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Russia, sventato un attentato: il terrorista pro-Ucraina si fa esplodere

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Dopo l'attentato di Mosca al Crocus City hall, la più grande sala da concerti della capitale russa, rivendicato dall'Isis K, cresce la paura all'ombra del Cremlino. Questa mattina 26 marzo, un militante russo pro-ucraino che stava organizzando un attacco terroristico nella regione russa di Samara ha azionato l’esplosivo che aveva addosso durante l’operazione di arresto. Lo ha fatto sapere il Servizio di sicurezza federale. 

L'Fsb ha sventato il tentativo di attentato presso il centro di assistenza umanitaria di un'organizzazione di volontariato a Samara. Come ha riferito l’ufficio stampa del Servizio di sicurezza federale, l'attacco era pianificato da un membro del Corpo Volontario Russo, unità militare ucraina formata da oppositori politici russi. 

 

 

Per commettere questo attacco, l’uomo ha recuperato da un nascondiglio un ordigno esplosivo improvvisato per utilizzarlo poi nel centro di assistenza umanitaria. Quando l’aggressore è stato arrestato, l’ordigno è esploso, e l’uomo ha riportato lesioni mortali. "Non risultano feriti tra le forze di sicurezza e la popolazione civile", ha aggiunto l’Fsb. 

Intanto il tribunale Basmannyj di Mosca ha arrestato in contumacia il direttore del Servizio di sicurezza ucraino (Sbu), Vasiliy Maliuk. Lo ha reso noto l’agenzia di stampa Tass. Il funzionario ucraino è accusato di aver commesso un atto terroristico. In precedenza, la Russia ha aggiunto Maliuk nella lista di ricercati all’estero.

 

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