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Israele e Hamas, la diretta. Tel Aviv ai paesi alleati: "Mandateci navi"

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Israele ieri ha colpito il più grande campo profughi di Gaza con nuovi attacchi aerei, spingendo i funzionari delle Nazioni Unite per i diritti umani ad avvertire che prendere di mira aree residenziali densamente popolate "potrebbe equivalere a crimini di guerra". Le bombe hanno colpito il campo di Jabalia per la seconda volta in due giorni. Di seguito gli aggiornamenti in diretta.

Ore 15.11 - "27 morti nel raid vicino a una scuola Unrwa"
Il ministero della Salute di Gaza, gestito da Hamas, ha riferito che 27 palestinesi sono morti a causa di un raid aereo israeliano vicino a una scuola dell'Unrwa nella Striscia. 

Ore 15.01 - Lavrov, "inaccettabile violenza contro i civili a Gaza" 
Il capo della diplomazia russa, Sergei Lavrov, ha avuto oggi un confronto telefonico col suo omologo egiziano sulla nuova crisi mediorientale. Secondo quanto reso noto, i due hanno convenuto sulla "inaccettabilità della violenza contro i civili".

Ore 14.49 - Cohen, "Non ci fermermo fino alla vittoria" 
"Non ci fermeremo fino alla vittoria". Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri israeliano, Eli Cohen, secondo quanto riferito dal sito del Jerusalem Post. "Gli Stati Uniti sono stati al fianco di Israele fin dall'inizio della guerra e hanno dimostrato più volte di essere il nostro più stretto alleato e amico", ha aggiunto Cohen nel corso di un incontro con i governatori del Texas e dell'Oklahoma, arrivati a Gerusalemme in segno di sostegno e solidarietà con Israele mentre prosegue l'offensiva militare nella Striscia di Gaza. 

Ore 14.21 - Kirby, "nuove minacce di Hamas agghiaccianti" 
La minaccia dell'alto funzionario di Hamas, Ghazi Hamad, di continuare ad attaccare Israele è stata definita "agghiacciante" dal portavoce del Consiglio di sicurezza nazionale della Casa Bianca, John Kirby. Hamad parlando, mercoledì, alla Lebanese Broadcasting Corporation ha detto che Hamas ripeterà l'attacco del 7 ottobre "più e più volte finché Israele non sarà annientato". Kirby ha detto ai giornalisti che tutti dovrebbero prestare attenzione e prendere sul serio questi commenti, aggiungendo: "Questa è la posta in gioco per il popolo di Gaza: che Hamas sia disposto a continuare questa lotta e cercherà di massacrare israeliani innocenti". 

Ore 14.18 - Israele chiede navi-ospedale ai paesi alleati 
Israele ha chiesto alla Germania e ad altri Paesi delle navi-ospedale per curare i feriti provenienti dalla Striscia di Gaza. Le navi dovrebbero attraccare in Egitto e accogliere i palestinesi feriti ai quali è consentito lasciare Gaza, come spiegato dall'ambasciatore israeliano in Germania, Ron Prosor, durante un'intervista alla stazione radio israeliana Kan.Lo riporta la Zdf. La Francia ha già annunciato che invierà una nave-ospedale per supportare le cure mediche delle persone della Striscia di Gaza. 

Ore 14.04 - Usa e Riad trattano su una "pace sostenibile" 
Il segretario di Stato americano Antony Blinken e il ministro della Difesa saudita Khalid bin Salman hanno discusso della "priorità condivisa" di "lavorare per una pace sostenibile tra israeliani e palestinesi" durante il loro incontro di ieri a Washington, fa sapere un comunicato il dipartimento di Stato. Blinken durante l'incontro "ha affermato l'importanza di affrontare i bisogni umanitari a Gaza, prevenendo l'ulteriore diffusione del conflitto e rafforzando la stabilità e la sicurezza regionale, anche nello Yemen", afferma il dipartimento di Stato. "Blinken ha sottolineato l'impegno degli Stati Uniti a sostenere la difesa dei partner statunitensi contro le minacce di attori statali e non statali e ha riaffermato il valore duraturo del partenariato strategico USA-Arabia Saudita", aggiunge il documento. A differenza di molti altri dati statunitensi provenienti da recenti incontri con funzionari sauditi, non viene fatta alcuna menzione di "costruire" i colloqui sulla normalizzazione di Israele che si erano intensificati prima dello scoppio della guerra tra Israele e Hamas. 

