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Strage a Mosca, spunta la pista turca: chi c'era tra gli attentatori

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Spunta una pista turca nelle indagini sull'attentato di venerdì scorso alla sala concerti Crocus City Hall, alla periferia di Mosca. L'attacco, che ha provocato 140 morti, è stato quasi subito rivendicato dall'Isis-K o Khorasan, che è il ramo afgano del gruppo jihadista. L'organizzatore della strage, secondo gli investigatori russi, sarebbe il 25enne tagiko Shamsidin Fariduni. E dal suo profilo Instagram, come scoperto da Radio Svoboda e dal progetto investigativo Sistema, sarebbe emerso un suo recente soggiorno in Turchia. Alcune foto pubblicate il 23 febbraio, in particolare, sarebbero state scattate vicino alla moschea Fatih di Istanbul. 

Pare che Fariduni si trovasse in Turchia per il "vizaran", cioè il prolungamento del permesso di soggiorno senza visto nella Federazione Russa. Come lui anche un altro attentatore, il 30enne Saidarkrami Rachabalizoda, sempre originario del Tajikistan. A confermare il tutto sarebbe stato un funzionario dei servizi di sicurezza turchi, specificando che i due sarebbero andati via il 2 marzo. "Vivevano legalmente a Mosca da molto tempo - ha detto ad Afp dietro anonimato - ed erano liberi di viaggiare senza ostacoli tra Russia e Turchia in assenza di un mandato di arresto nei loro confronti". Poi ha precisato: "Crediamo che questi due individui si siano radicalizzati in Russia, data la loro breve permanenza in Turchia".

 

 

 

Desta qualche sospetto anche il fatto che nei giorni seguenti all’attentato alla Crocus City Hall, ben 211 presunti jihadisti sono stati arrestati e detenuti dalla polizia turca. Intanto, nessun commento sul soggiorno turco dei due attentatori è stato rilasciato né dalla presidenza turca né dalle autorità russe. In quest'ultimo caso, l'obiettivo è un altro, ovvero spingere la cosiddetta “pista ucraina” e accusare Kiev di complicità con l’Isis. 

 

 

 

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