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Scott Bessent, rumors: il Segretario al Tesoro di Trump verso le dimissioni?

Rumors sul possibile passo indietro di Scott Bessent, Segretario al Tesoro. Il ruolo dei "dazi reciproci"
sabato 5 aprile 2025

2' di lettura

Le indiscrezioni sono esplosive: secondo quanto riportato da The New Republic, il Segretario al Tesoro Scott Bessent starebbe valutando un’uscita anticipata dall’amministrazione Trump, dopo che l’annuncio dei “dazi reciproci” da parte del presidente Usa ha causato una pesante ondata di instabilità nei mercati finanziari mondiali. La voce è emersa durante una puntata di Morning Joe su Msnbc, dove la giornalista Stephanie Ruhle ha raccontato che Bessent si starebbe già muovendo per lasciare il suo incarico. “Le mie fonti sostengono che Scott Bessent è un po’ l’uomo strano qui”, ha spiegato Ruhle, aggiungendo che “alcuni mi hanno detto che stia cercando una via d’uscita per provare ad arrivare alla Fed, perché si rende conto come, negli ultimi giorni, stia davvero danneggiando la sua credibilità e la sua storia sui mercati”.

L’ex gestore di hedge fund era entrato nel governo con l’intento – o forse l’illusione – di orientare Donald Trump verso scelte economiche più moderate. Tuttavia, le recenti mosse protezionistiche del presidente sembrano aver vanificato i suoi sforzi, lasciandolo in una posizione sempre più isolata. In caso di dimissioni, osserva The New Republic, Bessent rischierebbe di compromettere quel poco di autorevolezza che ancora conserva all’interno dei circoli finanziari.

Nel tentativo di frenare le reazioni a catena provocate dalla linea dura di Trump, Bessent ha lanciato un appello ai partner internazionali mercoledì, suggerendo prudenza di fronte alle misure annunciate, che prevedono tariffe minime del 10% verso quasi tutti i Paesi. “Il mio consiglio a ogni Paese in questo momento è: non reagire. Sedetevi e vediamo come va. Perché se reagirete, ci sarà un’escalation. Se non reagirete, questo sarà il punto più alto”, ha dichiarato.

Ruhle ha sottolineato come diverse fonti a lei vicine ritengano che Bessent sia perfettamente consapevole delle conseguenze dannose delle scelte di Trump: “Lui conosce i mercati e capisce davvero come funzionano e ciò che sta accadendo in questo momento non farà altro che danneggiarli”, ha affermato.

Un tempo, prima di entrare a far parte dell’esecutivo, Bessent aveva difeso l’uso delle tariffe come misura punitiva in ambito commerciale. In un’intervista concessa a Bloomberg ad agosto, aveva sostenuto che le tariffe rappresentano un “adeguamento dei prezzi una tantum” e che “non erano inflazionistiche”. “Penso che i dazi in un certo senso possano essere considerati una sanzione economica senza una sanzione. Se non ti piace la politica economica cinese, che inonda il mercato con una sovrapproduzione, puoi imporre loro una sanzione o un dazio”, aveva detto. Così è stato, ma la sua teoria forse è andata un po' oltre le aspettative, sia nelle proporzioni sia nelle conseguenze.

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