Ore 13.56 - Mosca, da Israele "dichiarazioni anti-russe" 
Le raccomandazioni delle autorità israeliane ai loro cittadini di lasciare il Caucaso settentrionale o di non recarsi lì sono di natura "anti-russa". Lo ha affermato la portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, durante un briefing con i giornalisti. Le raccomandazioni sono state rilasciate del ministero degli Esteri israeliano e del Consiglio di sicurezza di Tel Aviv a seguito dei recenti disordini all'aeroporto di Makhachkala, nella regione russa del Daghestan. Zakharova ha ricordato che le autorità del Daghestan hanno definito il fatto "una vergogna per la regione" e ha espresso la speranza che questa posizione della Russia venga trasmessa a Israele. 

Ore 13.38 - "Forza multinazionalea Gaza dopo Hamas" 
Negli Stati Uniti sono in corso colloqui per la creazione di una forza multinazionale a Gaza dopo che Israele avrà sradicato Hamas. A riferirlo a Politico due senatori democratici, Chris Van Hollen del Maryland e Richard Blumenthal del Connecticut, che hanno spiegato che è in corso una diplomazia a porte chiuse per la creazione di una forza di peacekeeping a Gaza, anche se non è probabile che includa truppe Usa. "Ci sono conversazioni in corso sulla possibile composizione di una forza internazionale", ha detto Van Hollen, rifiutandosi di entrare in dettagli specifici e sottolineando che si tratta di conversazioni "molto preliminari e fragili". "Penso che sarebbe importante avere una sorta di forza multinazionale a Gaza come transizione verso qualsiasi cosa venga dopo", ha aggiunto. 

Ore 13.18 - "Hamas avevano gli indirizzi degli ufficiali israeliani" 
I miliziani di Hamas coinvolti nell'attacco del 7 ottobre nel sud di Israele avevano gli indirizzi di alti ufficiali dell'esercito israeliano (Idf). È quanto riferisce l'emittente israeliana Channel 13, rilanciata da Times of Israel, secondo cui mappe e indirizzi di alti ufficiali dell'Idf sono stati trovati sui corpi dei miliziani uccisi negli assalti e in un caso gli assalitori sono arrivati a casa di un ufficiale ma i soldati presenti sono riusciti a respingerli. Sempre secondo Channel 13, anche i membri di Hamas che hanno attaccato basi dell'esercito avevano mappe degli alloggi degli ufficiali e pare che il tentativo fosse quello di catturare alti funzionari. Nell'attacco di Hamas del 7 ottobre in territorio israeliano sono state uccise oltre 1.400 persone e più di 242 sono state prese in ostaggio e portare nella Striscia di Gaza. 

Ore 13.07 - Milizia iraniana combatte sul confine con il Libano 
Una milizia iraniana è arrivata nel sud del Libano e sta aiutando Hezbollah nella lotta contro Israele. Lo ha detto il portavoce dell'IDF, tenente colonnello Avihai Adrai. Secondo Adrai, la milizia dell'Imam Hussein è stata assegnata negli ultimi anni per fornire assistenza in Siria, ma ora è "coinvolta negli attriti con l'IDF al confine libanese nelle ultime settimane e prende parte ad attività offensive in territorio israeliano".

Ore 12.26 - Germania, via al bando contro Hamas 
La ministra dell'Interno tedesca, Nancy Faeser, ha annunciato che da oggi entrerà in vigore il divieto di attività legate ad Hamas, già considerato dall'Unione europea un gruppo terroristico. Berlino sta anche bandendo e sciogliendo il ramo tedesco della rete filo-palestinese Samidoun, che secondo il governo "sostiene e glorifica" gruppi tra cui Hamas. Samidoun era dietro un'azione del 7 ottobre in cui un gruppo di persone ha distribuito pasticcini in una strada di Berlino per celebrare l'attacco di Hamas a Israele. Faeser ha affermato che il suo ministero ha lavorato "giorno e notte" per attuare rapidamente le misure. 

Ore 12.21 - Arabia Saudita, raccolta fondi per Gaza 
La ministra dell'Interno tedesca, Nancy Faeser, ha annunciato che da oggi entrerà in vigore il divieto di attività legate ad Hamas, già considerato dall'Unione europea un gruppo terroristico. Berlino sta anche bandendo e sciogliendo il ramo tedesco della rete filo-palestinese Samidoun, che secondo il governo "sostiene e glorifica" gruppi tra cui Hamas. Samidoun era dietro un'azione del 7 ottobre in cui un gruppo di persone ha distribuito pasticcini in una strada di Berlino per celebrare l'attacco di Hamas a Israele. Faeser ha affermato che il suo ministero ha lavorato "giorno e notte" per attuare rapidamente le misure. 

