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Vladimir Putin, il report: "Integrare i territori occupati entro il 2030"

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Nessuna intenzione di marcia indietro da parte del presidente russo Vladimir Putin sulla guerra contro Kiev. Semmai il contrario. Lo dimostrano i piani di Mosca per integrare i territori ucraini occupati nella Federazione Russa entro i prossimi sei anni. Lo riferisce l'Istituto americano per lo studio della guerra (Isw), come riporta Ukrainska Pravda. L'obiettivo - ha affermato lo zar - è portare i territori occupati dell'Ucraina alla pari con la Russia in "aree chiave" entro il 2030. Aree che però non sono state specificate. 

Secondo il centro studi statunitense, questo dimostra che Mosca non solo non prevede di fare nessuna concessione territoriale a Kiev ma addirittura decide di attuare piani a lungo termine, ovviamente a sfavore del territorio ucraino. Il leader russo, poi, ha rassicurato le banche, invitandole a non avere paura delle sanzioni occidentali e a intensificare il loro lavoro nei territori occupati. Inoltre, ha sottolineato come le entità russe abbiano stabilito reti clientelari con le regioni occupate dell'Ucraina. 

Intanto sembra esserci qualche tensione tra Mosca e Washington. Lo dimostrano le parole del vicepresidente del Consiglio federale (camera alta del Parlamento russo), Konstantin Kosachev, che sul suo canale Telegram ha scritto: "Se gli Stati Uniti eseguono i test nucleari, la Russia avrà il diritto di fare lo stesso". Il parlamentare, in particolare, ha fatto riferimento alla dichiarazione della sottosegretaria dell'Energia per la sicurezza nucleare degli Usa, Jill Hruby, secondo cui Washington sarebbe pronta a riprendere i test nucleari sotterranei. Kosachev ha spiegato che Mosca non ha "ostacoli legali" da questo punto di vista, dal momento che ha revocato la ratifica del trattato sulla messa al bando totale degli esperimenti nucleari. 

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