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Ungheria, attentato all'oleodotto: "Ci vogliono trascinare in guerra"

venerdì 22 agosto 2025

2' di lettura

Nuovo attacco la scorsa notte contro l'oleodotto Druzhba che porta in Ungheria il petrolio dalla Russia. I rifornimenti all'Ungheria sono stati interrotti, denuncia il ministro degli Esteri ungherese, Péter Szijjártó, in un tweet.

Si tratta del terzo attacco contro il cosiddetto "oleodotto dell'Amicizia" in un breve arco di tempo. "E' un chiaro attacco alla nostra sicurezza energetica e un altro tentativo di trascinarci in guerra. Non riuscirà! Siamo per la pace e per i nostri interessi nazionali", ha concluso il ministro. Il riferimento è all'Ucraina, che ha rivendicato l'attentato all'oleodotto.

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L'attacco è stato condotto con droni kamikaze delle Forze armate ucraine nella notte del 22 agosto contro la stazione di pompaggio dell'oleodotto nella città russa di Unecha, nella regione di Bryansk, come ha riferito su Telegram il comandante delle Forze dei sistemi senza pilota Robert Brovdi, noto col nome di battaglia Magyar. Il comandante ha rivendicato l'azione come opera del 14mo reggimento Sbs, responsabile di vari attacchi mirati a strutture logistiche russe. Secondo Brovdi, la stazione di Unecha è un nodo strategico della rete dell'oleodotto dell'Amicizia, di proprietà della compagnia Transnefteproduct, e svolge un ruolo chiave nel rifornimento del complesso militare-industriale russo. Il messaggio si conclude con lo slogan ungherese Ruszkik haza! ("Russi, tornate a casa!").

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L'episodio si inserisce in un quadro di grande tensione tra Budapest e Kiev. Dopo il vertice di lunedì alla Casa Bianca con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, i principali leader europei e il segretario della Nato Mark Rutte, il presidente americano Donald Trump ha telefonato al premier ungherese Viktor Orban per chiedergli di dare il via libera all'ingresso dell'Ucraina nell'Unione europea, come parziale contrappeso al veto russo su Kiev nel Patto atlantico. Il governo di Budapest però giovedì ha ribadito il suo no a questo scenario complicando ulteriormente le trattative per portare Zelensky e il presidente russo Vladimir Putin al tavolo dei negoziati.

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