Ore 11.49 - Alto ufficiale israeliano ucciso a Gaza 
Le forze di difesa israeliane hanno annunciato la morte di un alto ufficiale durante i combattimenti nella Striscia di Gaza. Si tratta del tenente colonnello Salman Habaka, 33 anni, comandante del 53esimo battaglione della 188esima brigata corazzata, di Yanuh-Jat. Lo riporta il Times of Israel. Le circostanze della morte del militare non sono state rese note. Habaka è l'ufficiale più alto in grado ad essere stato ucciso durante l'operazione di terra dell'Idf nella Striscia di Gaza. 

Ore 11.17 - "Idf trasformerà i tunnel di Gaza in trappole mortali" 
L'ex vice capo di stato maggiore dell'Idf, Yair Golan, ha affermato che "in nessuna circostanza" i soldati entreranno nei tunnel di Hamas a Gaza. "Non è necessario entrarci" e "sarebbe un grave errore entrare nei tunnel" dove Hamas si nasconde e aspetta, ha insistito il generale riservista in un'intervista con la Radio dell'Esercito. "La svolta sta nel trovare gli ingressi e sigillarli, o inviare del fumo che farà uscire il nemico o gli farà del male", ha aggiunto Golan. "In nessun caso si combatte nei tunnel dove non c'è alcuna possibilità di non farsi male. Non si combatte all'interno dei tunnel, si contrasta la minaccia dei tunnel", ha sottolineato ancora aggiungendo che "l'Idf ha oggi le capacità per affrontare efficacemente i tunnel". "Nel momento in cui arriviamo ai tunnel diventano una trappola mortale per il nemico. Dal momento in cui vengono trovati gli ingressi, il pieno vantaggio è delle forze attaccanti", ha concluso. 

Ore 10.45 - "Dialogo impossibile se Hamas resta" 
"C'è un sentimento di animosità di Israele, così come fra i palestinesi, ma noi non cerchiamo la vendetta nei campi profughi e fra i palestinesi, vogliamo tornare al dialogo, ma ciò non sarà possibile finché Hamas controllerà il popolo palestinese". Lo ha detto l'ambasciatore israeliano Alon Bar a Start Sky Tg24. "Non siamo contrari a 'pause' umanitarie, che consentano l'evacuazione di persone con doppia nazionalità, feriti e bambini e l'ingresso di aiuti umanitari - ha aggiunto Bar -. La tregua, invece, consentirebbe ad Hamas di riorganizzarsi e sarebbe controproducente, riportando morte fra gli israeliani e i palestinesi. Dobbiamo fare tutto il necessario perché sia impedito loro di farlo".

Ore 10.18 - Mosca, "Israele non ha diritto all'autodifesa" 
L'ambasciatore russo alle Nazioni Unite Vasily Nebenzya ha detto che Israele non ha il diritto all'autodifesa secondo il diritto internazionale nella sua lotta contro Hamas perché è uno "Stato occupante". "Vedendo l'orribile distruzione a Gaza, che supera tutto ciò che criticano in altri contesti regionali - attacchi a strutture civili, morte di migliaia di bambini e orribile sofferenza di civili in mezzo a un blocco totale - gli Usa e i loro alleati fanno finta di niente. Tutto quello che possono fare è continuare a parlare del presunto diritto di Israele all'autodifesa, che, in quanto stato occupante, non ha, come e' stato confermato dalla sentenza consultiva della Corte internazionale di Giustizia del 2004", ha detto il diplomatico intervenendo ieri sera a una riunione dell'Assemblea generale Onu, secondo quanto riporta l'agenzia Tass. Allo stesso tempo, Nebenzya ha sottolineato che la Russia riconosce il diritto di Israele a garantire la propria sicurezza. "Potrà essere pienamente garantito solo se ci sarà una soluzione equa al problema palestinese sulla base delle ben note risoluzioni del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite. Non neghiamo a Israele il diritto di combattere il terrorismo. Ma combattiamo i terroristi, non i civili", ha affermato l'ambasciatore russo. 

