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FdI, Carlo Fidanza svela lo scandalo-Milano: "Carola Rackete sponsor di Beppe Sala? Ecco chi la paga"

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Una tre giorni dei Verdi europei a Milano, guarda caso a poche ore dal voto per le amministrative, in modo da «tirare» la volata al sindaco, e candidato al secondo mandato, Beppe Sala. Ospiti d'onore la paladina ecologista Greta Thunberg e l'eroina filo-immigrazione Carola Rackete, quella della collisione con la Guardia di Finanza a Lampedusa, ora anche lei convertita alla causa della sostenibilità ambientale. La cosa, anzi l'insieme di cose a dire il vero, non è andata giù a Carlo Fidanza, capodelegazione di Fratelli d'Italia al Parlamento Europeo.

Onorevole, cos' è che la indigna così tanto?

«"Dimmi con chi vai e ti dirò chi sei". Chi pensa che la "speronatrice involontaria", Carola Rackete, sia un modello da imitare voterà per Sala. Chi è ancora indeciso, magari si deciderà a votare Luca Bernardo, candidato a sindaco per Milano del centrodestra, piuttosto che sottoporre la città ad altri cinque anni così. Ma non è questo l'unico problema...»

Cosa c'è ancora? In fondo Sala ha aderito da mesi al partito dei Verdi europei e loro gli organizzano un convegno. Normale no?

«Tutt' altro. Sala si sta facendo la campagna elettorale con i soldi dei cittadini europei e questo è vietato dalle norme comunitarie. Le risorse messe a disposizione dei partiti continentali e dei gruppi politici al Parlamento Europeo provengono in gran parte dal bilancio del Parlamento stesso e ci sono precise regole sul loro utilizzo».

Quali?

«Tra queste c'è il divieto assoluto di utilizzarle per eventi che possano configurarsi come elettorali, diretti o indiretti che siano. Per capirci, Sala durante quel convegno potrebbe non pronunciare mai le parole "candidato", "elezioni" o "voto" e limitarsi a parlare di ambiente, ma il fatto stesso che sia candidato rende quell'evento un momento elettorale. Che non può essere finanziato con risorse pubbliche».

La sua è un'accusa pesante...

«Non è un'accusa, è una constatazione. È scritto nero su bianco sia sul regolamento Ue (1141/2014, ndr) che norma i partiti europei, sia sul regolamento interno del Parlamento che disciplina l'utilizzo dei fondi dei gruppi. D'altra parte se non fosse così tutti potremmo sponsorizzare candidati sindaco o consiglieri comunali in eventi pagati dai nostri partiti europei. Cosa che non ho visto fare da nessuno, se non dal partito dei Verdi europei che, guarda caso, è il partito del sindaco Sala».

 

 

Ma se è tutto così chiaro e lineare come lei dice, come si può incorrere in un errore così grossolano?

«Non so cosa pensare, le regole sono chiare. Forse a sinistra si sentono superiori a qualsiasi regola o pensano che le norme valgano solo per gli avversari. A pensar male si potrebbe ipotizzare senza nemmeno troppa fantasia che il sindaco uscente abbia chiesto al suo partito europeo di organizzare una tre giorni pre-elettorale in cui fare la sua passerella».

Oppure?

«Ad essere benevoli, che i Verdi europei abbiano deciso in autonomia di svolgere la loro tre giorni a Milano per regalare questa passerella al sindaco, ignaro del fatto che semplicemente non si può fare. Ciò che é certo è che la sua partecipazione a un evento finanziato dal Parlamento Europeo, e quindi dai cittadini europei, rappresenta un finanziamento indebito alla sua campagna elettorale».

A questo punto cosa succederà?

«La mia denuncia in fondo rappresenta un'opportunità per Sala e il suo partito di chiedere scusa, annullare la sua partecipazione ed evitare così di incorrere in questa grave violazione. Mi aspetto e mi auguro che avvenga oggi stesso. Si è ironizzato molto da sinistra sui soldi che i partiti di centrodestra avrebbero dovuto versare per la campagna di Bernardo, ma nessuno di noi ha mai pensato di accollare ai nostri gruppi e partiti europei il costo di una tre giorni di convegno per far fare la passerella al nostro candidato. Non perché ci manchi la fantasia ma perché, semplicemente, non si può».

 

 

Resta il dato politico, però...

«Nulla impedirà a Sala di farsi scattare una bella foto elettorale con le sue beniamine ospiti del convegno, Greta Thun berg e Carola Rackete. Noi di FdI rimaniamo convinti che l'ambientalismo ideologico di Sala e della sinistra abbiano causato solamente più ingorghi, più smog e più incidenti. E che regolamentare l'immigrazione proteggendo le frontiere sia meglio che prendere esempio dalle paladine dell'immigrazione incontrollata. Ai milanesi la possibilità storica di decidere». 

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