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Barack Obama, polemica sul suo film: battuta razzista contro i bianchi

Giampiero De Chiara
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«Quando il mondo va a pezzi, non dovresti fidarti così facilmente di nessuno, specialmente dei bianchi». La battuta del film Il mondo dietro di te (Leave the World Behind), visibile su Netflix, ha sollevato un polverone di polemiche negli Usa. Sotto attacco è finita l’ex coppia presidenziale della Casa Bianca, Barack e Michelle Obama. I due, con la loro casa di produzione Higher Ground, infatti sono i produttori esecutivi del film scritto e diretto da Sam Esmail (il creatore di Mr. Robot) che ha per protagonisti, tra gli altri, Julia Roberts e Ethan Hawke. È la storia di un attacco informatico che spegne tutta l’energia elettrica e paralizza gli Stati Uniti e costringe due famiglie (una wasp e l’altra afroamericana) a vivere nella stessa villa. Da qui si sviluppa una trama che è nel solco dei film distopici e che, al di là del giudizio critico (che ha diviso molto sia spettatori che addetti ai lavori), ha scatenato una diatriba per una frase detta dal papà nero (interpretato dal premio Oscar, Mahershala Ali) alla propria figlia.

FRASE VIRALE
In America, paese da sempre al centro di contraddizioni sociali e razziali e ora in piena campagna elettorale presidenziale (si voterà il 5 novembre del 2024), quella frase è diventata immediatamente virale. E molti hanno puntato il dito sull’ex presidente, ora produttore. Il giornalista e opinionista di Fox News (la tv vicina al partito repubblicano Usa), Will Cain, ha centrato su X (l’ex Twitter) il nocciolo della questione: «Sostituisci “bianco” con qualsiasi altra razza e dimmi che cosa succederebbe», riferendosi al dialogo in questione. Una sorta di razzismo al contrario che chiama in causa proprio gli Obama. La disputa social-politica si è poi acuita dopo le dichiarazioni dello stesso regista che ha confermato che Obama ha contribuito personalmente a dare forma a parte della sceneggiatura fornendogli alcune note per la stesura del film, tratto dal romanzo omonimo di Rumaan Alam. «Nelle stesure originali della sceneggiatura avevo calcato un po’ troppo la mano su certe cose, e il presidente Obama, dall’alto della sua esperienza, mi ha riportato con i piedi per terra su come si svolgerebbero certe cose nella realtà», ha spiegato il regista. «Devo dire che Barack è un grande amante del cinema, e non mi stava dando solo input su cose che appartenevano al suo background.

 

 

Stava dando consigli come fan del libro e voleva vedere un film davvero buono. Voleva concentrarsi su come la mancanza di empatia possa verificarsi nel corso di una crisi e cosa significhi per tutti noi», ha spiegato sempre Esmail confermando così indirettamente il contributo fornito dallo stesso Obama alla scrittura di Il mondo dietro di te.Ma se da destra, in Usa, attaccano gli Obama, sempre sui social, è arrivata immediata la risposta di chi invece si schiera dalla parte di Barack e Michelle. I loro difensori, infatti, hanno risposto alle critiche chiarendo che la polemica è solo un pretesto politico. Lo scrittore, Brian Krassenstein vicino al partito democratico Usa, ha scritto che, «la frase in questione è fuori contesto. Il significato del film è che i pregiudizi di entrambe le famiglie erano ingiustificati e l’intera morale della storia è mostrare quanto siano ridicoli i nostri giudizi preconcetti reciproci, sia bianchi che neri». Ma la questione rimane comunque sospesa nel dibattito politico. Perché nell’epoca del politicamente corretto, appoggiato dai liberal come gli Obama, girare una scena con certe parole sembra essere una piccola ipocrisia in un mondo del cinema che, per esempio, cambia le eroine Disney per renderle più “presentabili” anche per le minoranze etniche.

 

 

VIETATO AI MINORI
Negli Stati Uniti il film è stato vietato ai minori di 17 anni per la presenza di «linguaggio scurrile, contenuti sessuali, uso di droghe e immagini sanguinolente». Ma questo non dovrebbe influire sulle tasche degli Obama visto che il film è stato distribuito da Netflix e “comprato” se non a scatola chiusa, ma quasi. Gli investimenti, in pratica, sono stati già fatti e i produttori esecutivi del film (gli Obama) hanno gia incassato vendendo il film a Netflix. La coppia, dopo aver lasciato la Casa Bianca, ha deciso di lanciarsi nell’industria dell’intrattenimento, proprio per portare avanti certi temi a loro cari. Nel 2018, presentando la sua nuova creatura l’ex presidente affermava: «Abbiamo creato Higher Ground per coltivare il potere dello storytelling. Trattando i temi della razza e delle classi sociali, della democrazia e dei diritti civili, crediamo che queste produzioni non forniranno solo intrattenimento, ma aiuteranno tutti noi a educarci, connetterci e ispirarci». E a creare polemiche. Tutto fa brodo. 

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