Ore 10.13 - Gli ostaggi salgono a 242 
Sale a 242 il numero di ostaggi nelle mani di Hamas nella Striscia di Gaza. Lo ha detto il portavoce delle orze israeliane di Difesa (Idf), Daniel Hagari, in conferenza stampa. Lo riporta The Times of Israel. Hagari ha riferito che si è provveduto a informare le famiglie di 242 ostaggi. Il numero non include i quattro ostaggi rilasciati sinora e il soldato israeliano Ori Megidish, tratto in salvo domenica scorsa. Ciò significa che, al momento, si ritiene che 247 persone siano state prese in ostaggio da Hamas il 7 ottobre. Resta incerto il destino di una decina di persone scomparse. 

Ore 9.25 - Hezbollah, "abbattuto drone israeliano nel Sud del Libano" 
Il gruppo islamico libanese Hezbollah sostiene di aver abbattuto un drone israeliano nel sud del Libano con un missile terra-aria mentre sorvolava i villaggi libanesi vicino al confine, Al-Malikiyah e Hunin. Lo riferisce Cnn. Le forze di difesa israeliane (IDF) hanno confermato il missile Hezbollah ma hanno escluso che il drone sia stato colpito, dicendo anzi di avere risposto e "colpito la cellula terroristica che ha lanciato il missile e il sito di lancio". 

Ore 8.47: Germania, "pronti a fornire armi a Israele"
La Germania è pronta a fornire armi a Israele, impegnato nella risposta all'attacco subito dal movimento islamista palestinese Hamas. E' quanto affermato dal ministro dell'Economia e della Protezione del clima tedesco, Robert Habeck, nel corso di un'intervista che ha rilasciato all'emittente televisiva Zdf. In particolare, l'esponente dei Verdi ha evidenziato come la Germania soddisferà "le richieste di aiuti militari che le perverranno da Israele". Habeck ha aggiunto che lo Stato ebraico ha "il diritto di difendersi" e la Germania ha "il dovere di essere al suo fianco". Questa posizione si può sostenere "senza trascurare la sofferenza nella Striscia di Gaza" e significa "combattere Hamas, senza se e senza ma". Allo stesso tempo, il ministro dell'Economia e della Protezione del clima tedesco ha sottolineato che, nelle operazioni contro a Gaza, "Israele deve rispettare il diritto internazionale e risparmiare i civili, i bambini, le donne,chiunque non combatta". Tuttavia, "è un compito quasi impossibile combattere Hamas, che si nasconde dietro i civili, sotto gli ospedali, nelle moschee".  

Ore 8.36: Repubblicani Usa, "Houthi nella lista dei terroristi" 
I rappresentanti repubblicani al Senato degli Stati Uniti hanno esortato il Dipartimento di Stato a riclassificare gli Houthi nello Yemen come organizzazione terroristica. Questo alla luce dei loro attacchi diretti contro Israele. La lettera dei rappresentanti afferma che la riclassificazione degli Houthi come organizzazione terroristica conferma che essi rappresentano una minaccia per gli alleati di Washington. In particolare per la stabilità regionale in Medio Oriente in generale. Fonti americane informate hanno rivelato che il senatore repubblicano Steve Daines ha presentato un disegno di legge per riclassificare gli Houthi nello Yemen come organizzazione terroristica. 

Ore 8.34: Nuovo attacco degli Houthi
I ribelli Houthi dello Yemen, sostenuti dall'Iran, affermano di aver lanciato un attacco con droni contro Israele. Sarebbe l'ultimo di una serie di tentativi simili dall'inizio della guerra tra Israele e Hamas. "Le forze armate yemenite hanno lanciato un grande lotto di droni nelle ultime ore contro diversi obiettivi (...) nella Palestina occupata, e hanno raggiunto i loro obiettivi", si legge in una dichiarazione militare degli Houthi. "Le forze armate yemenite continueranno a svolgere le loro operazioni militari a sostegno" del popolo palestinese, aggiunge la nota. Hezam al-Asad, membro dell'ufficio politico del gruppo ribelle, ha scritto su X in ebraico e arabo: "Andiamo oltre Eilat". Questa nuova ondata di attacchi Houthi su Israele viene chiamata "Alluvione dello Yemen", imitando il nome usato da Hamas per il suo attacco a Israele che è "Alluvione di al Aqsa". 

