Il sindaco massacra la moglie sotto gli occhi della figlia, arrestato: il video-choc

giovedì 7 agosto 2025
Il sindaco massacra la moglie sotto gli occhi della figlia, arrestato: il video-choc

2' di lettura

Immagini agghiaccianti che arrivano dal Perù. Una violenta aggressione domestica, avvenuta sotto gli occhi di una bambina, che ha portato all’arresto di Diego Cadillo Crisóstomo, conosciuto anche come “Diego Flex”. Le immagini delle telecamere di sorveglianza interne all’abitazione documentano con chiarezza la scena: l’uomo, con una furia incontrollabile, agghiacciante, colpisce la moglie con pugni e ginocchiate, lasciandola ferita. Il tutto accade alla presenza della figlia della coppia, testimone inerme della violenza.

I fatti si sono verificati nella notte tra il 4 e il 5 agosto, ma l’arresto è scattato nella mattinata di martedì 5. Cadillo non è un cittadino qualunque: ricopre infatti la carica di sindaco di Medio Mundo, una località nel distretto di Vegueta, all’interno della regione di Lima. È ora indagato con l’accusa di violenza di genere e potrebbe dover rispondere del reato di tentato femminicidio.

Stando alla denuncia presentata e ai filmati acquisiti dagli inquirenti, l’aggressione ha lasciato lesioni evidenti sulla vittima. Le immagini, della durata di dodici secondi, sono già state condivise sui social network, suscitando sdegno e indignazione non solo in Perù, ma anche a livello internazionale.

Dopo l’accaduto, Cadillo avrebbe provato a fuggire dal distretto di Huaura a bordo di un furgone, accompagnato da due persone. Tuttavia, le forze dell’ordine sono riuscite a intercettarlo prima che potesse allontanarsi. Fermato e ammanettato dalla Polizia Nazionale del Perù, è stato sottoposto alle verifiche mediche di rito e successivamente trasferito in carcere, dove si trova attualmente in stato di fermo. Secondo quanto riferito da fonti giudiziarie locali, l’accusa iniziale di lesioni personali potrebbe presto essere aggravata, con l’aggiunta del reato di tentato femminicidio, previsto dal codice penale peruviano con pene molto severe.

La vicenda ha scosso profondamente anche le istituzioni. La Ministra per gli Affari Femminili, Fanny Montellanos, ha voluto incontrare di persona la vittima e ha assicurato che seguirà da vicino l’evolversi dell’inchiesta. "Rifiutiamo l’uso della violenza da parte di un’autorità chiamata a proteggere. Questo tipo di condotta è riprovevole e ingiustificabile", ha tuonato la Montellanos. In un’intervista concessa ai media locali, ha poi aggiunto che l’accusa è stata rivista alla luce della gravità dei fatti: "Questo rappresenta un importante passo avanti", ha rimarcato, sottolineando l’efficacia della mobilitazione pubblica e istituzionale nel pretendere giustizia in casi simili.