La squadra di negoziatori israeliana sarà in Qatar per colloqui indiretti con Hamas sul rilascio degli ostaggi e un accordo di cessate il fuoco a Gaza, mentre i mediatori incalzano le parti e intensificano gli sforzi per raggiungere un'intesa. Lo ha confermato l'ufficio del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu nella tarda serata di ieri. Israele ha definito 'inaccettabili' gli emendamenti richiesti da Hamas al testo dell'accordo messo a punto insieme agli Stati Uniti. Netanyahu ha inviato la squadra negoziale in Qatar nelle stese ore in cui si prepara a partire per Washington dove domani vedra' il presidente degli Stati Uniti Donald Trump per colloqui su Gaza, Iran e altri argomenti.
Intanto Yasser Abu Shabab, leader di una milizia che si oppone al movimento islamista palestinese Hamas a Gaza, ha confermato per la prima volta che i suoi combattenti stanno collaborando in qualche misura con le Forze di difesa israeliane (Idf). In un'intervista alla stazione radio in lingua araba dell'emittente israeliana "Makan", Abu Shabab ha spiegato che i suoi miliziani sono giovani di origine palestinese che vivono nel cuore della Striscia, senza alcuna affiliazione a ideologie politiche o organizzazioni. "Abbiamo assaporato l'amarezza e l'ingiustizia inflitteci da Hamas, e ci siamo assunti la responsabilita' di affrontare quest'aggressione. Non escludiamo lo scontro con Hamas e non escludiamo una guerra civile, a qualunque costo", ha affermato il leader del gruppo armato che opera a Rafah, nel sud di Gaza, in un'area sotto il controllo militare israeliano. Prima "non avevamo alcuna sicurezza come quella che abbiamo (adesso) nelle zone sotto controllo israeliano. Siamo entrati in queste aree e abbiamo condotto operazioni al di la' di ogni aspettativa. Finché' lo scopo e' il supporto e l'assistenza (da parte delle Idf), e nulla di piu', quando partiamo per una missione li informiamo - niente oltre questo - e portiamo a termine l'operazione militare", ha dichiarato Abu Shabab.
Infine Cinque sceicchi di Hebron, in Cisgiordania, sono favorevoli alla stipula degli Accordi di Abramo con Israele, dicendosi invece contrari alla soluzione a due Stati per due popoli, israeliano e palestinese. Lo scrive il Wall Street Journal spiegando che i cinque sceicchi hanno inviato una lettera al ministro dell'Economia israeliano Nir Barkat esprimendo la loro volontà di aderire agli Accordi promossi dal presidente americano Donald Trump durante il suo primo mandato. Nella lettera si legge la volontà di trasformare Hebron in un emirato che "riconosca lo Stato di Israele come Stato nazionale del popolo ebraico". Quindi, ''lo Stato di Israele riconoscerà l'Emirato di Hebron come rappresentante dei residenti arabi nel distretto di Hebron''. La lettera descrive l'accordo proposto come "equo e dignitoso" e afferma che può sostituire gli accordi di Oslo, "che hanno portato solo danni, morte, disastro economico e distruzione". Barkat ha dichiarato al Wall Street Journal che il vecchio paradigma dei due stati è fallito e che l'Autorità Nazionale Palestinese non gode di fiducia né tra la sua popolazione né in Israele.