Ore 8.05 - Onu, "Jabalia forse crimine di guerra" 
I bombardamenti da parte di Israele sul campo di rifugiati di Jabalia, nella Striscia di Gaza, possono essere considerati "crimini di guerra": lo ha denunciato l'Ufficio dell'Alto commissario Onu per i diritti umani, a due giorni dai raid. Ancora da accertare il numero esatto delle vittime. Secondo l'amministrazione di Gaza, i morti sono stati però almeno 195. Oltre 700 i feriti e un centinaio le persone tuttora disperse, probabilmente sotto le macerie degli edifici distrutti. "Dato l'elevato numero di vittime civili e l'ampiezza della distruzione a seguito dei raid di Israele sul campo rifugiati di Jabalia", si legge in un post dell'Ufficio Onu su X, "abbiamo preoccupazioni gravi sul fatto che questi attacchi indiscriminati possono essere crimini di guerra". L'esercito di Tel Aviv ha riferito di aver ucciso nel bombardamento un comandante di Hamas, l'organizzazione palestinese responsabile degli assalti del 7 ottobre nel sud di Israele. 

Ore 7.25 - Houthi dallo Yemen, "continueremo a colpire obiettivi israeliani" 
La milizia sciita yemenita filo-iraniana degli Houthi, che controlla la capitale dello Yemen, Sanaa, e diverse aree del centro-nord del Paese, ha annunciato che continuerà le operazioni contro le Forze di difesa israeliane (Idf) finché non cesseranno le operazioni militari nella Striscia di Gaza. E' quanto si legge in un messaggio diffuso ieri sera sulla piattaforma X (in precedenza Twitter) dal portavoce degli Houthi, Yahya Saree. "Continueremo a colpire Israele con razzi e droni, finché non cesseranno gli attacchi israeliani contro Gaza", ha precisato Saree. Ieri le Idf avevano riferito di aver intercettato un drone lanciato verso la città di Eilat, precisando che il velivolo non rappresentava alcuna minaccia per i civili. Successivamente, i militari israeliani avevano dichiarato di aver intercettato un altro drone che sorvolava l'aeroporto Ramon di Eilat. Il lancio dei droni era stato rivendicato da Saree, secondo il quale gli Houthi avevano lanciato in tutto tre droni contro obiettivi israeliani. 

Ore 7.02 - Missile dal Libano contro drone, Idf risponde con l'artiglieria 
Le Forze di Difesa Israeliane hanno dichiarato di aver effettuato attacchi aerei e di artiglieria in Libano dopo che un missile è stato lanciato contro un suo drone e in seguito al lancio di razzi verso Israele. Lo riferisce il Times of Israel. L'esercito ha dichiarato che nella notte è stato lanciato un missile terra-aria contro un veicolo aereo senza equipaggio. L'Uav non è stato colpito. In risposta, l'esercito ha colpito la cellula che ha effettuato il lancio e il sito di lancio. Inoltre, le forze di terra hanno sparato proiettili di artiglieria verso la fonte dei razzi dopo che i proiettili erano stati lanciati verso la regione del Monte Dov e del Monte Hermon. Il quotidiano israeliano spiega che "l'esercito non identifica i presunti aggressori in nessuno dei due casi", ma fa riferimento agli attacchi guidati da Hezbollah lungo il confine settentrionale a partire dal 7 ottobre."Questa sera è stato lanciato un missile terra-aria dal Libano verso un drone dell'Idf. In risposta, l'Idf ha colpito la cellula terroristica che ha lanciato il missile e il sito di lancio. L'Uav non ha subito danni", ha scritto l'esercito israeliano su Telegram, aggiungendo che "sono stati identificati diversi lanci dal Libano verso la zona di Har Dov e del Monte Hermon, nel nord di Israele. Sono caduti in aree aperte. L'artiglieria dell'Idf ha colpito la fonte dei lanci in risposta". 

Ore 6.40 - Biden, "abbiamo bisogno di una pausa" 
Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden sostiene quella che chiama una "pausa" nelle ostilità tra Israele e Hamas nella Striscia di Gaza. Biden, interrotto da una manifestante, partecipava a un evento di raccolta fondi per la prossima campagna elettorale e ha tenuto un discorso davanti a circa 200 persone. "Penso che abbiamo bisogno di una pausa" ha replicato Biden. "Una pausa significa dare tempo per far uscire i prigionieri", ha aggiunto. La risposta era a una donna che si era fatta spazio tra la folla, gridando: "Signor Presidente, se le sta a cuore il popolo ebraico, come rabbino, ho bisogno che chieda un cessate il fuoco". Lo riporta Afp. 

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