Wolfgang Schäuble, l'ombra del satanismo: chi voleva il suo cadavere
Il giorno del Giudizio i morti usciranno dalle tombe ma talvolta capita che si anticipino un po’ i tempi. Perlopiù senza il consenso dei protagonisti. L’ultimo caso ieri: una buca profonda circa 1,2 metri è stata scavata sul luogo di sepoltura del politico tedesco Wolfgang Schäuble, una delle figure politiche più influenti e discusse nella storia recente della Germania, morto a dicembre all’età di 81 anni. Sono stati i dipendenti comunali a notare la terra scavata nel cimitero di Waldbach, nella città sud-occidentale di Offenburg.
Schäuble è stato il membro del Parlamento più longevo della storia tedesca. Esponente conservatore, ha ricoperto le cariche di ministro degli Interni e delle Finanze, diventando famoso durante la crisi dell’euro come flagello dell’Europa meridionale spendacciona. In particolare, è noto il modo spietato con cui volle venisse condotto il negoziato per la ristrutturazione del debito di Atene, per decenni vissuta alle spalle degli altri Paesi europei. Schäuble trascorse buona parte della vita in sedia a rotelle in seguito all’attentato portato a termine da un folle. Ma l’odio che lo ha circondato anche in seguito, in Grecia ma non solo, è stato ed è enorme.
Il sindaco di Offenburg, Marco Steffens (45 anni, membro della stessa CDU in cui Wolfgnag ha trascorso l’esistenza) ha affermato: «È terribile. Ci auguriamo che la polizia chiarisca rapidamente la situazione e che i colpevoli vengano severamente puniti». I furti di cadaveri, anticamente una attività diffusa e redditiza, alimentata perfino dagli studi accademici di anatomia, tornano talvolta alla ribalta. Anche in Italia. Il 25 gennaio 2011 la salma di Mike Bongiorno fu trafugata a opera di ignoti dal cimitero di Dagnente (frazione di Arona sul lago Maggiore). Il cadavere, intatto, venne rinvenuto nelle campagne del comune di Vittuone (Milano).
Nessuno avanzò richieste di riscatto e la vicenda resta oscura tuttora. Dieci anni prima e a pochi chilometri dal camposanto di Dagnente, il 17 marzo 2001, fu trafugata la salma di Enrico Cuccia dal cimitero di Meina, sempre sul lago Maggiore. Inizialmente si ipotizzò addirittura una pista legata al satanismo perché nella zona, nel corso degli anni, si erano verificati diversi episodi di profanazioni cimiteriali. Il mistero Cuccia si risolse nel giro di due settimane. La bara del presidente di Mediobanca fu trovata in un fienile di un piccolo paese della Val di Susa. Presto vennero arrestati due operai piemontesi, Giampaolo Pesce e Bruno Rapelli, condannati con rito abbreviato rispettivamente a 18 e 20 mesi di reclusione, con sospensione della pena in quanto incensurati.
Tra le vittime eccellenti del furto di cadavere ricordiamo Serafino Ferruzzi, suocero di Raul Gardini, e il padre di Antonio Matarrese (ex presidente della Federcalcio). Tutte vicende tristi ma la peggiore è quella di Raffaele, il bimbo di Salvatore Bagni morto a tre anni in un incidente d’auto. Arrivò una richiesta di riscatto, poi più nulla.
A livello mondiale, i due casi più noti sono il furto delle mani al cadavere di Juan Domingo Péron e la sparizione del cadavere di Charlie Chaplin. Il 2 marzo 1978, due meccanici, il polacco Roman Wardas e il bulgaro, Gancho Ganev, si impadronirono delle spoglie dell’attore dal cimitero di Corsier sur Vevey, Svizzera. Chiesero 600.000 dollari con cui intendevano aprire un’autofficina. Storia chapliniana meno per il finale: il polacco andò in galera.