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Taiwan, "operazione spada congiunta completata". Cina, la provocazione militare finale

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Operazione punitiva a Taiwan "completata con successo". La Cina ha annunciato la fine della grande mobilitazione militare iniziata giovedì intorno all'isola per dimostrare la sua opposizione a quelle che considera le dichiarazioni separatiste del nuovo presidente Lai Ching-te.

Dal governo di Taipei non è tardata la reazione, molto dura: l'esercitazione 'Spada congiunta 2024-A', questo il nome dato da Pechino al test militare, viene definito "una palese provocazione all'ordine internazionale". "Le recenti provocazioni militari unilaterali della Cina - riferisce un portavoce dell'ufficio presidenziale di Tawian al quotidiano Taiwan Liberty Times - non solo minano l’attuale pace e stabilità nello Stretto di Taiwan, ma rappresentano anche una palese provocazione all’ordine internazionale e hanno anche suscitato seria preoccupazione e condanna da parte della comunità internazionale".

 

 

 

Sprezzante la contro-replica del regime cinese. Secondo il portavoce del ministero della Difesa, Wu Qian, le manovre sono state "completamente ragionevoli, legali, legittime e necessarie", dirette contro "l'indipendenza di Taiwan". "Il leader della regione di Taiwan ha gravemente sfidato il principio della Cina unica da quando è entrato in carica, spacciando sfacciatamente la 'teoria dei due Stati' e tentando di cercare 'l'indipendenza' con la forza e facendo affidamento su forze esterne".

 

 

 

"Questo è giocare con il fuoco, e chi gioca con il fuoco si brucerà", ha dichiarato il portavoce. Ogni provocazione, ha aggiunto, "spingerà le nostre contromisure a fare un ulteriore passo avanti, fino al raggiungimento della completa riunificazione". 

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