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Kamala fa l'americana, tiene una pistola in casa e rivela: "Entra un ladro? Gli sparo"

Giovanni Sallusti
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Che giornataccia ieri, per gli americanologi à la page di casa nostra, quelli convinti che l’America sia una proiezione delle loro ossessioni petalose, politicamente corrette, tutte europee.

Kamala Harris, accomodata nel salotto televisivo di Oprah Winfrey, ormai la vera padrona del Partito Democratico, clima quasi cortigiano, virgolettato letterale: «Io possiedo una pistola, se qualcuno entra in casa mia gli sparo». Segue espressione di rimprovero trattenuta della conduttrice, immancabile risatina nervosa della candidata e tentativo goffo di chiuderla in battuta: «Probabilmente non avrei dovuto dirlo. Ma il mio staff se ne occuperà più tardi».

 

 

 

Ma questi sono i dettagli in cronaca, a cui si può aggiungere l’interpretazione altrettanto contingente: Kamala ha strizzato l’occhio al segmento di elettorato più conservatore, è una scheggia tra le tante della campagna presidenziale. Ma saremmo ancora nella bolla intellettualistica europea, staremmo ancora esportando Oltreoceano le nostre categorie, e i nostri tabù. Uno dei più incrollabili recita: la detenzione di armi da fuoco, e ancor di più la sua rivendicazione pubblica, non sono da gente perbene, è roba da americano di provincia, imbottito di pessima birra e di idee ancora peggiori, invariabilmente repubblicano se non in odor di eversione confederata.

Balle spaziali, smentite dallo stesso linguaggio del corpo della Harris di fronte al vociare finto-scandalizzato di Oprah: lei voleva davvero sostenere il diritto a possedere un’arma e ad utilizzarla per difendere la sua proprietà. Il motivo è semplice e inaggirabile: il Secondo Emendamento è inscritto nella stessa genesi dell’anomalia americana, senza di esso non esiste nemmeno qualcosa che assomigli agli Stati Uniti.

Questi nascono come patto costitutivo (e poi costituente) tra coloni in armi che si rivoltano contro un re degenerato in tiranno. E poiché il tiranno può sempre ritornare (lo stesso Stato federale può trasformarsi in Leviatano oppressore), dei cittadini liberi devono sempre poter re-impugnare le armi: fedeli eredi della tradizione giusnaturalista britannica, i Padri Fondatori vollero garantire quel “diritto di resistenza” previsto da John Locke contro un potere pubblico che si rivolti contro i “diritti inalienabili” dell’individuo. Tanto che James Madison, poi quarto presidente, rintracciava proprio nella “titubanza a fidarsi di cittadini armati” la differenza trai regni europei e la nascente Repubblica, che viceversa si identificava con essi.

UNA VISIONE DEL MONDO
La troppo spesso caricaturizzata “lobby delle armi” è questo, una visione del mondo condivisa ben prima che un gruppo di pressione preciso, ribadita tra l’altro dalla sentenza del 2008 con cui la Corte Suprema (caso Distretto di Columbia contro Heller) chiarì il significato attuale del Secondo Emendamento: il diritto originario a possedere un'arma, nella fattispecie per la legittima difesa nella propria abitazione. Ovvero, esattamente il caso ipotizzato da Harris in diretta tivù.

Del resto, non solo i governanti dem (Obama in testa, al netto della retorica) si sono ben guardati dal toccare il diritto al possesso, ma gli stessi elettori progressisti tendono ad armarsi, e sempre di più. È la morale di un dettagliato report uscito sul Wall Street Journal. Anzitutto, c’è un sondaggio dell’Università di Chicago secondo cui il 29% di coloro che si dichiarano democratici ha affermato di avere un’arma a casa nel 2022, rispetto al 22% del 2010 (una crescita di ben sette percentuali, rispetto al 3% registrato tra i repubblicani).

DIREZIONE FAR WEST
Si aggiunge poi una rilevazione del Johns Hopkins Center for Gun Violence Solutions: l’11% degli intervistati ha acquistato un’arma dal 2020 al 2023. Tra i democratici più della metà erano proprietari per la prima volta, rispetto a meno di un quarto dei repubblicani. Insomma, nel bel mondo liberal è tutta una corsa ad armarsi. Kamala sicuramente lo sa, e lo ha sbandierato: «Sia io che Tim Walz siamo proprietari di armi». Sono democratici, sono insopportabilmente woke, ma sono anzitutto americani. Se violi la loro libertà, la loro proprietà, la loro casa, può essere che ti sparino. Far West? Certo, sempre dritto a Occidente, verso la Frontiera. È la storia di una nazione al di là dell’Atlantico, e pesa più degli editoriali vergati al di qua.

 

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