Missili lanciati da lontano, droni-kamikaze e gli specialisti messi in campo dal Mossad: queste le tre armi con cui Israele è riuscita ad attaccare l'Iran. Il piano, studiato per diverso tempo, avrebbe subito un'accelerazione negli ultimi otto mesi. Fondamentale, comunque, sarebbe stato il ruolo dei servizi segreti israeliani, il Mossad appunto, come riferito da Tel Aviv ai media. I loro 007 sarebbero stati in grado di trasportare droni-kamikaze in Iran, nascondendoli in "case sicure" e poi tirandoli fuori per colpire basi, missili terra-terra, snodi di controllo ed equipaggiamenti iraniani. I droni, dunque, non hanno dovuto superare alcun confine prima di essere azionati, erano già in zona, arrivati forse all’interno di qualche container o tra i prodotti di contrabbando.
Qualche segnale, evidentemente sottovalutato da Teheran, c'era già stato nel 2022 e nel 2023, quando piccoli droni hanno preso di mira bersagli a Parchin, Hemmat, Karaj e Isfahan. Anche in quei casi la responsabilità degli attacchi fu attribuita al Mossad. Questo significa che gli israeliani hanno sponde all’interno della Repubblica islamica, forse membri dell’opposizione che in passato hanno collaborato a diversi sabotaggi o anche persone senza ideologia disposte a gesti di questo tipo. Qualcuno di questi, dopo essere stato beccato, è stato arrestato, processato e giustiziato dal regime.
Anche se l'attacco è chirurgico per qualcuno Israele è sempre colpevole
A margine delle valutazioni più generali sul conflitto Israele -Iran, c’è da considerare un punto di...Tale meccanismo, però, funzionerebbe anche al contrario: pure i pasdaran sarebbero riusciti a reclutare di recente cittadini dello Stato ebraico pronti a partecipare ad attentati in cambio di soldi. Ad alcuni sarebbe stato chiesto di raccogliere informazioni su scienziati e ufficiali con l'obiettivo di eliminarli.