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Solingen, blitz delle forza speciali: "Fermato un siriano"

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Agenti di polizia d’èlite del Comando per le operazioni speciali (Sek) hanno fatto irruzione in un centro per rifugiati dopo l’attacco terroristico di Solingen. Secondo le prime informazioni non confermate, è stato arrestato un siriano. Lo riporta la Bild. Il centro per richiedenti asilo dista solo 300 metri dal Fronhof, il luogo dell’attacco, e a 150 metri dal luogo in cui nel pomeriggio gli investigatori hanno trovato la presunta arma del delitto, il coltello con cui l’aggressore ha ucciso tre persone e ne ha ferite gravemente otto.  Non è dato sapere se l'uomo fermato è l'autore della strage o è un testimone o una persona al corrente del piano omicida. La sensazione al momento è che nella vicenda ci siano alcuni punti oscuri tutti da chiarie. Intanto il gruppo islamico Isis ha rivendicato la responsabilità dell’attacco con coltello nella città di Solingen, nella Germania occidentale, dove sono state uccise tre persone.

Il gruppo terroristico, come riporta il sito "The Times of Israel", avrebbe agito "per vendetta nei confronti dei musulmani in Palestina e ovunque". Centinaia di persone si sono riunite nella piazza centrale di Solingen, nella Germania occidentale, per pregare per le vittime accoltellate ieri sera da un uomo che ha ucciso tre persone e ne ha ferite altre otto. Molte persone hanno portato fiori o candele, pupazzi, lettere e altri messaggi di solidarietà. "La città è un posto diverso rispetto a ieri", ha detto il prete cattolico Michael Mohr. Ilka Werner, leader della Chiesa protestante di Solingen, ha sottolineato la necessità di offrire conforto alla comunità

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