La Cina pronta a lasciarci al buio? Stando a un'inchiesta del Daily Mail, Pechino avrebbe segretamente installato dei "kill switch" nei pannelli solari esportati in Occidente. Si tratta di dispositivi in grado di spegnere gli impianti fotovoltaici da remoto, mettendo a rischio la sicurezza energetica di Stati Uniti ed Europa. Una possibilità che, se confermata, avrebbe conseguenze pesanti su scala globale.
Motivo per cui c'è parecchia preoccupazione. Fonti del governo e dell'intelligence statunitense avrebbero espresso timori in caso di un'escalation militare o geopolitica. Mentre gli analisti vedono questa eventualità come parte di una strategia più ampia da parte della Cina. L'obiettivo - a detta loro - sarebbe quello di rafforzare la propria posizione non solo nel settore economico, ma anche nel dominio tecnologico e infrastrutturale.
Ma cos'è questo "kill switch"? Il meccanismo è integrato in un dispositivo elettronico che consente, tramite un comando remoto, di interromperne il funzionamento. Se applicato a larga scala negli impianti solari, questo sistema potrebbe addirittura mettere fuori uso in pochi secondi centrali energetiche fondamentali per la stabilità nazionale. Secondo l'indagine britannica, la Cina avrebbe incluso questi componenti in migliaia di pannelli venduti nel mondo. La difficoltà nel rilevare tali dispositivi e la mancanza di standard internazionali di sicurezza per i componenti fotovoltaici rende il rischio ancora più concreto. Ragione per cui gli esperti parlano di una "arma invisibile" già installata nei tetti di case, aziende e persino impianti pubblici in tutto l'Occidente. Timori che crescono soprattutto se si considerano i numeri. Secondo i dati dell'Agenzia Internazionale dell'Energia (IEA), Pechino produce oltre l'80 per cento dei pannelli solari installati nel mondo e controlla quasi tutta la filiera, dal silicio grezzo ai moduli finali.