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Israele, raid in Libano: ucciso uno dei capi delle milizie di Hamas

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Hamas conferma l'uccisione in Libano di Saeed Atallah Ali, un comandante del braccio armato del gruppo, le Brigate al-Qassam. E' stato ucciso, secondo quanto confermato da Hamas e riportato dalla tv satellitare al-Jazeera, in un raid di un drone israeliano che ha colpito il campo profughi palestinesi di Beddawi, nella zona di Tripoli, nel nord del Paese dei Cedri.

Nell'operazione, stando a Hamas, sono rimasti uccisi anche la moglie e due figlie di Atallah Ali. "Promettiamo al nostro popolo di vendicare il sangue puro versato e di confermare che la nostra prossima serie di risposte sarà nei fatti prima che nelle parole", afferma Hamas.

 

 

 

Altre 4 persone sono state uccise in un attacco israeliano contro un edificio residenziale vicino a un altro campo profughi. Lo ha riferito il canale televisivo libanese Al Manar. L'attacco è avvenuto poco dopo che l'esercito israeliano aveva lanciato un nuovo allarme per i residenti della periferia meridionale di Beirut, a Dahye, con l'ordine di evacuare in previsione di ulteriori attacchi contro obiettivi del gruppo sciita Hezbollah. Al Manar ha anche riferito di attacchi armati israeliani nelle città di Bardala, a nord-ovest di Ramallah, e Burga, vicino a Nablus.

 

 

 

Hezbollah ha poi reso noto che da ieri sera è impegnato in scontri armati con le truppe israeliane nella zona di confine con il Libano, principalmente nel villaggio di Odaisseh. E' stato inoltre riferito di un attacco di Hezbollah contro l'esercito israeliano nella zona di Yaroun, nel Libano meridionale, con una raffica di razzi. Gli scontri sono avvenuti dopo che ieri sera l'esercito israeliano ha riferito di aver colpito "terroristi" in un centro di comando e controllo di Hamas situato nella scuola "Ahmad Kurd" nella Striscia di Gaza centrale. In un comunicato, ha spiegato di aver condotto questa operazione con l'aiuto dell'intelligence militare e che questo centro di comando e controllo si trovava all'interno di un complesso che "in precedenza fungeva da scuola Ahmad al Kurd", situato a Deir al Balah a Gaza.

Nel frattempo, la forza di peacekeeping delle Nazioni Unite in Libano ha fatto sapere a Israele che non lascerà le sue posizioni nel sud del Paese nonostante quella che ha definito una richiesta di "trasferimento" da parte dello Stato ebraico. "Il 30 settembre, l'Idf (l'esercito israeliano) ha notificato all'Unifil la sua intenzione di intraprendere limitate incursioni via terra in Libano. Hanno anche richiesto che ci trasferissimo da alcune delle nostre posizioni", si legge in una nota della forza delle Nazioni Unite di cui fa parte anche un contingente italiano, aggiungendo che "i peacekeeper rimangono in tutte le posizioni e la bandiera delle Nazioni Unite continua a sventolare".

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