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Norvegia evacua piattaforma petrolifera

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Uno dei meccanismi di sicurezza ha smesso di funzionare. Si devono ancora chiarire le cause

Tatiana Necchi
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Per via di un'improvvisa modifica del cambio di pressione in un pozzo di perforazione una piattaforma petrolifera norvegese nel Mare del Nord è stata parzialmente evacuata. L'incidente, avvenuto in una struttura del gruppo petrolifero Statoil, è considerato "grave" dall'azienda stessa, dalle autorità e dagli ambientalisti. Dopo che uno dei due meccanismi di sicurezza per evitare esplosioni ha smesso di funzionare per cause non ancora chiarite, 89 dipendenti della piattaforma Gulfaks C, considerati non essenziali, sono stati evacuati: «È una situazione grave - ha dichiarato Inger Amda, portavoce dell'autorità norvegese di sorveglianza del settore petrolifero - C'è un alto rischio di incidente se si perdesse il controllo dell'altra barriera di protezione». Anche il gruppo ambientalista norvegese Bellona ha definito l'incidente grave: «Questo è un altro esempio che dimostra che la sicurezza sulla piattaforma continentale norvegese non è sufficiente», ha detto il suo leader, Frederic Hauge. L'autorità di vigilanza del settore petrolifero ha convocato i vertici della Statoil per fare un bilancio. Statoil ha spiegato che stanno lavorando intensamente  per ripristinare la situazione ma che potrebbero servire alcuni giorni per ritornare alla normalità.   «Non ci sono stati feriti, nè danni alla piattaforma o perdite di petrolio dal pozzo», ha spiegato comunque il portavoce Gisle Johanson. Sulla piattaforma rimangono per il momento circa 140 dipendenti per risolvere il problema: nel frattempo la sicurezza è affidata a un unico, cosiddetto, "blow-out preventer", che lavora sulla cima del pozzo per bloccare le emissioni di greggio e gas.

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