha lanciato l’attacco via terra nella Striscia di Gaza, dando inizio all’operazione di distruzione di Hamas. 

Ore 17.50 Gli Stati Uniti impongono il ripristino delle comunicazioni a Gaza
Sono ore calde sulla linea Israele-Usa. C’è stato il primo contatto telefonico tra Netanyahu e Biden, con quest’ultimo che è preoccupato che presto il conflitto possa allargarsi. Stando a quanto riporta il Wall Street Journal, gli Stati Uniti hanno imposto a Israele di ripristinare le comunicazioni internet e telefoniche nella Striscia di Gaza. 

Ore 17.12 - Razzi dal Libano sul nord di Israele
Nove razzi dal Libano sono stati lanciati verso il nord di Israele in poco più di un'ora. Lo ha reso noto l'esercito israeliano, secondo cui i primi sei hanno fatto scattare le sirene d'allarme nella città di Kiryat Shmona. Israele sta rispondendo colpendo il Libano con fuoco d'artiglieria. 

Ore 16.34 - Gli Usa avvertono l’Iran: “Se attaccati risponderemo"
Jake Sullivan, consigliere per la sicurezza nazionale degli Usa, ha avvisato l’Iran, che è dietro le quinte del conflitto tra Israele e Hamas. “Abbiamo detto che se le nostre truppe fossero state attaccate, avremmo risposto e lo abbiamo fatto. Se saranno attaccate di nuovo, risponderemo di nuovo”, ha dichiarato Sullivan. 

Ore 15.57 - Violenti scontri nei tunnel di Gaza
Violenti scontri tra l’esercito israeliano e i miliziani di Hamas si sarebbero verificati all’uscita di un tunnel nel nord della Striscia di Gaza. Molti combattenti palestinesi sarebbero stati uccisi, ma dall’esercito israeliano non sono ancora arrivate conferme in questo senso. 

Ore 15.14 Sullivan: “Israele usi ogni mezzo per distinguere tra Hamas e i civili”
"Quello che crediamo è che ogni ora, ogni giorno di questa operazione militare, l'Idf, il governo israeliano, dovrebbe usare ogni mezzo possibile a sua disposizione per distinguere tra Hamas, i terroristi che sono obiettivi militari legittimi, e i civili, che non lo sono". Lo ha ribadito in un'intervista alla Cnn il consigliere per la Sicurezza nazionale della Casa Bianca, Jake Sullivan.

Ore 14.49 - Usa si preparano all'allargamento del conflitto
L’amministrazione Biden si prepara ad un possibile allargamento del conflitto Israele-Hamas a tutto il Medio Oriente e si concentra sull’adeguata protezione delle sue forze nella regione. Lo rivelano fonti americane e israeliane citate dal sito Axios, secondo cui il segretario alla Difesa degli Stati Uniti Lloyd Austin e il ministro della Difesa dello Stato ebraico Yoav Gallant ne hanno discusso nella telefonata che hanno avuto due giorni fa, dopo che le Forze di Difesa israeliane hanno ampliato le operazioni a Gaza.

Ore 14.00 - Jihad islamica: "Nostro alto dirigente ucciso a Rafah"
 La Jihad islamica ha annunciato che un alto funzionario politico dell’organizzazione, il dottor Taysir Alghouti, è stato ucciso in un attacco alla sua casa a Rafah, nel sud della Striscia di Gaza. Secondo l’annuncio, anche diversi membri della sua famiglia sono stati uccisi nell’attacco.

Ore 13.27 - Lanci da Libano, Israele colpisce oltre confine
Dopo il lancio di numerosi lanci dal Libano verso l'area di Har Dov caduti in zone aperte, l'esercito israeliano in risposta sta ora colpendo il luogo d'origine da cui sono partiti i lanci. Lo ha fatto sapere il portavoce militare.

Ore 12.49 - Hamas propone uno scambio immediato prigionieri-ostaggi
Uno scambio "immediato" di prigionieri, con la liberazione degli oltre 200 ostaggi israeliani catturati il 7 ottobre e contemporaneamente quella dei detenuti palestinesi nelle carceri di Israele: è la proposta avanzata da Yahya Sinwar, capo di Hamas nella Striscia di Gaza. La proposta è stata comunicata attraverso una nota rilanciata anche dall’emittente Al Arabiya. "Siamo pronti", si legge nel testo, "a concordare uno scambio di prigionieri immediato che comprenda il rilascio di tutti i detenuti palestinesi nelle carceri di Israele e parallelamente di tutti i prigionieri detenuti dalla resistenza palestinese". Secondo l’organizzazione non governativa israeliana B’Tselem, al giugno scorso i palestinesi detenuti o imprigionati per ragioni di "sicurezza" da Israele erano 4.499. Oggi un portavoce dell’esercito di Tel Aviv ha riferito che gli ostaggi israeliani a Gaza sono almeno 230. 

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