Donald Trump lancia l'affondo su Harvard e revoca all'ateneo la possibilità di iscrivere studenti internazionali. La stretta è un nuovo duro colpo all'università, che il presidente ha già privato di miliardi di dollari di finanziamenti, e apre la strada a una nuova battaglia legale. Annunciando la revoca della certificazione del programma per studenti e visitatori stranieri, il Dipartimento per la sicurezza nazionale chiarisce che gli studenti stranieri attualmente iscritti a Harvard devono trasferirsi o perderanno il loro status legale.
"La leadership di Harvard ha creato un ambiente universitario non sicuro consentendo ad agitatori antiamericani e filo-terroristi di molestare e aggredire fisicamente individui, tra cui molti studenti ebrei, e di ostacolare in altri modi il suo un tempo venerabile ambiente di apprendimento", ha spiegato il Dipartimento per la sicurezza nazionale accusando anche i vertici dell'università di coordinarsi con il partito comunista cinese. Il ministero guidato da Kristi Noem aveva dato a Harvard fino alla fine di aprile per denunciare gli iscritti che avrebbero compiuto "azioni illegali e violente. E ora, a quasi un mese dalla scadenza del termine ultimo, Noem mette di fatto un cappio al collo all'università in nome della crociata contro l'antisemitismo e contro le politiche ispirate a diversità, equità ed inclusione.
"Questa amministrazione sta ritenendo Harvard responsabile per aver fomentato violenza, antisemitismo e per essersi coordinata con il Partito Comunista Cinese nel suo campus. È un privilegio, non un diritto, per le università iscrivere studenti stranieri e beneficiare delle loro tasse universitarie più elevate, contribuendo così ad aumentare i loro fondi multimiliardari", ha criticato Noem. È probabile, riporta il New York Times, che Harvard risponda con una nuova causa alla stretta del presidente dopo quella avviata lo scorso mese contro il tentativo del governo di imporre modifiche alle sue pratiche di ammissione all'università e di assunzione. A Harvard gli studenti stranieri sono circa 6.800 quest'anno, circa il 27% del totale, una cifra in aumento rispetto al 19,7% del 2010. Alcuni di loro sono ammessi con sovvenzioni e altri pagano l'intera retta di 83 mila dollari. Dall'Italia hanno fatto domanda in 500 ma solo tre sono riusciti ad entrare: tutti con borse di studio, secondo dati di Uni Student Advisors, l'organizzazione che li ha aiutati nel fare l'iscrizione.